Carlo Pisacane nel ricordo intramontabile della storia dei Comune di Sanza, Sapri e Padula

La spedizione di Sapri fu una impresa rivoluzionaria tentata dal Patriota Italiano Carlo Pisacane duca di San Giovanni e da un gruppo ristretto di mazziniani, che nei piani consisteva nella liberazione dei detenuti politici dalla prigione borbonica di Ponza e quindi nel provocare una rivolta in terraferma. Un contributo finanziario fu offerto dal banchiere livornese Adriano Lemmi.
Il piano originale, secondo il metodo insurrezionale mazziniano, prevedeva di accendere un focolaio di rivolta in Sicilia, dove era molto diffuso il malcontento contro i Borbone, e da lì estenderla a tutto il Mezzogiorno d’Italia. Successivamente invece si pensò più opportuno, partendo dal porto di Genova, di sbarcare a Ponza per liberare alcuni prigionieri politici, lì rinchiusi, per rinforzare le file della spedizione e infine dirigersi a Sapri, che, posta al confine tra Campania e Basilicata, era ritenuta un punto strategico ideale per attendere dei rinforzi e marciare su Napoli.
Il 4 giugno 1857, Pisacane si riunì con gli alti capi della guerriglia per stabilire tutti i particolari dell’impresa. Un primo tentativo fallito si ebbe il 6 giugno: l’avanguardia di Rosolino Pilo perse il carico di armi destinato all’impresa in una tempesta. Con l’intento di raccogliere armi e consensi Pisacane si recò a Napoli, travestito da prete. L’esito fu molto deludente ma Pisacane non si lasciò scoraggiare persistendo nei suoi intenti.
Il 25 giugno 1857, a Genova, Pisacane s’imbarcò con altri ventiquattro sovversivi, tra cui Giovanni Nicotera e Giovan Battista Falcone, sul piroscafo di linea Cagliari, della Società Rubattino, diretto a Tunisi. Pilo si occupò nuovamente del trasporto delle armi, e partì il giorno dopo su alcuni pescherecci. Ma anche questa volta Pilo fallì nel compito assegnatogli e lasciò Pisacane senza le armi e i rinforzi che gli erano necessari. Pisacane continuò senza cambiare piani, impadronitosi della nave durante la notte, con la complicità dei due macchinisti inglesi, si dovette accontentare delle poche armi che erano imbarcate sul Cagliari.
Il 26 giugno sbarcò a Ponza dove, sventolando il tricolore, riuscì agevolmente a liberare 323 detenuti, poche decine dei quali per reati politici, per il resto delinquenti comuni, aggregandoli quasi tutti alla spedizione. Il 28, il Cagliari ripartì con Pisacane, i suoi compagni e i detenuti liberati e muniti delle armi sottratte al presidio borbonico. La sera i congiurati sbarcarono a Sapri, ma non trovarono ad attenderli quelle masse rivoltose che si attendevano. Anzi furono affrontati dalle falci dei contadini ai quali le autorità borboniche avevano per tempo annunziato lo sbarco descritto come opera di una banda di ergastolani e delinquenti comuni evasi dall’isola di Ponza. Il 1º luglio, a Padula vennero circondati e 25 di loro furono massacrati dai contadini. Gli altri, per un totale di 150, vennero catturati e consegnati ai gendarmi.
Pisacane, Nicotera, Falcone e gli ultimi superstiti riuscirono a fuggire a Sanza, dove furono ancora aggrediti dalla popolazione: perirono in 83. Pisacane morì probabilmente a causa di un colpo del sotto-capo urbano di Sanza, Sabino Laveglia, che lo ferì al fianco sinistro, Falcone si suicidò con la sua pistola, mentre quelli scampati all’ira popolare furono catturati.
Ogni anno a Sanza il 2 Luglio Carlo Pisacane viene ricordato al cippo in Contrada Salemme dove è morto con una corona d’alloro, a Sapri con la commemorazione dello sbarco di Pisacane con la Spigolatrice a lungomare + Istituto Istruzione Superiore (I.I.S.) CARLO PISACANE e a Padula viene con una via già dedicata con Busto esposto di cui presente anche il pronipote Ernesto Maria Pisacane insieme al Sottoscritto, il Sacrario dei Trecento e il Liceo Scientifico Statale Carlo Pisacane.

(Conte Cav. don Attilio De Lisa)

Carlo Pisacane nel ricordo intramondabile della storia dei Comune di Sanza, Sapri e Padula – Conte Cav. don Attilio De Lisa
Carlo Pisacane nel ricordo intramondabile della storia dei Comune di Sanza, Sapri e Padula – Conte Cav. don Attilio De Lisa
Carlo Pisacane nel ricordo intramondabile della storia dei Comune di Sanza, Sapri e Padula – Conte Cav. don Attilio De Lisa
Carlo Pisacane nel ricordo intramondabile della storia dei Comune di Sanza, Sapri e Padula – Conte Cav. don Attilio De Lisa

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