Cilento, una ricarica di vita verso Torino di Giovanni Farzati

“Carica di energia”; riparto; dopo un periodo di ferie; Tiziana Rubano non è di quelle persone che lasciano il Cilento;  maledicendo tutto e tutti; poeticamente ha ringraziato il sole; le tradizioni; gli amici; prima di volare versi nord, Torino e affrontare un un’altro anno di lavoro. Ecco il suo concedo poetico.

💥Arrivata strisciando senza più pulsazioni riparto carica dell’energia delle pietre del fiume, del sole di Paestum e del fresco di Alburno. Con le tasche piene di parole d’amore e di suoni leggeri. Con le immagini ferme di ogni momento vissuto e la sana voglia di ricominciare nell’unica città in cui vorrei vivere. La mia.

Io sono

Sono un santo in processione.
Un uomo in cravatta al semaforo rosso.
Sono comunità.
Palazzo anonimo di periferia.
Urlo e bisbiglio.
Odore di muffa in una chiesa chiusa e profumo di donna in un teatro pieno.

Sono trattore che solca il terreno.
Quando pesce, quando capriolo.
Piattaforma digitale.
Tramontana e vetri da sbrinare.
Ramo di ulivo e vite di Barbera.
Un pranzo con trenta coperti e un chicco di riso su una tavola spoglia.

Sono i vestiti di mia nonna ripiegati con cura dentro un cassone con i bordi intagliati. Una multisala in una sera d’inverno e l’ombra di leccio in una foresta garbata.

Sono un’agenda d’inchiostro senza più spazi. Un cinghiale fra il granturco che scansa il fucile.
È mia la mano che scava radici.
È mia la mano che batte sui tasti.
È mia l’impronta nella colata di asfalto.
È mia l’impronta sull’umida terra.

Giovanni Farzati

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