Emozioni a Scala con Albano che ricorda Lucio Dalla “Si dedichi a lui il faro delle Tremiti”

5 settembre 2022 | 11:33
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Emozioni a Scala Nel nome di Gerardo Sasso,  Scala la città più antica della Costa d’ Amalfi  ha realizzato ieri sera l’evento di maggior spessore della Costiera amalfitana . Una serie di importanti appuntamenti, a Scala, nel corso di questo fine settimana nel quale si onora la memoria del Beato Fra’ Gerardo Sasso, natio della città più antica della Costiera Amalfitana, nonchè fondatore dell’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, divenuto poi Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta.

Albano intervistato da Positanonews ha anche ricordato Lucio Dalla, che Sorrento ha celebrato quest’anno ” Si dedichi a lui il faro delle Tremiti, lui amava anche queste isole e questo faro diruto si deve ricostruire…”

Albano si è confessato davanti al pubblico di Scala, ha parlato del suo inizio difficile a Milano in uno scantinato da Cellino San Marco in Puglia, di Romina Power, della nostalgia..

Albano

Albano ha entusiasmato il pubblico, in tarda serata, dopo l’esibizione di Caccamo che ha commosso ricordando Battiato, e poi Yari Carrisi  un concerto che ha voluto donare a padre Enzo Fortunato. Non solo Albano si è messo a scherzare con il pubblico e ha fatto anche intervenire una signora sul palco , una donna molto esuberante che si chiamava guarda caso Loredana , come ha sottolineato, invitandolo a fare il ballo del qua qua.. cosa declinata dallo stesso che si è esibito in alcuni suoi pezzi storici , mistici e spirituali come l’ Ave Maria , scusandosi di aver voltato le spalle alla Chiesa ma ha sottolineato “Il mio cuore sta li..” cosa che ha colpito anche il sindaco Luigi Mansi .. Enzo Fortunato, come ha sottolineato Albano,  è stato l’artefice di questa grande serata nella bellissima e suggestiva piazza di Scala con il direttore Michele Cinque a seguire l’evento il giornalista Gigione Maresca, Paola d’ Esposito e Valeria Civale

Albano

Chi era Gerardo Sasso

Gerardo nacque tra il 1035 e il 1040 da famiglia nobile, secondo alcuni di origine provenzale, secondo altri e con maggior probabilità di Amalfi, città alla quale appartenevano delle potenti famiglie patrizie che avevano stretti legami con la Terra Santa, avendo fondato in Gerusalemme monasteri e piccole case per l’accoglienza di pellegrini.
Forse il giovane Gerardo si incamminò verso la sua futura vocazione a causa delle terribili aggressioni dei normanni in Terra Santa. Sembra, comunque, quasi certo che Gerardo si recò a Gerusalemme per dare assistenza ai pellegrini fortemente influenzato da un mercante, certo Mauro.
Sotto il califfato di Egitto la sua opera di misericordia non presentò difficoltà.
Nel 1071, invece, si svolse la battaglia di Manzikert a seguito della quale Gerusalemme venne sottratta all’Egitto per passare sotto i turchi selgiuchi.
Trentamila chiese (fra le quali quella del Santo Sepolcro a Gerusalemme) furono distrutte durante il regno del califfo pazzo Hakim. Questo doloroso stato di cose provocò la prima Crociata che, guidata da Goffredo de Bouillon, conquistò il 15 Luglio1099 Gerusalemme.
Gerardo si distinse fornendo ai Crociati cibo ed informazioni.
La leggenda narra che Gerardo gettava dalle mura della città pane ai Cristiani che l’assediavano.
Quando fu scoperto, il pane si trasformò in pietre.
In seguito, Gerardo costruì un grande ospedale ed il nome di “ospedale” fu assunto dalla sua confraternita.
Gerardo possedeva uno straordinario talento organizzativo: costruì una casa per i pellegrini e la chiesa in onore di San Giovanni Battista; gestì l’organizzazione, l’accoglienza, il vitto e l’assistenza pastorale per i molti pellegrini; si occupò della cura dei malati e degli indigenti; fu, come già allora lo definirono, “il Signore degli infermi”. Sembra, inoltre, che Gerardo abbia reclutato dei crociati,
per la difesa dei pellegrini.
Punto di partenza della sua comunità sembrano essere state le sedi in Italia e nella Francia del sud, che dettero, già a quel tempo, dimensione europea alla comunità stessa.
Il 15 febbraio 1113 Papa Pasquale pose “l’Ospedale di Gerusalemme”sotto la protezione della Santa Sede. Anche i regnanti di Gerusalemme, Portogallo, di Castiglia e Leon aiutarono Gerardo, nonché molti altri Principi e Vescovi.
Gerardo morì il 3 Settembre 1120.
Le sue indicazioni ed il suo esempio costituirono la base della prima Regola scritta dell’Ordine della Casa dell’Ospedale di Gerusalemme, emanata da Raymond de Puytra il 1145 ed il 1153.
Onoriamo e veneriamo il Beato Gerardo come Fondatore dell’Ordine di S. Giovanni di Malta sebbene su di lui si disponga di scarse notizie. Comunque, le sue azioni principali sono ampiamente documentate.
Grazie a Gerardo – ne è testimone l’Ordine dei Cavalieri di Malta – l’Ospedale della Santa Gerusalemme da oltre novecento anni è attivo nel mondo sia nella tuitio fidei sia nell’obsequium pauperum.
La tradizione attribuisce a Gerardo questa profezia: “la nostra confraternità sarà eterna, perché il terreno nel quale questa pianta affonda le sue radici, è la miseria del mondo; la nostra confraternità durerà finchè piacerà a Dio che vi siano degli uomini disposti ed impegnati a ridurre questa miseria e a rendere più sopportabile la sofferenza”.
Queste parole dovranno restare ben fisse nella mente e nel cuore dei Giovanniti per continuare a realizzare con sempre maggior sollecitudine i loro fini istituzionali nell’ambito,quindi, di “una vera strategia dell’amore”.