Incontro Enrico Letta – Vicenzo De Luca. La Napoli dem chiama, la Salerno deluchiana risponde: presente!

Napoli – Enrico Letta, il segretario del Pd, rivela alla stazione Marittima la strategia dei dem per il finale di campagna elettorale. Dai fondi del Pnrr al Sud al piano lavoro. “Non consentiremo”, dice il segretario dem ad una sala gremita, “un nuovo scippo al Mezzogiorno, la destra vuole eliminare la clausola del 40 per cento dei fondi Pnrr destinati al meridione“. Letta poi lancia l’allarme su quelle risorse che “potrebbero fare gola alla criminalità” ribadendo che per spendere i finanziamenti serve una pubblica amministrazione efficiente. L’altro tasto su cui batte è il lavoro sottolineando come sia ormai tempo di far uscire di casa i nostri ragazzi a 24 anni, non più con finti stage ma con un primo lavoro che sia un contratto a tempo indeterminato, pagato bene grazie alla detassazione. Dello stesso avviso è il governatore Vincenzo De Luca che gli siede accanto dimostrando che le vecchie ruggini tra i due sono ormai cancellate. De Luca poi aggiunge che si darà lavoro ai giovani del Sud, valorizzando e difendendo ciò che di buono già è stato fatto in Campania. La cornice tra i due leader dem è composta soprattutto dai fedelissimi di De Luca giunti al porto con i pullman organizzati soprattutto dalla provincia di Salerno. A gestire il traffico dei bus due dello staff del Governatore: Gino Cimmino e Bruno Cesario. In sala si rivedono i sostenitori di sempre del governatore: da Nello Mastursi a Franco Alfieri. La truppa salernitana accanto ai candidati Dario Franceschini, ministro della Cultura, Susanna Camusso, ex segretario Cgil, e Marco Sarracino, segretario Pd. Non c’è Roberto Speranza, ministro della Salute, altro capolista in Campania. De Luca non delude la platea con il suo classico show per demolire gli avversari. Partendo da Giorgia Meloni: “Rischiamo di vedere una Marilyn Monroe in tv e svegliarci il 26 settembre con la Sora Cecioni di Franca Valeri “. Quindi lancia l’altolà sull’autonomia differenziata della Lega chiarendo: “Il mio amico Zaia ci ha tenuto a ribadire: padroni a casa nostra. La casa nostra non è la Campania, è l’Italia. La cosa è preoccupante: per loro autonomia non significa rispettare la Costituzione. Non la si rispetta rompendo l’unità del sistema scolastico e del sistema sanitario nazionale “. L’altro bersaglio del governatore poi è il pentastellato Giuseppe Conte e il suo reddito di cittadinanza: “Aiutiamo chi ha bisogno ma non diamo contributi che non siano legati al lavoro e alla formazione. Non educhiamo i giovani al parassitismo ma al senso di responsabilità. Siamo un’altra cosa”. Infine alla domanda: “Un futuro tra Pd e 5s?”, risponde mettendo le mani avanti: “Porte aperte al dialogo ma ci vuole una operazione verità. Se ritornano al passato, uno vale uno, i ciucci al potere, ognuno per sé“.

 

 

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