La tragedia di Gragnano: si aprono cellulare e pc di Alessandro, le chat sotto la lente dei pm

La tragedia di Gragnano: si aprono cellulare e pc di Alessandro, le chat sotto la lente dei pm. Le indagini sulla morte di Alessandro, il 13enne di Gragnano che ha perso la vita dopo essere precipitato dal balcone della sua abitazione, si concentreranno sugli ultimi sei mesi di messaggi, con un’intensificazione tra luglio ed agosto.

Questa mattina, come disposto dalle Procure di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituti Giuliana Moccia e Andreana Ambrosino) e dei Minorenni di Napoli (procuratrice Maria de Luzenberger), due telefonino del ragazzo ed il suo computer saranno sottoposti a copia forense ed affidati agli esperti del Ris nell’ambito di indagini condotte dai carabinieri della stazione di Gragnano e della sezione operativa della compagnia di Castellammare di Stabia.

L’inchiesta vede indagati a piede libero per istigazione al suicidio sei giovani e giovanissimi gragnanesi, soltanto due dei quali maggiorenni. Tra questi anche l’ex fidanzatina di Alessandro, che avrebbe dato il via all’invio di messaggi al 13enne, tutti colmi di insulti e minacce, nonché con chiari inviti al gesto estremo. Indagini molto delicate e complesse, che partono dall’analisi del telefonino della fidanzatina di Alessandro, una 14enne anche lei di Gragnano, che avrebbe ricevuto l’ultimo messaggio inviato dal 13enne che conteneva riferimenti al suo proposito.

Come si legge in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino, la copia del contenuto dei dispositivi elettronici di Alessandro potrò permettere agli inquirenti di ricercare prove a conferma della tesi accusatoria, che ipotizza una serie di vessazioni nei confronti del ragazzino da parte di una gang di cyber-bulli. Assistiti dagli avvocati Mario D’Apuzzo e Giulio Pepe, i genitori di Alessandro sono i primi a voler conoscere la verità su quanto accaduto al figlio e hanno deciso di nominare un consulente di parte: si tratta di Paolo Dal Checco, esperto di informatica forense e cyber-security tra i più noti in Italia. L’attenzione degli inquirenti si concentrerà sia sul contenuto di alcune app di messaggistica e sulle chat collegate ai social, sia sul materiale che sarà trovato all’interno della memoria del pc di Alessandro, partendo proprio da alcuni messaggi «anonimi» dal contenuto inequivocabile che potrebbero essere attribuiti ad alcuni degli indagati. Quei messaggi arrivavano sul telefonino di Alessandro da almeno sei mesi e si erano intensificati tra luglio e agosto, subito dopo un episodio forse un’aggressione subita proprio dal 13enne che avrebbe fatto scattare una serie di minacce continue e promesse di un nuovo «appuntamento» all’esterno della scuola.

Proprio la scuola media Roncalli ieri è stata protagonista di uno dei momenti più toccanti delle ultime due settimane. Ieri mattina, infatti, i compagni di Alessandro sono tornati in classe per il primo giorno di scuola. Il suo banco è rimasto vuoto ed è stato riempito di fiori e biglietti. In classe con i ragazzi sono stati presenti per alcune ore proprio i genitori di Alessandro, che hanno partecipato alla messa in ricordo del figlio officiata da don Paolo Anastasio nel piazzale esterno della scuola, alla presenza di tutti gli alunni. Una cerimonia partecipata ma rimasta intima e privata, lontana dai riflettori. Tra le lacrime degli amici e il ricordo del ragazzo, sulle note della canzone «Piccola anima» di Ermal Meta e con la lettura della preghiera «Dammi, Signore, un’ala di riserva» di don Tonino Bello, il primo giorno è stato molto toccante.

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