Positano: il Music on the Rocks compie cinquant’anni, stasera i festeggiamenti

24 settembre 2022 | 13:51
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Positano: il Music on the Rocks compie cinquant’anni, stasera i festeggiamenti

Positano: il Music on the Rocks compie cinquant’anni, stasera i festeggiamenti. Il Music on the Rocks è una delle discoteche più belle al mondo. Nel 1970 la grotta di Positano iniziò a offrire musica dal vivo e un po’ di cibo. Ma nell’agosto 1972 acquisì il nome con cui è conosciuta, ovvero Music on the Rocks.

Inaugurato proprio nel 1972, il Music on the Rocks rappresenta senza ombra di dubbio una delle discoteche più belle ed originali al mondo, ricavata all’interno di una grotta sulla spiaggia di Positano, a pochi metri dal mare. Simbolo di un glamour che rende la città verticale famosa nel mondo, oggi nella conduzione, a fianco del fondatore Salvatore Russo, detto Black, troviamo il figlio Peppe. Peppe ha avuto una grande tenacia e determinazione, soprattutto in questi due anni di pandemia per Covid, e inizia alla grande e degnamente il mezzo secolo di storia del locale, 50 anni di grande musica.

Il locale sulla Spiaggia Grande è associato alla notte, alla mondanità, alla dolce vita della costiera: «Positano è conosciuta anche per merito nostro. Siamo una griffe del by night», dice Peppe. Da qui sono passati vip di ogni latitudine: la famiglia Agnelli, Nureyev, Antony Quinn e Ava Gardner, poi negli anni Sting, Bono, Pavarotti, Madonna, Maradona, «solo per una notte, memorabile: fu quando inaugurammo il club Napoli di Positano». Più recentemente Michael Jordan, Brad Pitt, Leonardo Di Caprio, Justin Timberlake, Jessica Biel, Mariah Carey, Matt Dillon, Queen Latifah, Lenny Kravitz, Domenico Dolce, Chelsea Clinton, Denzel Washington che a Peppe ha fatto da testimone di nozze, e Rod Stewart, arrivato pochi giorni fa, nell’anonimato.

Negli anni ci sono stati dei cambiamenti: il locale, che dalla grotta si è allargato alla spiaggia, con il Rada Bistrot, cucina tradizionale in mano allo chef storico, Gerardo Costanzo, e una vista di sera impagabile, su Positano illuminata. Le terrazze, il ristorante panoramico e il bar, il Fly, questi due frutto di riflessioni fatte da Peppe in pandemia insieme al fratello, Gianfranco: «Non potevamo permetterci più di essere visti solo come una discoteca, anche se da tempo siamo anche altro. Perciò abbiamo pensato di diversificare sempre di più l’offerta, da noi puoi scegliere la dance o la musica dal vivo nella stessa serata. È un contenitore per ogni palato»: il lunedì c’è il jazz, il martedì serata libera, il mercoledì il reggaeton a cura del gruppo partenopeo Black on, il giovedì si esibisce la drag queen Tiffany, il venerdì hip hop. Poi arriva il sabato, «la sera del macello»: si alternano tre dj, Max Zotti, Mario Iovieno e quello resident da anni al Music, Antonio Ferola. La domenica parte con un aperitivo leggero in terrazza, dalle 19 alle 23, poi Peppe invita tutti a trasferirsi nella grotta dove è nata questa storia, fino all’alba. Un’altra cosa che si è trasformata è proprio la clientela che viene al Motr: prima era un locale di nicchia frequentato da celebrità, adesso è allargato a chiunque possa permettersi una serata in cui la base di spesa non scende sotto i 1000 euro. Dice Di Monda: «Lo chiamiamo il villaggio dei vip: la gente viene per vederli, ma loro, soprattutto gli americani, vengono per stare con le persone comuni, specie napoletani e campani».
Peppe avrebbe voluto fare il dj e tuttora, ogni tanto, sta ai piatti e segue alcune produzioni dance. In questo senso la stella di casa è Salvatore jr, il figlio di 23 anni, «ce l’ha nel sangue, è nato in consolle». Sono lui e il fratello Simone il futuro del Music: «Da quando siamo nati siamo in espansione, ma senza queste rocce non andiamo da nessuna parte». Nel vero senso della parola: «Dieci anni fa si presentò il classico emiro arabo che propose di ricostruire il Music a Dubai. Mio padre disse sì, per mio stupore. Poi aggiunse: Sì, a patto di ricostruirci attorno Positano. L’emiro capì l’antifona, si assentò, tornò con le scuse e un anello tempestato di diamanti per mia madre Titina, che è il vero genio di casa».