Dal Governo Meloni modifiche al Superbonus. Preoccupazioni nel settore edile.

1 ottobre 2022 | 10:55
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Dal Governo Meloni modifiche al Superbonus. Preoccupazioni nel settore edile.

Oltre al Reddito di Cittadinanza, la nuova Premier mette nel mirino anche i bonus edilizi  con l’obiettivo di apportare correzioni già con  la prossima legge di bilancio. Sblocco dei crediti, agevolazioni non superiori all’80 %  e prevalentemente verso la prima casa, riduzione e  semplificazione degli adempimenti previsti, dovrebbero essere e prime correzioni.

Ansia e timore nel mondo dell’edilizia circa le preoccupanti notizie relative ad una stretta dal prossimo governo, sui bonus edilizi ed in particolar modo il Superbonus 110%, che insieme al Reddito di Cittadinanza, sono stati gli argomenti più discussi in campagna elettorale. A maggior ragione se si pensa che in questi giorni la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza certifica un Pil in frenata per l’anno prossimo,  la futura Presidente del Consiglio è costretta a fare cassa e come promesso a rivedere le due misure portanti dei governi Conte. Modifiche che potrebbero essere presentate già in fase di stesura della Legge di Bilancio 2023.

Giorgia Meloni

Se per  il Rdc si prevede un taglio radicale con tutte le conseguenze di ordine sociale, per il Superbonus 110% la questione si presenta molto più complicata per Giorgia Meloni. Secondo La Stampa  i sussidi per le ristrutturazioni hanno pesato per 25 miliardi di euro tra 2020 e 2021. Venti miliardi invece sono la spesa totale per il sussidio voluto dal governo di Conte e criticato e bloccato varie volte dal Governo Draghi. Prese di posizioni quelle dell’ex governatore Bce che hanno bloccato per mesi l’operato di migliaia di aziende portandole addirittura al fallimento. Dopo il recente sblocco della circolazione dei crediti fiscali collegati al superbonus, risultato ottenuto grazie all’irremovibile posizione del Movimento 5 Stelle,con le ultime dichiarazioni della futura premier, ora sembrerebbero calare di nuovo le tenebre su di un settore che sta vivendo un periodo di forte ripresa e contribuendo all’incremento del  Pil nazionale. Non solo, secondo gli esperti,  ad oggi  il “110%” ha consentito l’apertura di oltre 100mila cantieri (verie non fasulli come in altri casi è capitato) per un valore di 18 miliardi di euro, la creazione di 130mila posti di lavoro, un salto di più di due classi energetiche in decine di migliaia di condomìni con  meno consumi di energia e meno emissioni inquinanti e climalteranti. La prossima premier pertanto dovrà agire su di una linea alquanto delicata che oltre a vedere riluttante un tessuto produttivo, come quello dell’edilizia, vede contrari , a qualsiasi provvedimento radicale, anche una parte della coalizione di Cdx.

Tuttavia, secondo quanto trapela dall’entourage della futura premier, nell’immediato si intende intervenire nell’aiutare quelle imprese con crediti fiscali e lavori bloccati. Successivamente è in programma una revisione totale dell’intero sistema dei bonus edilizi che non dovrebbero superare l’80 % delle spese sostenute, indirizzando le agevolazioni prevalentemente verso la prima casa. Finora non tenendo conto del valore degli immobili e delle difficoltà nell’applicarlo nei condomini il superbonus era diventato un affare soprattutto per la classe medio-alta e per i possessori di seconde case. Ecco quindi che una prima modifica potrebbe riguardare l’esclusione di una fascia di immobili. Ulteriore svolta potrebbe riguardare la riduzione e la semplificazione degli adempimenti previsti per accedere alle  detrazioni e quindi dare una certa velocità a quella che finora soprattutto i tecnici avevano più volte sottolineato come una cronica  lentezza dell’iter per effettuare gli interventi oggetto di agevolazioni. – 01 ottobre 2022 – salvatorecaccaviello

Consulenza tecnica, Ing. Marco Caccaviello