Gianluigi Aponte sempre più deciso  a rilevare una quota di Italo

21 ottobre 2022 | 07:02
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Gianluigi Aponte sempre più deciso  a rilevare una quota di Italo

L’armatore sorrentino è pronto ad acquisire il 50% dei treni valutati 4 miliardi di euro e realizzare il sogno di integrare il trasporto via mare. Una operazione che tuttavia non si presenta senza difficoltà.

In questi giorni  si registra un ulteriore tentativo di Gianluigi Aponte, fondatore del gruppo MSC, di entrare nel mondo dei trasporti italiani. Dopo  i difficili mesi di negoziazioni con il governo italiano  per la privatizzazione Ita Airways, il sempre dinamico armatore sorrentino continua nel suo progetto di integrazione verticale nel mondo della trasportistica  globale. Nel frattempo che le trattative andavano avanti per  l’acquisto di Ita, il gruppo ginevrino, come riportato da laRepubblica,  finalizzava l’acquisto dei porti africani da Bolloré; dava vita , comprando quattro boing, a piccola compagnia di trasporto aereo cargo; entrava  in società con Johann Rupert nel gruppo ospedaliero sudafricano Mediclinic; stipulava  un accordo con Ferrovie dello Stato per far partire i treni da Gioia Tauro verso il settentrione.

Trni Italo

Per la Repubblica ,proprio il settore ferroviario continua rimanere un obbiettivo importante per Msc che ultimamente avrebbe messo nel  mirino i treni  Italo, concorrenti di Trenitalia. Come è noto il treno creato da una cordata di cui facevano parte anche Alberto Bombassei e Luca Cordero di Montezemolo  è stato venduto nel 2018 al fondo angloamericano Gip. Quest’ultimo tuttavia aveva in programma una exit alla fine del prossimo anno, con una redditività migliorata e il desiderio di raddoppiare la quotazione rispetto all’acquisto da 2 a 4 miliardi. Aponte avrebbe proposto  a Gip di vendergli solo un 50% e di reinvestire per l’altra metà. Un’operazione che non si presenta senza difficolta, in quanto Gip all’epoca dell’ acquisto imbarco alcuni dei soci italiani fondatori che, senza chiedere una clausola di non concorrenza in caso avrebbero poi lasciato, hanno reinvestito e dato continuità alla gestione dell’azienda. Nel frattempo gli stessi soci hanno dato vita a Itabus, per ramificare le tratte e che sta riscuotendo un buon successo di clienti. Il rischio è che qualora dovesse entrare Aponte, i soci italiani passerebbero all’incasso e non avrebbero alcun vincolo nel trasferirsi armi e bagagli con altri operatori desiderosi di entrare in Italia. In ogni caso se la trattativa andrà in porto, per Aponte sarebbe un’acquisizione strategica che gli permetterebbe di integrare il settore passeggeri con quello delle crociere, come era in effetti nel programma relativo all’acquisto della ex Alitalia. – 21 ottobre 2022 – salvatorecaccaviello

Fonte: la Repubblica