Lettere da Piano di Sorrento – Che governo avremo?
LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“CHE GOVERNO AVREMO?”
Io non discuto se la Meloni abbia o meno qualità e capacità e, indubbiamente, le avrà. Quanto prima verificheremo sul campo, in un momento così delicato per il nostro Paese, con la pandemia ancora in corso, la guerra con i suoi effetti collaterali per noi, con tutto quello che ha comportato e comporta. Quel che non riesco ad accettare invece è che la Meloni sia alla testa di un’armata Brancaleone di politici di destra, in gran parte reduci da esperienze politiche negative.
Si può mai accettare un Governo con Berlusconi, già condannato da questa Repubblica ed autore di tante vicende giudiziarie, peraltro ancora pendenti; la presenza di un Bossi che fu coinvolto in uno scandalo, se non ricordo male, per il figlio o con il figlio, e che, sempre se il ricordo non mi inganna, sarebbe dovuto essere processato per vilipendio; un Calderoli, autore di turpiloquio politico e di provvedimenti molto discutibili, e non mi soffermerò a parlare di altri presenti sulla scena politica.
Potranno mai questi signori rappresentarci e risolvere i nostri problemi, dopo l’esperienza politica che conosciamo, e che, fortunatamente, li aveva messi da parte?
Ma poi, se penso che politici del passato, coinvolti in scandali ed anche condannati, hanno la faccia tosta di presentarsi nei talkshow per pontificare, se penso che l’amministrazione della RAI ha consentito che il figlio di Totò Riina venisse a sponsorizzare un suo libro a “Porta a Porta”, se onorevoli del passato, usciti anche di galera, sono venuti nelle scuole a illustrare “l’ora della legalità”, ed allora mi rendo conto che è il solito andazzo generale. Continua questo tacito consenso degli italiani a denigrare la nostra immagine. E dire che poi ci offendiamo se all’estero muovono commenti, critiche, sul nostro modo di fare e si risveglia, improvvisamente, il nostro orgoglio italico, tanto da far intervenire il Capo dello Stato per un’osservazione mossa dai nostri cugini francesi. Ma quand’è che usciremo da questo colpevole letargo di assuefazione al malcostume, quand’è che riscatteremo la nostra onorabilità, come avvenne con la famosa disfida di Barletta, allorché Ettore Fieramosca ed il suo manipolo di soldati di ventura, sfidò i soldati francesi sul campo, ottenendo una lusinghiera vittoria.
Gli onorevoli “impresentabili” sono sempre presenti, la Mafia indisturbata continua ad operare e non se ne parla più come se il fenomeno fosse esaurito. Che altro dobbiamo dire?
(avv. Augusto Maresca)