Libri. “I cinesi in Italia durante il fascismo – Il campo di concentramento”, pubblicato da Phoenix Film Production.



Segnalazione di Maurizio Vitiello – Su “I cinesi in Italia durante il fascismo – Il campo di concentramento”, pubblicato da Phoenix Film Production.
I cinesi in Italia durante il fascismo. I campi di concentramento
Editore: Phoenix Film Production
A cura di: L. C. Kwok
Illustratore: Testaverde G.
Data di Pubblicazione: febbraio 2019
EAN: 9788894389623
ISBN: 8894389626
Formato: brossura
Quasi un aspetto inedito, ma non è così.
I cinesi in Italia durante il fascismo, di Philip W.L. Kwok, per i tipi di Phoenix Publishing, è un volume che tratta una storia poco conosciuta seppur molto vicina a noi, quella dei campi di concentramento istituiti nel nostro paese a scapito dei primi immigrati orientali.
Ecco una scheda:
Nel 1984 il volume venne pubblicato da Tommaso Marotta Editore e si rivelò illuminante per la speculazione storica, sinologica e sociale.
Oggi, 34 anni dopo, è nuovamente disponibile.
Il saggio si apre con una prefazione di Daniele Brigadoi Cologna (Università dell’Insubria) che narra gli sviluppi che si sono avuti in campo storico grazie all’indagine del Prof. Kwok.
Documenti, emozioni, memorie e poesia, si avvicendano in questa originale e approfondita ricerca che rimane attuale e utile in ambito culturale.
“Delle vicissitudini dei cinesi d’Italia sotto il Fascismo si sarebbe verosimilmente perduta ogni traccia se lo studioso cinese Philip W. L. Kwok non avesse scelto di farne l’oggetto di un suo personale e originale progetto di ricerca, i cui esiti sono riassunti in questo volume”, spiega Daniele Brigadoi Cologna.
“Kwok si imbarcò nell’impresa in seguito all’incontro con uno degli ex internati cinesi, “Mario” Cheng Chi Chang, facendo buon uso degli indizi fornitigli e scegliendo di operare un’indagine sul campo nei luoghi più importanti dell’internamento di massa dei cinesi residenti in Italia allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale: Tossicia e Isola del Gran Sasso in Abruzzo, Ferramonti di Tarsia in Calabria.
L’elenco nominativo degli internati cinesi trasferiti da Tossicia a Isola del Gran Sasso il 16 maggio 1942 che egli scoprì nell’archivio storico del Comune di Tossicia, trascritto integralmente nel suo libro, sarebbe rimasto a lungo l’unica fonte nota dell’identità delle persone cinesi internate nei campi di concentramento fascisti.
Il mio personale lavoro di ricerca sulle origini dell’immigrazione cinese dalla regione cinese del Zhejiang all’Italia è nato proprio da questo elenco, ripercorrendo lo stesso cammino che condusse Philip Kwok a raccontare per la prima volta la realtà degli internati cinesi di Tossicia, Isola del Gran Sasso e Ferramonti.
È però un elenco sibillino, in cui i nomi cinesi sono trascritti secondo lo stile dell’epoca, con numerosi errori di trascrizione, e spesso fanno riferimento a false generalità.
A trent’anni di distanza, grazie alla possibilità di intrattenere con la Repubblica Popolare Cinese rapporti più stretti e cordiali di quanto non fosse possibile allora, e dopo anni di estese ricerche d’archivio in Italia e in Cina, mi è stato possibile completare il lavoro pionieristico dell’autore di questo libro, giungendo a identificare più precisamente la maggior parte degli internati, individuandone i villaggi di partenza e a ricostruirne meticolosamente i percorsi attraverso il complesso di strutture di confino e di detenzione del regime fascista”.
Ho conosciuto tanti anni fa, all’”Expo Arte” di Bari, Fausto Chi Cheng e ho continuato ad avere con lui ottimi rapporti nel mondo dell’arte; lui è un bravissimo artista.
Parlammo tanti anni orsono delle sue radici, intorno agli ’80 del secolo scorso.
Abbiamo parlato di questo libro anche mesi fa e questa pubblicazione mi ha fatto piacere vederla nello stand di Phoenix Film Production nel Palazzo Reale di Napoli, durante il “Campania Libri Festival”, che ha riscosso, recentemente, grande successo.
Ho parlato di questo libro con Luna Kwok, lì allo stand, e, velocemente, nella sfera della mia personalità napoletana, ho pensato di farla parlare al telefonino col mio amico Fausto Chi Cheng; detto – fatto.
Credo che Luna Kwok abbia vissuto un’emozione grande; incredibile, ma a Napoli tutto può succedere.
Luna Kwork ha parlato col figlio di “Mario” Cheng Chi Chang, il mio amico Fausto; si è chiuso un cerchio, direi, questa volta, “magico”.
Invito i lettori appassionati di storia contemporanea e di guerre in genere a leggere questo libro particolarissimo, documentato.
Tutti gli aspetti dei conflitti devono essere considerati, mai annullare le particolarità, anche queste fanno la Storia.
Maurizio Vitiello