Positano, grande partecipazione ed emozione allo spettacolo ‘Il pescatore e il ballerino’

23 ottobre 2022 | 15:32
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Positano, grande partecipazione ed emozione allo spettacolo ‘Il pescatore e il ballerino’
Foto Giuseppe Di Martino

Una storia positanese, sorriso, cuore, forza e coraggio, nel ricordo di Claudio Apuzzo

LoPositano: grande partecipazione ed emozione allo spettacolo “Il Pescatore e il Ballerino”, dedicato a Claudio Apuzzo, organizzato da Associazione Festa del Pesce, insieme all’Associazione Sonacore, all’Associazione Macchia Mediterranea, ai Murattori, al Forum dei Giovani e al Centro studi Positano Danza, spettacolo strettamente legato al cinquantesimo anniversario del premio danza Leonide Massine. Un gabbiano e un delfino si sfiorano di fronte all’isola dei Galli. È una storia di mare e di vento l’incontro che avvenne nel 1924 tra il pescatore positanese Nicola Grassi, Nicola e don Paolo, con il ballerino e coreografo russo Leonide Massine. Una storia positanese raccontata da positanesi.  Un connubio inedito tra Associazioni positanesi ha dato vita ad un evento che trae spunto dal ritrovamento delle lettere che Massine e Nicola, allora guardiano dell’Isola dei Galli, si scambiarono tra il 1924 e il 1926. Spazio dunque ai dialoghi tra Massime, interpretato da Gianmaria Talamo, e Nicola, interpretato da Enzo De Lucia, introdotti dalla voce narrante del giovane Simone Gentile, dialoghi sapientemente intervallati dalla danza di Niccolò Grassi, pronipote del protagonista, nelle vesti del giovane Nureiev e di Pulcinella. Spazio alla musica popolare dei Sonacore, alle voci di Maria, Paolo e del Coro, spazio alle pizzicche e tamurriate di Giovanna Caso e Giuseppe Imperato. Grazie alla ricerca storica di Daniele Esposito, che ha concesso le foto proiettate durante la serata. Grazie al Comune di Positano per il supporto logistico. Una storia positanese, sorriso, cuore, forza e coraggio, come ci ha insegnato Claudio, il suo ‘spirito guida’ è stato il filo conduttore della serata, grazie Mericà, hai vinto la tua battaglia.

“Questo spettacolo è intriso di gocce della nostra storia. Narra di positanesi che hanno vissuto le loro vite con forza e tenacia, tanto che il loro ricordo ancora oggi resta tra di noi a farci compagnia – afferma Paolo Marrone -. È per questo motivo che abbiamo deciso di non cancellare questo evento, perché chi ha affrontato la battaglia più dura resta sempre con il sorriso sulle labbra. Claudio, il tuo esempio ci ha insegnato a non arrenderci, a non abbandonare la speranza, che nelle tue parole diventava certezza, di un futuro migliore. Questo spettacolo lo dedichiamo a te e alla tua famiglia, che ha condiviso questa nostra scelta. Oggi sarai in mezzo a noi, perché tu non ci hai mai lasciati soli, perché tu hai sempre saputo come parlare al cuore di ognuno di noi”.

La sintesi della serata nella ‘recensione’ dello spettacolo fatta dal musicista Maestro Guido Cataldo riportata sul suo profilo social : Ieri sera ho avuto la Fortuna con la effe maiuscola, come avrebbe detto il grande EDUARDO ,di avere assistito a uno spettacolo inaspettatamente meraviglioso. Dico inaspettatamente perché, in  verità, ne sapevo poco e, quel poco che mi era stato anticipato da Gianmaria Talamo, non mi faceva immaginare nemmeno lontanamente la bontà del progetto portato avanti con passione e professionalità da un gruppo, eccetto pochi casi, di artisti non professionisti. Un epistolario ritrovato in soffitta, sapientemente sceneggiato, ha dato vita a uno spettacolo agile e coinvolgente che narra di un pescatore positanese  e un ballerino russo che aveva acquistato l’isola dei Galli. Ed ecco che il popolare si confronta con il classico generando una mistura affascinante e produttiva. Un dialogo teatrale scritto a quattro mani con sapienza ed equilibrio ha conferito al racconto  ritmo e velocità senza mai indugiare e compiacersi  di uno sterile campanilismo.Un racconto che parla positanese, che trasuda di un verismo sconvolgente e che non é frutto, come mi è capitato di vedere in altre occasioni, di un’ inventiva poco probabile avulsa dal territorio.  Sul palco un pezzo di storia di Positano portato con grande passione e senso di appartenenza da artisti positanesi per i loro concittadini. E poi due giovanissimi dal talento cristallino hanno testimoniato che applicazione, disciplina e sacrificio sono la ricetta necessaria per conseguire risultati artistici degni di tale appellativo. I giovani sono la speranza e vanno educati facendo conoscere loro le proprie radici e non indirizzandoli verso effimere discipline che non   hanno niente a che vedere con storia e tradizioni della loro terra. Il giovane pescatore e il giovane ballerino, sapientemente guidati dai rispettivi maestri, sono stati la sorpresa che dato all’ intera trama teatrale la fiducia e la certezza che tutto si può. Il pescatore vecchio, parlando il vernacolo locale, ha conferito al tutto l’apparente leggerezza di una filosofia di vita popolare mentre il vecchio ballerino ha fatto da colto metronomo all’intero racconto. Il gruppo musicale, colonna sonora di voci, suoni e ritmi nostrani, e i due splendidi danzatori di tammurriate,  hanno risvegliato il senso di appartenenza del pubblico coinvolgendolo a partecipare entusiasticamente. L’ epistolario originale e le foto d’epoca sono stati la prova certa che ciò che avveniva sul palco partiva da una vera verità.

Foto Giuseppe Di Martino e Gabriella Gambardella