Positano, successo per lo spettacolo “Una storia positanese: Il Pescatore e il Ballerino”. Il post di Paolo Marrone

26 ottobre 2022 | 18:51
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Positano, successo per lo spettacolo “Una storia positanese: Il Pescatore e il Ballerino”. Il post di Paolo Marrone

Positano. Sabato 22 ottobre, in Piazza dei Racconti, una serata indimenticabile con lo spettacolo “Una storia positanese: Il Pescatore e il Ballerino”organizzato organizzato da Associazione Festa del Pesce, insieme all’Associazione Sonacore, all’Associazione Macchia Mediterranea, ai Murattori, al Forum dei Giovani e al Centro studi Positano Danza, .
Una bellissima storia che ha raccontato dell’incontro che avvenne nel 1924 tra il pescatore positanese Nicola Grassi e il Ballerino e coreografo russo Leonide Massine. Una storia positanese raccontata da positanesi, ispirata dal ritrovamento delle lettere che Massine e Nicola si scambiarono tra il 1924 e il 1926.
Uno spettacolo ben riuscito, curato nei minimi particolare e che ha visto una grande partecipazione di pubblico.
E Paolo Marrone, uno degli organizzatori, ha pubblicato sui social un post di ringraziamento: «Alla fine ce l’abbiamo fatta, la storia positanese del pescatore e del ballerino è stata raccontata e non a caso in un luogo dedicato alla narrazione. La validità di uno spettacolo si misura sempre sulla base della presenza e del gradimento del pubblico e da questo punto di vista possiamo dire che l’obbiettivo è stato pienamente raggiunto. Le gradinate di piazza dei racconti erano infatti gremite come non mai da un pubblico attento e curioso di scoprire cosa fossero stati capaci di creare un gruppo di positanesi spinti solo dalla passione e dall’amore e dal rispetto per la propria storia. Gli innumerevoli complimenti e gli attestati di stima ricevuti sono stati la prova che abbiamo colto nel segno. Tutto è nato dal ritrovamento tra i ricordi della famiglia di Nicola Grassi di uno scambio epistolare tra questo pescatore positanese e il coreografo russo Leonide Massine. Nicola fu custode dal 1924 al 1926 dell’isola dei Galli, che Massine aveva acquistato dalla famiglia Parlato con lo scopo di farne il suo buen retiro. Queste lettere, emerse da un polveroso cassetto dove erano rimaste rinchiuse per anni, sembravano aspettare qualcuno che li strappasse dall’oblio del tempo e li facesse conoscere ai positanesi. Questo carteggio non poteva ritornare in quel cassetto perché fa parte della storia del nostro paese ed assume un valore collettivo che ognuno di noi ha diritto di conoscere. Molti erano i nostri timori, soprattutto riguardo alla complessità della scaletta, che vedeva continui colpi di scena e cambi di direzione. Il complesso dialogo tra musica, ballo, teatro e immagini rischiava di aggrovigliarsi o peggio impantanarsi nella palude dei tempi morti. Così non è stato e la trama dello spettacolo è filata via fluida e incalzante, non concedendo al pubblico il benché minimo momento per distrarsi. La spina dorsale della costruzione scenica è imperniata sul rapporto tra il pescatore e il ballerino, ovvero il mondo popolare, rappresentato sul palco dalla musica e dal ballo popolare e il mondo colto, rappresentato dalla musica e dalla danza classica. A fare da ponte tra i due mondi i dialoghi e i monologhi degli attori scritti a quattro mani dagli autori, anche loro positanesi, che hanno attinto ai contenuti delle lettere cercando di dare forma teatrale a quelli che a volte erano solo sterili resoconti contabili. Eppure tra le pieghe di queste lettere emergono, frammenti della nostra storia, racconti pieni di umanità di un pescatore e un ballerino che cercavano di capirsi e di incontrarsi sullo sfondo di una piccola isola del mar Tirreno. Non è un caso che li abbiamo rappresentati come un gabbiano ed un delfino, animali che appartengono a due elementi distinti, l’acqua e l’aria e che in uno sforzo quasi innaturale cercano un contatto rompendo i vincoli a cui la loro natura li ha costretti. Massine si sdoppia, c’è la sua versione adulta che rappresenta l’artista ormai consacrato e quasi prigioniero del suo stesso sogno mediterraneo, che però ci svela anche il suo lato mortale, con la sua ossessione per i soldi e la maniacale attenzione ai conti. Il suo alter ego giovanile al contrario ci propone la forza dirompente dell’arte nel momento della sua genesi. Nicola e Don Paolo, il pescatore è un testimone della sua epoca e delle sue miserie. Positano era ben lontana dai fasti di oggi e le macerie delle due guerre mondiali avevano indurito l’animo di quegli uomini. Tuttavia ai nostri occhi Nicola assume quasi le sembianze di un Bertoldo pescatore, irriverente e astuto, saggio e fatalista, custode e confidente di Massine, che cercò di proteggere dalle pretese dei tanti approfittatori che lo circondavano . La scena della sua morte con il fiasco di vino in mano è una metafora della scomparsa di un mondo ormai al tramonto, la Positano dei tanti artisti che la scelsero come loro rifugio e dei primi turisti che cominciavano a frequentarla, per i quali Nicola divenne l’icona di quel tempo . La tavola imbandita che fa da sfondo alla scena finale, ci rimanda ad un episodio vero della vita di Nicola, quando costretto a letto da un grave malore, ricevette la visita di alcuni di questi amici, che anziché compiangerlo e consolarlo per il suo stato, si misero a bere e a mangiare, perché per loro Nicola era forza vitale capace di sconfiggere l’ineluttabilità del destino umano con una fragorosa risata e una dissacrante bevuta. Resta a noi che in questa terra viviamo soffiare sulla cenere arsa per ravvivare il fuoco della memoria.
Una storia Positanese – il pescatore e il ballerino
Cast
Gianmaria Talamo: regia, Massine adulto
Enzo de Lucia: regia, testi, Nicola Grassi
Simone Gentile: voce narrante
Paolo Marrone: voce, testi
Maria Cappuccio: Voce
Maria Gargiulo: Flauto
Antonino Cinque: Chitarra, voce
Giuseppe Cinque: Percussioni, Voce
Mario Esposito: fisarmonica, voce
Niccolò Grassi: Danza, Massine giovane
Giovanna Caso: Ballo Popolare
Giuseppe Imparato: Ballo popolare
Alessandra Ginevra: coreografie
Concetta Fusco: responsabile di scena
Daniele Esposito: consulenza storica, video maker
Rosaria De Tommaso: coro
Angela Cinque: coro
Angelina Mascolo: coro
Marianna Di Martino: coro
Giovanni Mandara: coro
Luca Ricco: coro
Federico Marrone: coro
Michele Iovieno: coro».

Positano, successo per lo spettacolo