Sant’Agnello. Housing Sociale, la testimonianza in esclusiva di un assegnatario: “Pagheremo il rateo quando tutto si sistemerà”

Sant’Agnello. Housing Sociale, la testimonianza in esclusiva di un assegnatario: “Pagheremo il rateo quando tutto si sistemerà”. Negli scorsi giorni il costruttore ha inviato una nota agli inquilini delle case dell’housing sociale in via Monsignor Bonaventura Gargiulo, a Sant’Agnello, con la quale chiede il pagamento delle quote di settembre e di ottobre, valutando, altrimenti, di agire per vie legali.

Nello scorso mese di maggio, infatti, a fronte del giudizio pendente sullo sgombero degli immobili, i pagamenti erano stati sospesi per tutti. Successivamente, nel mese di luglio, il gup aveva sospeso lo sgombero fino alla sentenza definitiva, inducendo il costruttore ad inoltrare agli occupanti una circolare, datata 22 agosto, per chiedere la ripresa del pagamento mensile. Richiesta che non ha avuto riscontro.

Dunque, i 38 nuclei familiari si sono improvvisamente visti recapitare la lettera di ultimatum dell’amministratore della Shs srl, la società che ha effettuato i lavori di realizzazione dell’immobile composto da 53 appartamenti, oltre a box e locali commerciali, immediatamente finito al centro dell’inchiesta che ora vede il sindaco Piergiorgio Sagristani ed altre 21 persona a processo con l’accusa di lottizzazione abusiva ed altri reati. «Pagate il rateo mensile o ci attiveremo per lo sfratto», si legge.

«Se non lo paghiamo ci caccia – ci ha detto un assegnatario -. Quindi… la procura e gli avvocati che paghiamo dicono di non pagare altrimenti decade la buona fede, mentre lui vuole essere pagato. Ieri è arrivata una raccomandata firmata da Zurlo, suo socio».

«Paghiamo una specie di condominio di 80 euro dove non sono comprese neanche le pulizie delle scale, né alcun tipo di manutenzione. Che le famiglie siano composte da una sola persona o da cinque la quota resta sempre la stessa. Paghiamo, ma nessuno ci amministra – ci spiega -. Ma il rateo in questo momento non possiamo pagarlo. Non paghiamo da aprile, la procura e gli avvocati ci hanno imposto di non dare altri soldi. Lo faremo quando tutto si metterà a posto. Sappiamo che quei soldi li daremo, ma solo quando la situazione ci darà certezza. In questo momento non ne abbiamo, anzi, il rischio è quello di perdere e solo perdere».

«Siamo stanchi, non è giusto. L’incubo prosegue. La nostra vita è cambiata, e solo per aver partecipato ad uno sporco, maledetto bando comunale. I giorni passano e l’unica cosa certa sono le continue spese legali che tutti siamo costretti a pagare. Ma siamo una comunità: se non si troverà soluzione a questo problema, a risentirne sarà l’intera Sant’Agnello. Si tratta di un verso scandalo. Nessuno ha chiesto di costruire nulla, ma è chiaro che se viene attivano un bando e si hanno i requisiti vi si partecipa. Ormai noi non dormiamo neanche più», conclude .

Intanto si aspettano le mosse del costruttore che ritiene di essere nel giusto, come pure il Comune ritiene di aver operato legalmente.

Si paventa anche la possibilita’ di staccare il riscaldamento se non si pagano le spese di manutenzione. Situazione incerta, intanto prossima udienza e’ il 23 novembre.

 

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