Simona, l’autista che ha salvato un adolescente dal branco di bulli
Simona svolge il mestiere più criticato che ci sia: l’autista di autobus a Roma, peggio c’è solo l’arbitro di calcio (cit. Gramellini).
Non ci ha pensato un attimo a salvare un ragazzo che stava subendo delle angherie di una banda di bulli. Ha fermato il bus che stava conducendo e chiamato, poi la madre del giovane.
Simona, conducente Atac, mamma di una bambina e figlia di una professoressa di sostegno. Il fatto è avvenuto la settimana scorso a bordo di una linea che serve il quadrante nord est della Capitale.
A portare alla ribalta quanto accaduto la stessa Atac: “Il mestiere della madre ha influito sicuramente, nello stimolare in lei una certa sensibilità nei confronti dei più deboli. Per questo quando, qualche mattina fa – spiegano dall’azienda dei trasporti capitolina -, alla guida di un nostro bus, ha notato in fermata un gruppo di adolescenti inveire nei confronti di un loro coetaneo, ha attivato subito la massima attenzione
Le angherie nei confronti della vittima individuata dal branco, continuano e aumentano di livello e crudeltà anche quando salgono a bordo. Tutto ciò non è stato ignorato dall’autista. Infatti Simona, sente le pesanti offese verbali e vede dal retrovisore gli spintoni ai danni del ragazzo. Pensa che qualche passeggero adulto intervenga, ma poi si rende conto che è il momento di agire per porre fine alle vessazioni. Ferma il bus ad una fermata dopo e, con la scusante di controllare la porta posteriore del mezzo, lascia il posto guida per avvicinarsi ai ragazzi. Si rivolge con dolcezza al giovane impaurito e lo invita a seguirla. Se lo porta con sé all’interno della cabina guida. Il branco ammutolisce, consapevole, forse, di avere esagerato.
“La nostra collega chiede al ragazzo di telefonare ai suoi familiari. Vuole essere sicura che non subisca di nuovo quando lo lascerà al capolinea. La mamma del giovane si fa trovare all’appuntamento – concludono da Atac -. Scossa da quanto accaduto, va via con il figlio, scambiando poche parole con la nostra giovane autista. Poi, nel pomeriggio, ci contatta sulla nostra pagina Facebook. Vuole ringraziare quell’autista dell’Atac che ha salvato suo figlio dai bulli“.
Fonte: Romatoday