Sorrento, condanne dure ai datterai: sei anni di reclusione per dieci

Sorrento, condanne dure ai datterai: sei anni di reclusione per dieci . Una condanna esemplare . Sei chilometri e mezzo di fondali della penisola sorrentina devastati irrimediabilmente per anni dai predoni del mare impegnati nel saccheggio dei pregiati datteri di mare. Distruzione arrivata fino all’Area marina protetta di Punta Campanella fra Vico Equense e Massa Lubrense fino a Positano .

Danni provocati da una vera e propria organizzazione criminale dedicata alla raccolta e commercializzazione dei molluschi. Lo conferma la sentenza di primo grado arrivata ieri con la quale sono stati condannati i primi dodici imputati coinvolti nella maxi inchiesta della Procura di Torre Annunziata che a fine luglio 2021 portò la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia ad arrestare una ventina di persone.

Dovranno scontare sei anni di reclusione ciascuno per dieci imputati mentre altri due sono stati condannati a tre anni . Una delle condanne più severe della provincia di Napoli e della Campania, ma una scelta doverosa per poter fermare questo scempio che ha colpito anche Capri , la Costiera amalfitana e il Golfo di Salerno

Tutti gli imputati dovranno anche risarcire i vari enti che si sono costituiti parte civile (tra questi ministero dell’Ambiente, Wwf e Parco di Punta Campanella) ed è stata disposta dal giudice anche la confisca dei beni sotto sequestro, tra cui barche e attrezzature da pesca.

Le indagini della Guardia Costiera hanno consentito di ricostruire pure la rete di distribuzione, mentre una consulenza scientifica ha dimostrato e calcolato il danno ambientale ed economico arrecato all’ecosistema marino dalla frantumazione delle rocce per raccogliere i datteri di mare che, in particolare nel periodo natalizio, vengono venduti anche a 150-200 euro al chilo.

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