Sorrento, dipendente comunale tenta suicidio, i colleghi lo salvano

28 ottobre 2022 | 18:27
Sorrento, dipendente comunale tenta suicidio, i colleghi lo salvano

Sorrento, dipendente comunale tenta suicidio, i colleghi lo salvano . E’ un momento di ansie e malesseri per tanti , così deve essere stato anche per un dipendente del parcheggio Achille Lauro , ex ausiliario del traffico.

L’uomo ieri ha tentato un gesto folle ed estremo con delle forbici, ma sono stati i colleghi di lavoro a fermarlo e dalla polizia municipale è partita subito la chiamata al 118 e due motociclisti.

Il malessere è aumentato per tutti negli ultimi tempi, ultimamente una giovane vita, sempre a Sorrento.

Ricordiamo l’allarme lanciato da Rosario Fiorentino, che noi condividemmo, quando fu spostato il centro di igiene mentale.

Bisogna chiedere aiuto, ogni difficoltà si supera, con l’aiuto degli altri e di Dio, non lasciar prevalere le tenebre della disperazione.

Alle istituzioni , a tutti i livelli, finanche nelle scuole, visto che anche i giovanissimi sono a rischio, e anche nelle chiese, occorre promuovere la cultura dell’assistenza psicologica, la socialità e far conoscere strumenti di aiuto al fine di superare questi momenti.

Il suicidio è ancora un tabù, perché ne parla Positanonews?

Nella nostra società è ancora difficile affrontare apertamente questo triste fatto. Piuttosto si cerca di evitare l’argomento o lo si nasconde, per esempio parlando di giochi rischiosi o di incidenti tragici. Questo ha a che fare anche con il nostro background culturale. Per molto tempo la chiesa cristiana ha considerato il suicidio un peccato mortale. Solo nell’Illuminismo il suicidio è stato oggetto di dibattito intellettuale e solo all’inizio del XX secolo il suicidio è stato percepito come un fenomeno sociale e legato alla salute.

La possibilità che il suicidio possa essere considerato una soluzione a un problema personale dipende da diversi fattori, come il sesso, lo sviluppo e le strutture sociali, le condizioni di lavoro, economiche, culturali e familiari. Traumi personali e ansie . Ma anche i fattori biologici possono svolgere il proprio ruolo.

Non parlarne fa in modo che si evita di affrontare il problema, e peggiora la situazione di chi si trova in questa condizione,  per questo Positanonews ha cercato sempre di parlarne, nonostante le critiche, e non lo abbiamo fatto per le visite, ma per svolgere il nostro ruolo di giornale e di comunicatori,  non solo per farci leggere, come è ovvio che cerchi di fare chiunque faccia questo lavoro, ma anche come servizio sociale. Sapevamo di questa vicenda da stamattina ma non abbiamo scritto subito, abbiamo cercato di approfondire, ma è difficile andare oltre alle vicende del singolo caso, per il quale solo l’interessato può davvero sapere di chi si tratta. Chiunque soffra di qualsiasi cosa va rispettato, la riflessione è generale sul tema del suicidio come problematica che nel post pandemia , per motivi generali e particolari che vanno approfonditi in altra sede, che sta diventando sempre più diffuso.

Bisogna capire che è un problema che va affrontato, il suicidio non è una soluzione, se vi sono delle sofferenze queste possono essere superate, se vi è un male psichico o dell’anima, questo può essere curato. Come si cura il mal di denti o una bronchite, bisogna essere consapevoli che anche al disagio psichico vi può essere una soluzione. La vera vittoria è riuscire a superare questi momenti , bisogna farlo per se stessi e per gli altri.

Bisogna crederci, avere fiducia . Sarebbe utile fare gruppi di aiuto e anche far conoscere i modi per avere assistenza fra questi il

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