Sorrento, scagionato dall’accusa di omicidio colposo un operatore del 118. L’avvocato Alfano: “Nessun ritardo, il fatto non sussiste”

Sorrento, scagionato dall’accusa di omicidio colposo un operatore del 118. L’avvocato Alfano: “Nessun ritardo, il fatto non sussiste”. Finisce finalmente, dopo ben cinque anni, il calvario di un conducente operatore del 118, accusato di omicidio colposo, indagato dalla Procura di Torre Annunziata. Difeso dal criminologo forense professor avvocato Luigi Alfano, è stata dimostrato che il fatto non sussiste.

I fatti risalgono all’agosto del 2017. In quel periodo, un cittadino straniero stava trascorrendo un periodo di vacanza a Sorrento, dove è stato colto da un malore nel corso della notte. La moglie, sentita nell’immediatezza dei fatti, aveva riferito che il marito, intorno alle ore 1.00 di notte, lamentava dei forti dolori al petto e delle difficoltà respiratorie. Sono state assunte sommarie informazioni da tutti, a partire dal portiere e fino ad arrivare al servizio di emergenza sanitaria del 118, tra cui l’indagato, i quali hanno dimostrato nella piena consapevolezza che le loro condotte sono state dedite alla diligenza ed alla correttezza. Insomma, non c’è stato nessun ritardo nei soccorsi.

“Abbiamo dimostrato anche al Magistrato del Pubblico Ministero che il fatto a carico del mio assistito non sussiste, perché lui ha prestato l’immediato soccorso senza alcun tipo di ritardo e senza alcun tipo di omissione. È stato diligente e cauto”, ci ha detto Alfano.

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