2 novembre 1975 muore a Ostia Pier Paolo Pasolini
A cento anni dalla nascita siamo qui a ricordarne anche la fine orrenda, Pier Paolo Pasolini rimane comunque uno dei più grandi intellettuali italiani, che ha segnato la vita di più di una generazione, pensatore arguto di cui mai come oggi sentiamo la mancanza. Era il 2 novembre del 1975, le lancette dell’orologio segnavano le 6.30 circa del mattino, quando una donna scoprì il corpo di un uomo massacrato sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. Era il corpo del poeta e regista Pier Paolo Pasolini, successivamente riconosciuto dall’amico Ninetto Davoli, era stato picchiato e travolto più volte dalla sua stessa auto. In fin di vita dopo le percosse, a causarne la morte furono gli urti e le ferite provocate dalla vettura che gli passò sopra. Colpevole dell’omicidio venne accusato Pino Pelosi, all’epoca diciassettenne, che nel 1982 ottenne la semilibertà e l’anno successivo la libertà condizionata, venendo poi nuovamente arrestato più volte per altri reati. Pelosi, che è morto nel 2017, ritrattò la versione dei fatti del novembre del 1975, aumentando ancor di più il dibatto attorno all’omicidio; un delitto dunque, che dopo 54 anni, in parte è ancora avvolto dal mistero.
Nella foto la locandina dell’incontro su Pasolini che l’Istituto di Cultura Torquato Tasso ha dedicato quest’anno al grande poeta, che, come regista, scelse più volte la penisola sorrentina come location per alcune scene del film Il Decameron (1971). Nel 1996 l’episodio di Lorenzo e Lisabetta (proprio quello girato a Trarivi, località di Piano di Sorrento) fu proiettato a Sorrento (per 15 sere di fila) durante la mostra “Sorrento bosco di agrumi” di Antonino De Angelis,presso la chiesa dell’Addolorata di via san Cesareo in occasione del libro. Benchè in una chiesa nessuno ebbe nulla da dire. Forse si è trattato dell‘unica proiezione di Pasolini in un luogo sacro.
a cura di Luigi De Rosa