Clima, alla Cop27 accordo sui gas serra e riscaldamento globale ma non sui combustibili fossili

20 novembre 2022 | 19:19
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Clima, alla Cop27 accordo sui gas serra e riscaldamento globale ma non sui combustibili fossili

Clima, alla Cop27 accordo sui gas serra e riscaldamento globale ma non sui combustibili fossili.

Il documento finale approvato a Sharm el-Sheikh salva l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali. Dai paesi ricchi un fondo per i danni provocati ma nulla di concreto circa la riduzione o l’eliminazione dell’uso dei combustibili fossili, che erano state richieste da diversi paesi. Delusione da parte dell’Onu, Comunità Europea e WWF. Per Guterres il mondo ha ancora bisogno di un passo da gigante sull’ambizione climatica.

Il documento finale approvato in queste ore  alla Cop27 di Sharm el-Sheikh(Conference of Parties, la riunione annuale dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici) conferma l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali, considerato il risultato maggiore della Cop26 di Glasgow, tenutasi l’anno scorso.

Cop27

Il documento approvato però non si esprime circa la riduzione o eliminazione dell’uso dei combustibili fossili, Richiesta avanzata da diversi Paesi. Infatti il documento si sofferma soltanto  sulla riduzione della produzione elettrica a carbone con emissioni non abbattute, non l’eliminazione. Sottolineando  l’importanza della transizione alle fonti rinnovabili, auspicando l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili. L’Assemblea, ha tuttavia riconosciuto che per mantenere l’obiettivo di 1,5 gradi è necessario ridurre le emissioni del 43% al 2030 rispetto al 2019.

surriscaldamento globale

Obiettivo difficile da raggiungere con gli impegni di decarbonizzazione attuali, in quanto il taglio tra otto anni sarebbe soltanto dello 0,3% rispetto al 2019. Per questo motivo, gli Stati che non hanno ancora aggiornato i loro obiettivi di decarbonizzazione sono invitati a farlo entro il 2023.

L’assemblea plenaria ha deciso inoltre d’istituire un fondo per i ristori delle perdite e dei danni del cambiamento climatico(loss and damage) nei Paesi più vulnerabili. Un Comitato transitorio dovrà preparare un progetto da presentare alla prossima Cop28 nel 2023 per l’avvio operativo del fondo. Viene inoltre previsto un sistema di primo allarme per gli eventi meteorologici estremi in tutti i paesi del mondo. La Cop27 riconosce il ruolo fondamentale di giovani, donne e comunità indigene nella lotta alla crisi climatica. Indebolita, nel frattempo, la tutela di oceani e foreste, eliminando gli incontri ad alto livello che erano stati previsti per il 2023. Intanto sull’adattamento al riscaldamento globale, il documento chiede di aumentare i fondi e di studiare la possibilità di un raddoppio (a Glasgow si era parlato direttamente di raddoppiarli). La Cop27 ritiene che per arrivare a zero emissioni nette nel 2050 sia necessario investire fino al 2030 4.000 miliardi di dollari all’anno in rinnovabili e altri 4-6.000 miliardi di dollari in economia a base emissioni. L’Unione Europea ha espresso delusione per la “mancanza di ambizione” nell’accordo finale nella tabella di marcia per ridurre le emissioni di CO2. In quanto non porta sufficienti sforzi aggiuntivi da parte degli inquinatori maggiori per un incremento e un’accelerazione delle loro emissioni.

Guterres

Deluso il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres che in chiusura dell’evento ha dichiarato in modo netto che bisogna in modo forte e concreto ridurre drasticamente le emissioni già da ora. Tale è stato un tema che la Cop27 non ha assolutamente affrontato. Per Guterres, il mondo ha ancora bisogno di un passo da gigante sull’ambizione climatica. La linea rossa che non bisogna assolutamente superare è quella  che porta il nostro pianeta oltre il limite di 1,5 gradi di temperatura. Per il Wwf non riuscendo, in questa occasione, a concordare un’azione più ambiziosa sulla riduzione delle emissioni, la possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5° rischia di sfumare, con conseguenze disastrose per il mondo. Il fondo per perdite e danni rischia di diventare un fondo per la fine del mondo. – 20 novembre 2022 –  salvatorecaccaviello

Fonte: Adnkronos