Concessioni demaniali: 9 arresti e 44 indagati, al centro dell’inchiesta il porto di Amalfi

19 novembre 2022 | 09:54
Share0
Concessioni demaniali: 9 arresti e 44 indagati, al centro dell’inchiesta il porto di Amalfi

Concessioni demaniali: 9 arresti e 44 indagati, al centro dell’inchiesta il porto di Amalfi. Inchiesta concessioni marittime tra Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina, 44 indagati e 32 capi di imputazione. Scattano sedici misure cautelari.

Un vero e proprio «cartello», che agiva anche secondo modalità mafiose, ed episodi di corruzione che hanno visto protagonisti, tra gli altri, imprenditori del settore marittimo e pubblici ufficiali dell’unità operativa dirigenziale trasporto marittimo e demanio marittimo della Regione Campania.

Secondo la pubblica accusa, gli imprenditori marittimi pagavano per corrompere i pubblici ufficiali (ovvero i funzionari dell’unità operativa Trasporto e Demanio marittimo), incassavano il denaro e rilasciavano concessioni demaniali marittime. L’indagine della guardia costiera di Napoli, coordinata dalla Dda (sostituti procuratori Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarotta), ha portato all’arresto di nove persone, finite tutte ai domiciliari.

Al centro dell’inchiesta c’è il porto di Amalfi. Secondo la pubblica accusa, gli indagati avrebbero contribuito ad alterare il processo amministrativo volto all’assegnazione non solo delle concessioni marittime, ma in particolare quelle relative alle biglietterie. Tra queste, quella sul molo Cassone dell’antica Repubblica marinara di Amalfi.

Le intercettazioni telefoniche captate dalla Dda di Napoli, in particolare, rivelano le minacce di alcuni imprenditori marittimi della Divina che scoraggiano la concorrenza, facendo leva proprio sulle loro entrature negli uffici preposti di Palazzo Santa Lucia. Tra gli indagati figura anche un ufficiale in servizio, all’epoca dei fatti, all’Ufficio locale marittimo di Amalfi. 

Secondo gli inquirenti, in cambio di denaro avveniva il rilascio e la proroga delle concessioni demaniali. In altre occasioni, ai funzionario pubblici venivano offerti biglietti di traghetti e aliscafi. L’obiettivo era alterare le procedure che vengono seguite per la scelta del concessionario.

Gli indagati sono gravemente indiziati di corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, illecita concorrenza con minaccia o violenza.