Intervista a Dora De Maio |
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Grande successo a Sorrento per la “Trilogia del Caravaggio”

21 novembre 2022 | 23:02

Sorrento (NA) Una serie di eventi di successi proposti dal Comune di Sorrento guidato dal sindaco Massimo Coppola di grande qualità .  Sabato 19 novembre all’interno della Basilica Sant’Antonino davanti ad una platea di spettatori attenti e appassionati è andato in scena lo spettacolo “La Conversione di un Cavallo” ideato e prodotto dalla compagnia Ludovica Rambelli Teatro. Un lavoro teatrale di estrema semplicità e insieme di grande impatto emotivo: sotto gli occhi degli spettatori sono state interpretate 23 tele di Caravaggio realizzate con i corpi di otto attori e l’ausilio di oggetti di uso comune, soprattutto stoffe drappeggiate. Un solo taglio di luce illuminava la scena, richiamo alla genialità di colui che con la luce dipingeva, i cambi degli otto artisti tutti a vista, ritmicamente scanditi dalle musiche di Mozart, Bach, Vivaldi e Sibelius. L’evento rientrava nella kermesse “Trilogia del Caravaggio, Musiche, Figure e Voci” realizzata intorno alla complessa figura dell’artista barocco Michelangelo Merisi da Caravaggio, con la curatela del direttore artistico M°Paolo Scibilia.Tra gli appuntamenti più prestigiosi proposti quest’anno dalla Città di Sorrento e la S.C.S. Società di Concerti di Sorrento, nell’ambito della IV edizione della rassegna “M’Illumino d’Inverno” èSorrento aspetta te”. Alla fine dei tre spettacoli abbiamo avuto il piacere di raggiungere la direttrice dalla compagnia Ludovica Rambelli Teatro, l’attrice e formatore teatrale Dora De Maio, ex allieva della scuola Campo Teatrale di Milano, laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Salerno, consolidata esperienza lavorativa al Teatro Pubblico Campano, impegnata nel progetto “Il mondo incantato. Impariamo a raccontare una fiaba” presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, docente e membro del comitato didattico del Master in Formazione e Management Teatrale in ambito Scolastico ed Extrascolatico per lo stesso ateneo, a lei abbiamo rivolto alcune domande sulla compianta Ludovica Rambelli e lo spettacolo che ci ha lasciato in eredità.

Complimenti per questi Tableaux Vivants, si ha veramente la sensazione, osservando la performance dei vostri attori, di essere trasportati nel mondo di Caravaggio, dove arte pittorica e arte teatrale si sovrappongono. La prima domanda è proprio su colei che ha inventato tutto questo: Ludovica Rambelli.

Ludovica Rambelli è stata prima di tutto un’attrice e regista teatrale napoletana, che ha sempre creato spettacoli di drammaturgia in cui l’impianto visivo era molto forte. Anche nei suoi primi spettacoli era, infatti, sempre presente un quadro, una citazione all’arte figurativa perché per lei era fondamentale nella drammaturgia che proponeva un buon impianto visivo e musicale. Sarebbe però molto riduttivo ricordarla solo come regista dei Tableau Vivant ispirati ai capolavori caravaggeschi, in quanto il suo lavoro teatrale è cominciato molto prima, cresciuto nel tempo, articolandosi e arricchendosi di svariati interessanti progetti. I tableaux sono il risultato anche di quanto era in nuce in lei agli esordi. Ricordo che fu invitata nel 2006 da un’amica architetto, Caterina Fiorentino, a realizzare un progetto didattico legato alla Cattedra di Costume della Facoltà di Architettura Luigi Vanvitelli di Aversa. Dopo aver ricevuto la proposta venne da noi attori e ci disse che aveva intenzione di presentare una dimostrazione di lavoro non una semplice lezione sul costume. L’idea felice che ebbe fu quella di mettere in scena i tableuax di Caravaggio, che era un personaggio che riassumeva perfettamente nelle sue tele tutta la scena drammatica del teatro. Nei suoi capolavori c’è movimento che si ferma, c’è il colpo di teatro, c’è il Barocco in tutto il suo splendore.

So di non essere originale, ma come altri giornalisti voglio chiederle ancora una volta perché la Conversione di un cavallo?

Caravaggio fu incaricato da monsignor Tiberio Cerasi di dipingere due quadri che raffigurassero il prodigio della conversione di san Paolo e la crocifissione di san Pietro. La conversione realizzata dal Caravaggio però non piacque al committente perché al centro della scena aveva posto un cavallo, in basso sulla tela, in secondo piano c’era Paolo, da qui la celebre battuta attribuita al committente: “Bella questa conversione di un cavallo!” A Ludovica piaceva quest’aneddoto che l’aveva molto divertita.

Mi ricorda i nomi degli attori?

Sono tutti attori professionisti, c’è chi viene dalla prosa, chi dal teatro corporeo, d’improvvisazione, chi dall’Accademia delle Belle Arti, dove io e Ludovica avevamo un laboratorio (durante gli anni accademici 2010/2011 e 2011/2012 N.d.A.) dal quale abbiamo attinto sempre artisti validi. Gli attori che si sono esibiti questa sera sono: Andrea Fersula, Elena Fattorusso, Rocco Giordano, Kiara Kija, Maria La Greca, Fiorenzo Madonna, Alessio Sica, Antonio Stoccuto. Un gruppo che lavora da diversi anni insieme. Lo spettacolo è 12 anni che va in scena. Sono attori che si allenano tutto l’anno, con training quasi quotidiani, riscaldamento corporeo. Si concentrano sul ritmo e sulla fiducia. Lo potrei definire un esercizio di stile, devono imparare a ascoltarsi, gli stop non sono costruiti a tavolino, quindi è essenziale il lavoro d’insieme.

Ad un’attrice e regista mi viene spontaneo chiedere, quest’anno si celebrano i 100 anni dalla nascita di un autore come Pier Paolo Pasolini, che è stato, secondo alcuni critici, il primo a proporre in Italia un tableux vivant nel film “La Ricotta”, una sua riflessione.

Mi fa piacere che lei ricordi Pasolini, Ludovica nel suo lavoro più importante Apokryphos (finalista premio scenario 2001) propose lo stesso quadro vivente, Deposizione dalla Croce di Rosso Fiorentino del 1521, perché lei faceva anche un lavoro molto cinematografico, molto contaminato. È stato un vero peccato averla persa così giovane perché era veramente geniale.

Ultima domanda, siamo a Sorrento, la città di Torquato Tasso, altro genio irrequieto, ha mai pensato di proporre dei tableaux vivants sulla Gerusalemme Liberata?

Noi facciamo spesso dei lavori come dirle, site specific, le posso infatti anticipare a questo proposito che a breve debutteremo a Pompei con dei tableaux vivants ispirati agli affreschi della Villa dei Misteri. Dei nuovi tableaux vivants si possono realizzare ma le confesso che spesso per i nuovi lavori quello che ci blocca è la produzione, perché per realizzare un quadro vivente c’è anche bisogno di finanziamenti per pagare le prove agli attori e l’acquisto di materiali ed è questo che un po’ manca, la pandemia poi ha rallentato tutto.

La ringrazio

Luigi De Rosa

Dora De Maio Dora De Maio, attrice e regista (ph. Dora De Maio)

Generico novembre 2022 Andrea Fersula, Elena Fattorusso, Rocco Giordano, Kiara Kija, Maria La Greca, Fiorenzo Madonna, Alessio Sica, Antonio Stoccuto

Link utili: https://www.ludovicarambelliteatro.it/

http://www.societaconcertisorrento.it/