Il Comitato Tuteliamo la Costiera amalfitana scrive a De Luca “No alla galleria Minori – Maiori “

1 novembre 2022 | 17:03
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Il Comitato Tuteliamo la Costiera amalfitana scrive a De Luca “No alla galleria Minori – Maiori “

Il Comitato Tuteliamo La Costiera Amalfitana scrive oggi al presidente De Luca. Oggetto della lettera il progetto della variante in galleria tra Maiori e Minori, che costerà all’ente 22 milioni di euro. Il testo integrale.

Parola d’ordine riflessione. Prima di fare faraonici investimenti. Prima di impattare sul paesaggio. Prima di fare trasformazioni urbane senza ritorno. Il comitato Tuteliamo La Costiera Amalfitana supporta le ragioni del No alla costruzione del tunnel nella Divina.

La riflessione riguarda il progetto per la realizzazione di una variante in galleria all’attuale Ss 163 Amalfitana, tra i comuni di Maiori e Minori, con destinazione dell’attuale tratto di statale a percorso pedonale tra i due territori.

Un progetto ritenuto un’offesa al paesaggio, che andrà ad impattare in modo violento e irreparabile sul fronte mare di Minori il cui lungomare è inserito nella lista delle bellezze censite dall’Unesco.

Cosa ha scritto il Comitato a De Luca?

Ecco il corpo della lettera inviata dal gruppo di interesse Tuteliamo la Costiera Amalfitana inviata al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Egregio Presidente,

il comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana” è costituito da cittadini che ritengono sia utile promuovere una cultura di prevenzione e tutela per la Costiera Amalfitana attraverso la conoscenza e il monitoraggio del proprio territorio, con interventi di mitigazione del rischio rispettosi dell’habitat naturale e paesaggistico.

Riteniamo necessario ribadire e sottoporre alla Sua attenzione alcune nostre considerazioni, già peraltro espresse in passato.

La riflessione riguarda il progetto per la realizzazione di una variante in galleria all’attuale S.S. 163 “Costiera Amalfitana”, tra i Comuni di Maiori e Minori, con destinazione dell’attuale tratto di statale a percorso pedonale tra gli stessi Comuni.

Ci sembra utile ribadire il nostro punto di vista, cioè che questo progetto sia espressione di un modello di sviluppo ormai insostenibile e potenzialmente distruttivo per la stessa economia dell’area.

È palese come sia semplicemente allucinante, per qualsiasi persona sana di mente, giustificare il tunnel con la previsione di un incremento futuro, fino al 40% in più, del traffico veicolare sulla S.S. 163, e con un risparmio di ‘ben’ 38 secondi sui tempi di percorrenza. Sfugge, in ogni caso, il fatto sostanziale che solitamente il traffico si blocca tra Minori e Amalfi.

È altrettanto evidente l’offesa al paesaggio di tale opera che andrà ad impattare in modo violento e irreparabile sul fronte mare di Minori il cui lungomare è, attualmente, inserito nel Patrimonio Unesco.

Inoltre va evidenziato come il tunnel non avrà, ad esempio, la stessa utilità che ha avuto senza dubbio il tunnel di Ravello, dove effettivamente si è ottenuta la pedonalizzazione e valorizzazione del centro storico. La terrazza sul mare e la pretestuosa e risibile giustificazione di unire due comunità, come se fosse necessaria una operazione di integrazione ‘etnica’, è il massimo del vacuo e dell’assurdo. Tra l’altro ci divide solo uno stupendo e brevissimo tratto di strada panoramica con scorci mozzafiato da una parte e dall’altra, sormontato dall’ormai ancora più famoso “Sentiero dei Limoni”.

Basterebbe una ben progettata serie di semafori intelligenti e un unico centro di controllo per mitigare gli atavici problemi di traffico veicolare della SS 163, incrementando al contempo il trasporto pubblico terreste e marittimo, e rendendo non conveniente l’uso dell’auto privata almeno per gli spostamenti interni e da/verso Salerno.

È anche vero che la richiesta di questo scempio annunciato è venuta dai territori, e questa è la vostra ricorrente giustificazione a livello regionale.

L’esistenza di una classe dirigente locale che si fa portatrice di istanze che mettono in discussione, e peraltro inutilmente, la stessa morfologia del territorio non esime il governo regionale dal ragionare circa l’unicità di certi luoghi e la loro tutela in quanto Patrimonio dell’Umanità.

Progetti faraonici e di dubbia utilità rischiano di compromettere irrimediabilmente il paesaggio e l’ambiente della Costiera amalfitana senza alcuna utilità per la collettività. Nello specifico, il tunnel rappresenta solo la scelta di amministratori legati ad una visione novecentesca di rapina del territorio e di modifica degli assetti urbanistici senza una fondata ragione di pubblica utilità.

Le analisi dei fatti vanno condotte con sincerità e senza infingimenti, a costo di risultare sgradevoli nel giudizio, dopodiché bisogna sempre poi confrontarsi con la realtà e i limiti oggettivi. Infatti, restando saldamente consci della difficoltà del governare, noi cerchiamo semplicemente di stimolare elementi di ragionamento che possano introdurre la necessità di una visione a lungo termine e al fine di evitare sfregi irreparabili ad un territorio sapientemente antropizzato nel corso dei secoli passati da progenitori più accorti e rispettosi.

Noi non siamo quelli del no ad ogni costo né ci sentiamo presuntuosamente potenzialmente sostitutivi di chi governa, e anche tra mille difficoltà.

Le nostre intenzioni non sono quelle di offendere alcuno né il lavoro quotidiano dell’Amministratore locale; purtroppo la realtà testimonia l’assenza quasi totale di una visione complessiva che si proietti verso il futuro e coinvolga i destini delle future generazioni. Tali limiti derivano anche da una presenza ingombrante di politici e dalla penuria estrema di governanti; ci rivolgiamo a Lei signor Presidente della Regione Campania evocando l’impropria definizione di ‘governatore’, e quindi in qualità di governante.

Ci chiediamo. e Le chiediamo, perché ‘sprecare’ per un “inutile buco” 18 milioni, diventati già 22, peraltro in una montagna pericolosamente fragile e, tra l’altro, accanto alla Grotta dell’Annunziata che ci risulta sottoposta a ”vincolo monumentale”.

Vorremmo, nel caso di specie, attrarre la Sua attenzione in merito ad una visione potenzialmente più ampia che coniughi sviluppo e tutela e sul grande contributo che potrebbe fornire alla viabilità in Costiera un ancor migliore trasporto marittimo, dotato di maggiori infrastrutture.

In alternativa, ad esempio, si sarebbe potuto, forse si potrebbe ancora, progettare un miglioramento del porto di Maiori al fine di incrementarne la capacità di accogliere soste di un più intenso traffico marittimo adibito al trasporto di persone, anche nella prospettiva della prossima transizione green all’elettrico, integrando eventualmente un collegamento pedonale e ciclabile con Minori a livello della scogliera.

Senza pretendere di addentrarci in problemi tecnici, intendiamo solo stimolare un dibattito e provare a far intravedere una infrastruttura utile all’intera Costiera Amalfitana per il miglioramento e l’incremento del trasporto via mare.

Più che incrementare il traffico sulla SS 163 è necessario progettare per la Costiera Amalfitana una nuova mobilità sostenibile, terrestre e marittima, che renda sconveniente il mezzo privato.

Questa proposta vuole ovviamente costituire solo un semplice elemento esemplificativo con l’unica finalità di dimostrare che è possibile valorizzare l’esistente ed evitare l’inutile.

Al contempo siamo certi che il governo regionale non abbia bisogno di qualcuno che glielo spieghi, piuttosto di una corrispondente consapevolezza di cittadini e amministratori locali.

La delicatezza del nostro territorio sotto l’aspetto idrogeologico si coniuga indissolubilmente al valore del suo paesaggio naturale, agrario e urbano riconosciuto dall’UNESCO quale Patrimonio mondiale dell’Umanità, e ne fa un unicum irripetibile, anche grazie all’opera dell’uomo, da preservare e valorizzare. In questo contesto ogni opera dovrebbe sempre essere preferibilmente minore, poco invasiva, compatibile e conciliante con il valore urbano e paesaggistico.

La supponenza della verità non ci appartiene, ma non ci manca lo spirito di resilienza necessario per proseguire su un percorso tracciato se lo riteniamo valido.

Confidiamo nel buon senso! ma indipendentemente da questa desiderata continueremo ad informare i cittadini, a costruire una visione complessiva e alternativa del territorio, e anche a contrastare quelle opere inutili e/o potenzialmente dannose per l’ambiente e il paesaggio.