Ischia, sicurezza dei lavoratori negata: all’ospedale Rizzoli si rischia la salute. Gli operatori rifiutano i nuovi turni

21 novembre 2022 | 12:45
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Ischia, sicurezza dei lavoratori negata: all’ospedale Rizzoli si rischia la salute. Gli operatori rifiutano i nuovi turni

All’ospedale “Anna Rizzoli” di Ischia non si lavora più in sicurezza. Un allarme lanciato da tempo dagli stessi operatori sanitari e che in, queste settimane, sta colpendo principalmente in settore delle Ambulanze e dell’autoparco del nosocomio di Lacco Ameno, l’unico su un’isola di oltre 65 mila abitanti. Una realtà, quella del trasporto e delle ambulanze, che si occupa delle emergenze, ma anche dei servizi di trasporto sanitari di primaria importanza per l’intera isola.

Una situazione inverosimile di disagio legata alle condizioni in cui vengono temuti i luoghi di lavoro, gli spazi riservati al personale e persino i turni di un personale impiegato in uno dei servizi fondamentali per l’utenza, già largamente sottodimensionata, in particolare dopo il progressivo trasferimento di alcune unità in servizio, il progressivo depauperamento delle risorse umane destinate al territorio isolano sul quale grava l’enorme peso della insularità, il mare che divide Ischia dal continente e che allontana gli operatori del settore sanitario, medici, infermieri, OSS, autisti e personale, tutto, da questo residuo dell’Asl Napoli 2 Nord.  L’attuale pianta organica, come lamentano le unità attualmente in servizio , sarebbe dunque insufficiente a far fronte alla gestione ordinaria, figuriamoci quella straordinaria.In questi anni di forte compromissione degli interessi primari dei degenti, ma anche dei lavoratori, con o senza Covid-19, la situazione di disagio era stata tamponata con l’istituto dell’autoconvenzione, una sorta di “straordinario” con particolari indennizzi anche attraverso il coinvolgimento di professionisti di altri ospedali. Una soluzione che però non risolve, anzi aggrava i costi sul bilancio della sanità pubblica e mette a rischio i pazienti. Neppure i  concorsi indetti dall’Asl Napoli 2 Nord per l’individuazione e il reclutamento di nuovi addetti ha dato soluzioni. Ha risolto il problema, ovunque, ma non a Ischia. Dove persino i vincitori di concorso accettato l’assegnazione. Accettare l’assegnazione ad Ischia vuol dire far fronte a disagi logistici legati all’insularità senza, per questo, ricevere indennizzi economici, ma anche garanzie sulla ottimale gestione dei turni di lavoro e sulla salubrità  degli spazi riservati ai dipendenti.Tutto accade nella inettitudine e nella indifferenza delle istituzioni, degli amministratori, della politica locale ed oltre. Nell’insensibilità di chi dovrebbe intervenire e non lo fa. Sindacati, rappresentanti di categoria, la politica nicchiano, palensando la loro presenza ad Ischia,  solo per determinate date, poi scompaiono, lasciando i lavoratori, l’utenza ai loro gravi problemi

Crisi ambulanze e autoparco. È aperta contestazione sui turni e sulle aree riservate

E la crisi è “esplosa”, puntuale, con il finire della stagione estiva e lo stop al potenziamento temporaneo del Rizzoli per far fronte ai flussi turistici estivi. L’approssimarsi dell’inverno, la fine dell’anno , sta facendo emergere tutti i limiti di un complesso ospedaliero che ha bisogno di tutele e riorganizzazione.Sull’isola d’Ischia il fallimento del sistema sanitario regionale si riverbera su ogni ambito: infermieri, operatori socio sanitari e specialisti vari sono in tanti, oggi, a protestare con veemenza e a suon di note e richieste alla direzione ed ai sindacati. Questa volta a protestare e contestare il sistema sono quelli del 118, delle ambulanze e dell’autoparco ospedaliero. Le criticità organizzative che caratterizzano l’ospedale Rizzoli di Ischia  dipendono tutte dall’insularità? I professionisti preferiscano altre sedi a quella isolana solo per i costi legati al pendolarismo e alla insularità? Non si riesce a coprire le posizioni lavorative scoperte perché lavorare in un ospedale su un isola in mezzo al mare non è remunerativo oppure non si riesce perché quell’ospedale non garantisce i suoi lavoratori? Non garantisce i suoi pazienti.

ospedale rizzoli ischia

Le diffide-denuncia a tutela dei lavoratori: luoghi di lavoro insalubri e turni inaccettabili

Di recente è stata inviata una diffida-denuncia all’attenzione del responsabile prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, all’attenzione del medico competente del p.o. “A. Rizzoli” del responsabile del 118- Trasporti secondari proprio nel merito delle problematiche afferenti la salubrità  e le condizioni dei luoghi di lavoro. Un atto di dura protesta e contestazione al metodo di gestione ospedaliero a cui i sanitari sono stati costretti dopo che le richieste bonarie del settembre scorso sono rimaste inascoltate. “A seguito della nostra missiva del settembre u.s., in cui si segnalavano le problematiche poste in essere, della salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro, e degli strumenti non idonei per la sicurezza dei pazienti stessi- scrivono i lavoratori ormai stufi dell’andazzo-  atteso lo scarso interesse alle problematiche legate alla tutela dei lavoratori, prima di esporre la questione agli organi preposti sollecitiamo a prendere visione personalmente di tali problematiche nei modi e tempi previsti dalla normativa vigente- sottolinenando gli operatori dell’Ospedale di Ischia evidenziando fatti gravi-nel caso non vi fosse chiaro ci sono rischi per l’incolumità dei lavoratori e quella dell’utenza. Pertanto si sollecita ad avere un atteggiamento più collaborativo con le OO. SS  e gli organi competenti al fine di evitare il deteriorarsi dei rapporti sindacali e con il personale sottoposto che ha una dignità che va rispettata ed un’integrità professionale, e si diffida lo stesso ad azioni lesive nei confronti del personale e della collettività”.Sicuri che non ci sarà un sollecito riscontro i lavoratori hanno deciso di puntualizzare l’andazzo rivolgendosi nello specifico del caso 118 e ambulanze anche al responsabile autisti dei trasporti secondari e per conoscenza al responsabile 118 di Frattamaggiore ed alla segreteria aziendale UILdell’Asl Napoli 2nord con una ulteriore diffida sul cambio dell’orario di lavoro. I lavoratori palesano le loro perplessità in merito alla recente comunicazione del cambio dell’orario di lavoro. “Considerando che la norma prevede la concertazione con i lavoratori e le proprie rappresentanze sindacali, inoltre sempre lo statuto dei lavoratori– scrivono autisti, medici ed infermieri, operatori di ambulanze ed auto mei che- prevede dei diritti dei prestatori d’opera che malgrado il disagio e la discriminazione a cui sono sottoposti e per continuare avremmo un elenco di problematiche più volte segnalatevi, a cui non avete dato seguito– concludono – Visto che da parte nostra resta sempre la disponibilità a raffreddare le questioni poste in essere e che più volte abbiamo dimostrato la volontà al dialogo ed alla collaborazione ci vedremo obbligati ad agire di conseguenza se continuerete nella vostra azione. Quindi vi esortiamo ad avere un sano confronto con i lavoratori  e di rispettare la normativa vigente senza appellarsi alla normativa europea in quanto l’azienda per la questione insularità è già per il disagio è andata in deroga sulla stessa”. Gli operatori di Ischia,  nel caso l’ASLNA2 nord e i vertici del 118 vogliano applicare la norma, si dicono “disponibili al dialogo ed alla concertazione ed inoltre saremmo anche disponibili alla turnazione standard come da ccnl”. Inoltre sui nuovi turni di lavoro la missiva aziendale  “si ritiene nulla in quanto priva di concertazione e contrattazione con la sigla sindacale preposta”.L’ultimo incontro istituzionale sul tema sicurezza sbattuto sul tavolo dagli ospedalieri isolani si è tenuto venerdì 11 novembre. Ma l’isola ancora aspettando il verbale e le conclusioni dell’incontro. Eppure l’emergenza sicurezza non può attendere.