Naspi, l’ulteriore dimezzamento non piace neanche a Federalberghi

7 novembre 2022 | 08:56
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Naspi, l’ulteriore dimezzamento non piace neanche a Federalberghi

Secondo l’Associazione albergatori sarebbe un errore che porterebbe incertezza nel settore. Occorre ragionare nel senso di reddito annuale, una parte data dallo stipendio l’altra dalla Naspi.

Sta sollevando una serie di polemiche e senz’altro preoccupazioni la diffusione di certe indiscrezioni secondo la quale il governo meloni sarebbe orientato ad una ulteriore  dimezzamento del sussidio di disoccupazione naspi. Preoccupazioni che in questi giorni stanno interessando in maniera particolare i lavoratori stagionali del turismo, che già nel 2015 vennero penalizzati dal governo Renzi che nel 2015 con il varo del famoso Job’s act dimezzò il periodo di disoccupazione invernale Aspi riducendolo a metà dei mesi lavorati durante la stagione turistica. Chiaramente un ulteriore  dimezzamento rappresenterebbe mettere sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie di lavoratori stagionali impiegati talvolta da decenni in tale settore che inutile ribadirlo ancora una volta rappresenta il 13 percento del Pil nazionale. Dati che non sembrerebbero interessare l’attuale Esecutivo che come i precedenti non riesce a concentrarsi o quanto meno a fare una analisi obbiettiva in  cosa consista il lavoro stagionale e soprattutto  cosa rappresentano determinate competenze per l’immagine del turismo italiano nel mondo.

Circa tale ulteriore dimezzamento in questi giorni si è fatta sentire anche Federalberghi  che mediante Paolo Manca, presidente dell’Associazione in Sardegna e numero due nazionale, in una recente intervista all’Ansa, ha lasciato intendere che  una eventuale riduzione della Naspi da parte del Governo sarebbe un errore che porterebbe incertezza nel settore turistico-ricettivo. Piuttosto sarebbe necessario  ragionare di più in termini di stabilità dell’occupazione per scongiurare che i professionisti, specie stagionali, fuggano verso altri lavori che gli garantiscono quel reddito annuale oggi assicurato dalla Naspi. “Il problema”, secondo Paolo Manca  “non è quello di avere dei sussidi per gli stagionali, ma occorre ragionare nel senso di reddito annuale, una parte data dallo stipendio l’altra dalla Naspi. Ridurre quest’ultima – aggiunge il numero due di Federalberghi– va nella direzione dell’incertezza”. Una presa di posizione senz’altro da prendere in considerazione quella di Federlaberghi che dovrebbe in un certo qual senso confortare i lavoratori stagionali del turismo. Tuttavia , affinchè una buona parte di certe problematiche fossero superate ,sarebbe opportuno che  la nota Associazione vigilasse anche sull’ operato dei propri associati nell’applicare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), che disciplina i rapporti di lavoro tra le aziende e il  personale dipendente, la regolarità delle buste paga, gli straordinari non pagati e tante altre irregolarità che nonostante le competenze,  fanno di tali lavoratori forse i più bistrattati e senz’altro  i meno presi in considerazione dai vari governi che si sono misurati con tale materia.  07 novembre 2022 – salvatorecaccaviello