Sant’Agnello, il WWF contro la variante al PUT per l’Ospedale Unico . Ecco perchè

4 novembre 2022 | 22:55
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Sant’Agnello, il WWF contro la variante al PUT per l’Ospedale Unico . Ecco perchè

Sant’Agnello ( Napoli ) . Sant’Agnello, il WWF contro la variante al PUT per l’Ospedale Unico . Ecco perchè . Con Delibera di Giunta Comunale n° 111 del 18 ottobre 2022 il Comune di Sant’Agnello ha riconosciuto l’interesse pubblico per la variante al Piano Urbanistico Territoriale, necessaria all’edificazione del nuovo ospedale unico della penisola sorrentina e della costiera amalfitana, ai sensi dell’articolo 13 della Legge Regionale n. 1 del 19.01.2007.

L’Asl Napoli 3 Sud, con l’obiettivo di realizzare un unico presidio ospedaliero sede di Dea di I livello, ha chiesto l’avvio delle procedure di variante della strumentazione urbanistica vigente (Prg, Put) poiché il progetto di fattibilità tecnica ed economica non è conforme alle vigenti disposizioni normative in particolare al Piano Urbanistico Territoriale (Put) L.r. 35/87, in quanto l’edificio da edificarsi ricade in zona Territoriale 2 “Tutela degli insediamenti antichi accentrati” del Put, trasferita nel vigente Piano Regolatore Generale come “zona “G – Impianti ed attrezzature di interesse comune e servizi sociali”.

Secondo il Wwf “l’edificazione del nuovo ospedale, così come progettato, rischia di impattare notevolmente con i valori paesaggistici ed ambientali del nostro territorio senza risolvere i problemi atavici della sanità”.

A nulla vale che il mega-edificio sia esaltato negli elaborati progettuali per la sua “immagine imponente e contemporanea, con volumi sfaccettati di colore chiaro che compongono un insieme di grande ricchezza sia spaziale che funzionale”.

Né il richiamo a Giò Ponti nell’uso di “rivestimenti ceramici con piastrelle bianche e blu da 20 centimetri”, né la pubblicizzata “luminosa vista mare a nord e le soluzioni previste di risparmio energetico e vegetazione all’esterno e all’interno”, compensano il sacrificio necessario all’edificazione della nuova struttura. Andare a costruire un mega-edificio, con ulteriore distruzione di suolo e di verde, al posto di tre edifici ospedalieri già esistenti, non appare una soluzione condivisibile.

Abbiamo bisogno di bravi medici e para-medici e di attrezzature di diagnosi e cura all’avanguardia, non già di nuove colate di cemento armato.

Anche gli elementi di compensazione e mitigazione paesaggistica, tra l’altro richiesti in ogni mega progetto non convincono più di tanto. Tra questi: il riferimento esplicito all’Oasi in città (ideata in collaborazione col Wwf nell’intento di sanare una superficie già cementificata) nella realizzazione di un’area a verde pubblico attrezzata sulla copertura dell’ennesima autorimessa interrata, la ricostruzione di un muro in tufo su Via Iommella Piccola come elemento di separazione e di protezione degli edifici e, infine, il tetto dell’ospedale attrezzato a giardino pensile fruibile dai degenti e dagli utilizzatori dell’ospedale”.

“Se pensano di stravolgere il Put a colpi di varianti, allora si sbagliano di grosso, ricorreremo in tutte le sedi – dichiara Claudio d’Esposito presidente del Wwf Terre del Tirreno – evidentemente non sono ancora bastate le ripetute pronunce da parte della Corte Costituzionale in cui si sanciva che il Put, contenendo norme di natura paesaggistico ambientale, quindi di competenza statale, non può essere modificato a proprio piacimento dalla Regione.

La procedura intrapresa, infatti, vale a dire lo strumento previsto dall’art. 13 della Legge Regionale n. 1 del 2007 è palesemente illegittima. Quella norma raffazzonata, inserita, in una delle finanziarie regionali non può incidere sul Put che, invece, ha una valenza superiore. Se passasse questo assurdo principio, la Regione potrebbe decidere di far realizzare un grattacielo a Punta Campanella, basterebbe invocare la parola magica ‘interesse pubblico’. Col Wwf stiamo valutando assieme ai nostri consulenti legali tutte le mosse da porre in essere per fermare questo ennesimo tentativo di assalto al territorio”