Sorrento,assemblea lavoratori stagionali.Naspi e futuro del turismo,chiesto confronto con gli imprenditori.
Rispetto del CCNL,immigrati e coinvolgimento delle nuove generazioni. Parte da Sorrento l’ardua proposta di un tavolo di confronto tra lavoratori stagionali del turismo,amministrazioni comunali e imprenditori del settore per cercare poi di trovare con una unica voce una proposta da presentare al governo affinchè si possa dare una soluzione alle innumerevoli problematiche che da tempo, affliggono centinaia di migliaia di famiglie.
Sorrento – Si è tenuta ieri pomeriggio (25/11/2022) presso la Cattedrale, in una delle salette messa a disposizione dal parroco Don Carmine Giudici, una assemblea on line tra i rappresentanti delle varie categorie di lavoratori impegnati nel turismo e i rappresentanti sindacali, in attesa dello sciopero generale che si terrà in tutta Italia il prossimo 2 dicembre.
Argomento trainante dell’incontro, l’ulteriore dimezzamento che il governo Meloni si appresta ad apportare al sussidio di disoccupazione Naspi.Un provvedimento che se messo in pratica rappresenterebbe una ulteriore grossa difficoltà (per usare un eufemismo) per centinaia di migliaia di famiglie che si ritroverebbero ad affrontare la maggior parte del periodo invernale senza alcuna risorsa economica. Penuria di personale e ricorso agli immigrati, sono stati altri argomenti di discussione e che tra’altro hanno caratterizzato la stagione turistica appena conclusa. Infatti, con il boom di presenze molte le difficoltà registrate da parte degli imprenditori nel trovare personale. Criticità che senz’altro erroneamente è stata addebitata al Reddito di Cittadinanza,quando è arcinoto che le cause di determinati allontanamenti da parte di personale qualificato (che trova maggiori soddisfazioni economiche in altri settori come quello edile che pur sta vivendo un buon momento a causa dei vari bonus edili e quello crocieristico),è da ricercarsi altrove.
Ulteriore attenzione,durante il confronto è stata posta al totale disinteresse da parte delle nuove generazioni verso un impiego nel turismo, tanto da preferire specializzazioni in altri settori con inserimenti concreti e stabili nel mondo del lavoro, oppure emigrare all’estero. Una visione di fare turismo quella dei nostri imprenditori sicuramente non a passo con i tempi, se si pensa che la soluzione, per ovviare alla mancanza di personale possa essere il ricorso agli immigrati. Una moltitudine di poveri cristi, senza alcuna specifica preparazione mandati allo sbaraglio e che secondo gli imprenditori dovrebbero rappresentare una risorsa. Ai quali, tranne nei casi piu assurdi, viene spesso garantito un buon salario, compreso vitto e alloggio che complessivamente , da quanto si è potuto calcolare,costerebbe all’imprenditore quasi duemila euro al mese. In tal caso perchè non garantire anche ad un lavoratore del posto uno stipendio di 1500euro? Una soluzione che se pubblicizzata presso le varie strutture ad inizio stagione , risolverebbe in buona parte determinate problematiche. Quando invece è noto che nonostante le sostanziose entrate registrate nell’ultima stagione, tranne che in poche eccezioni relative a realtà storiche e consolidate del territorio, i lavoratori devono subire , falsi contratti di lavoro come part time, co.co.co,a progetto,intermittente, falso apprendistato per non parlare dei voucher che il nuovo Esecutivo ha di nuovo ampiamente introdotto con la Legge di Bilancio 2023, mentre raramente il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) viene applicato. Di fronte ad un tale scenario è chiaro che il futuro del nostro turismo, per il quale bisogna decidere se scommettere sulla quantità oppure sulla qualità, nonostante le previsioni non si presenta assolutamente roseo dal punto di vista della stabilità e della buona accoglienza. Peculiarità, quest’ultima, che nei decenni scorsi ha contribuito a portare il turismo sorrentino ai vertici mondiali. Ora è chiaro che non si puo vivere perennemente sugli allori e quindi oltre alla tutela e la promozione del territorio dal punto di vista infrastrutturale e del dissesto idrogeologico, della difesa ambientale e paesaggistica, c’è da tutelare in modo concreto un altro grande patrimonio consistente nelle risorse umane. Professionisti dell’accoglienza, della buona cucina, dei trasporti, dei servizi e tanto altro che rappresentano le competenze nel campo turistico che il territorio da generazioni è riuscito sempre ad esprimere e che rappresentano un vero e proprio valore aggiunto al nostro turismo. Ora bisogna decidere in che direzione andare, ovvero se continuare ad abbandonare il lavoratori stagionali al proprio destino fino alla totale estinzione oppure andare incontro alle esigenze primarie di questi ultimi. Lavoratori che in buona parte ormai rappresentano una generazione anziana e circa la quale con le dovute accortenze ed incentivi economici non si sta provvedendo ad un ricambio generazionale. Bisognerebbe inoltre riflettere che una soluzione , in merito a qualità e competenza, con tutta la buona volontà, non può arrivare dagli immigrati, che tuttavia vanno aiutati ad integrarsi e retribuiti adeguatamente. Argomenti che i rappresentati dei lavoratori del turismo avrebbero intenzione di discutere con il fronte opposto, ovvero con i rappresentanti di Federalberghi, dell’Extralberghiero e dei Ristoratori. Non escludendo i rappresentati delle varie amministrazioni comunali circa ulteriori tematiche come quelle relative alla tanto osannata destagionalizzazione, che dalle nostre parti non si sa per quale ragione stenta a decollare. Sapranno gli imprenditori raccogliere quella che si presenta oltre ad essere una proposta una vera e propria sfida, oppure come al solito si chiuderanno nel loro storico egoismo? Una sorta di appello circa il quale ci sarebbe tanto da riflettere in quanto gli argomenti sul tavolo sono di primaria importanza e indicano una sola direzione: il futuro del turismo sorrentino. – 26 novembre 2022 – salvatorecaccaviello