Una volta per andare a scuola con l’autobus da Maiori ad Amalfi costava 35 lire

La difficile situazione dei trasporti in Costiera Amalfitana. La differenza tra qualche tempo fa ed oggi, raccontata da Gaspare Apicella

Quando per andare a scuola con l’autobus da Maiori ad Amalfi costava 35 lire.
Giusta la protesta degli studenti e la condanna dei genitori per il (dis)servizio di trasporto pubblico su gomma in Costa Amalfitana: in alcuni momenti della giornata sembrano carri bestiame.
E al giorno d’oggi questa situazione , stante ancora il perdurare di problemi di natura igienico-sanitaria, è inconcepibile. Anche perchè molti non sopportano più l’uso della mascherina protettiva.
Questa grande preoccupazione non accadeva ai tempi di quando eravamo studentelli, quando in servizio c’era meno della quarta parte dei bus che percorrono oggi la Statale 163 e dintorni; qualche volta il bus utile per la scuola di Amalfi era affiancato da quello bis (così era appellato).
Certo è che in apertura delle scuole ( con solo due superiori ad Amalfi ed il grande affollamento delle Medie a “Campolillo” piazza del Municipio) viaggiavano studenti e normali viaggiatori (mancavano gli stranieri che oggi sono numerosi e ben accolti, benvenuti e portatori di vantaggi economici).
I turisti che arrivavano allora in costa con i mezzi pubblici erano pochi in bassa stagione, mentre oggi sono costretti a guerreggiare con gli studenti per un posto a sedere, anche perchè il pullman è meno costoso del battello.
Ai nostri tempi sul tratto Maiori-Amalfi si andava a scuola a piedi, ma con il cattivo tempo eravamo costretti ad usare il pullman e ad impiegare le 35 lire per il biglietto sottraendoli alla già misera cifra a nostra disposizione per poter offrire qualcosa alla fidanzatina scolastica.
Le proteste avvenivano ma limitate perché interveniva la forza pubblica ed il preside.

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