Vico Equense, la morte di Ugo Manganaro a Marina d’Equa la testimonianza a Positanonews “Una scena terribile”
Vico Equense, la morte di Ugo Manganaro a Marina d’Equa la testimonianza a Positanonews “Una scena terribile”
Positanonews ha sentito chi ha visto per prima Ugo Manganaro senza vita dopo la tragedia che è avvenuta ieri sera a Seiano, durante la mareggiata.
Si tratta di Ugo Manganaro, un giovane padre di famiglia di 34 anni che abitava in una casa a Marina d’ Aequa, vicino al mare.
“Siamo scesi in spiaggia per vedere una barca poi quando siamo risaliti mi sono resa conto che non avevo il telefono cellulare – ci racconta una ragazza -, erano le 20,21 perchè a quell’ora corrisponde lo squillo per vedere se trovavamo il cellulare. Quando ci siamo resi conto che non trovavamo il telefonino, allora siamo ridiscesi e ho trovato il cellulare. Nello stesso momento abbiamo visto l’auto di Ugo , che prima non c’era, e quindi il mio ragazzo ha detto andiamo a vedere che sta facendo , ma purtroppo lo abbiamo visto riverso a terra , il corpo si trovava vicino al muro, una scena terribile. Il mio ragazzo ha provato a soccorrerlo, ma appena lo ha toccato ha preso anche lui una scossa. Allora abbiamo chiamato quelli degli stabilimenti e il 118, l’ambulanza è venuta in pochi minuti, ma purtroppo non c’era nulla da fare. Una tragedia, ci dispiace moltissimo, un dolore per tutti!”
Sul decesso è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
L’uomo, si trovava nei pressi della riva quando sarebbe stato colpito da una scarica elettrica. Sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Sorrento che hanno avviato le indagini, coordinate dalla Procura oplontina. Dai primi accertamenti sembra che il 34enne sia stato colpito da una scarica elettrica, forse partita da un palo dell’illuminazione o da qualche altra fonte di elettricità presente in zona.
Varie le ipotesi al vaglio degli inquirenti. La prima, più probabile, è che l’uomo sia stato colpito da un fulmine mentre stava passeggiando vicino al mare durante il temporale: l’ombrello o qualche vicino palo della luce potrebbero aver attratto il fulmine. La seconda ipotesi sarebbe legata al malfunzionamento di una cabina elettrica che si trova non lontano dal luogo del ritrovamento del corpo, presumibilmente danneggiata dal maltempo, o addirittura posizionata in maniera irregolare o illegale, dalla quale si potrebbe essere generata una scarica.
Vani sono stati i tentativi di soccorrerlo da parte del personale del 118. La salma è ora a disposizione della magistratura per l’autopsia, mentre l’area è stata posta sotto sequestro. Non è escluso che il 34enne possa essere stato colpito da un fulmine durante il temporale, ma al momento sembra più probabile che la scarica sia partita da un palo o da cavi elettrici presenti in zona.