Arte Contemporanea. Intervista al saggista e gallerista Enzo Le Pera, a cura di Maurizio Vitiello.
Intervista esclusiva di Maurizio Vitiello – Risponde il saggista e gallerista Enzo Le Pera
nella punta dello stivale
Falco Editore
ISBN: 9791280636072
Autore: Enzo Le Pera
Libro con illustrazioni a colori di pagine 344.
Sinossi: Il complesso mondo sommerso della creatività in Calabria non ha mai offerto sentieri visibili per organizzare, storicizzare le sue energie e individuare le eccellenze. Questa indispensabile e cospicua pubblicazione offre finalmente, grazie al filo conduttore incarnato dal suo autore, una possibilità concreta di viaggiare nei meandri più nascosti del paesaggio creativo contemporaneo della regione. È un imponente volume, forte dalla solitaria militanza a trecentosessanta gradi di Enzo Le Pera, in uno con la galleria Il Triangolo, e della sua incommensurabile produzione di pubblicazioni, indispensabile per la comprensione e la lettura di fatti spesso dimenticati. Tramite eventi espositivi abbondantemente documentati, testimonianze di intellettuali e amici, articoli su giornali e riviste specializzate, fotografie, si può intravvedere l’enormità del lavoro svolto dall’autore. Il volume, autentico punto di riferimento per il lettore offre, con rara chiarezza, le indispensabili chiavi di lettura legate al mistero dell’invisibile in Calabria.
Coordinare un’impresa editoriale, come quest’ultimo tuo libro, quanto tempo ha richiesto, e perché?
La colpa del volume è da addebitarsi al covid. Sono stati necessari i due anni di chiusura e l’aiuto della cesoia del mio amico critico e pittore Ghislain Mayaud per i tanti tagli che ha apportato. Ho inteso lasciare memoria e traccia del lavoro svolto in cinquant’anni di attività, che mi ha dato gioia e soddisfazione: sono appagato di quello che ho fatto.
Sei riuscito a reperire tutte le documentazioni che ti riguardavano?
Ovviamente, non tutto. Potrei anche pensare a un secondo libro.
Sei stato un faro per Cosenza e per il Sud?
Ho lavorato molto, e studiato di più. Tanti amici mi danno dei meriti. Alla presentazione del volume “nella punta dello stivale”, editore Falco, presso il salone di rappresentanza del Comune di Cosenza, ha espresso giudizi molto lusinghieri il sindaco, l’avvocato Franz Caruso. E ne vado orgoglioso.
Vedi:
Sei stato un attivo operatore e un competente studioso, per centrare quali focus?
Certamente ho trascorso tanto tempo alla scrivania e alla città ho fatto conoscere i più bei nomi dell’arte contemporanea, realizzando 277 mostre in galleria, da Morandi a Carrà, da Crippa a Ortega, da Guttuso a Notte, Bartolini, Levi, Paulucci, Maccari, Mafai, Pirandello e tanti altri, ma il mio merito maggiore è la rivisitazione dell’Ottocento calabrese, del tutto sconosciuto fin quando non ho pubblicato i miei volumi. I maggiori dizionari, come il Benezit, il Thieme-Becker, non arrivano a citare dieci artisti; io ne ho riportato alla luce circa duecentocinquanta, tra maggiori e minori.
Quale target hai mancato? Quale target non ti hanno permesso di raggiungere?
Non sono riuscito a portare all’attenzione nazionale duratura nessun artista che ha lavorato con me. Non so se per mio demerito oppure per diversi altri motivi, economici, ambientali e così di seguito.
Quale mostra di un Grande dell’arte vorresti produrre?
Una mostra di disegni e incisioni di Pablo, un olio al Triangolo rientra nelle mie possibilità.
Stai pensando a una mostra dei 50anni di attività (1973-2023) de “Il Triangolo”?
Si, il pensiero è vivo e sono molte le idee che mi affollano la mente. Dovrò capire quale sia la soluzione migliore per i festeggiamenti dei 50 anni della galleria, se festeggiare in sede oppure in un museo e con che tipo di mostra.
Stai pensando anche a una Biennale di Cosenza, che adesso vanta nel suo centro storico sculture bellissime della Collezione Bilotti?
Ho scritto al Sindaco di Cosenza, proponendo un progetto. Spero che siano rose che possano fiorire.
Tra Cosenza, Napoli, Roma e Parigi, dove ti farebbe piacere vivere e/o dove operare?
Potrei vivere bene in tre delle città, ma non a Roma. A Cosenza ho compiuto gli studi, dalle medie al Liceo Telesio, ho conosciuto mia moglie, mi sono creato il mio spazio vitale, ho lavorato e continuerò a farlo fin quando le forze mi aiuteranno. A Napoli ho frequentato l’università e mi sono laureato in giurisprudenza, seguendo i corsi di Giuseppe Guarino, Francesco De Martino, Rolando Quadri. La città è una città-mondo: bellezza clima cibo musica cultura mi avrebbero consentito di viverci bene. Parigi è la città del sogno estero. Il primo incontro con la Ville Lumière è stato nell’estate del 1968, per due mesi, e ricordo le cariche della polizia. Poi alcuni importanti acquisti: nel 1981, alla Galleria Félix Vercel, in avenue Matignon, sette-otto disegni di Fernand Léger, comprati a luglio e tutti venduti a dicembre; nel 2001, da Christie’s, un book con centoventicinque opere di Raoul Dufy, empreintes tessuti disegni acquerelli, tutti certificati da M.me Fanny Guillon Laffaille, e dei quali alcuni ancora nella mia collezione; nel 2016, ancora da Christie’s, per un’opera di Tsuguharu Fujita. Da allora non sono più andato, ma spero proprio, almeno per un’ ultima volta, di ritornare a passeggiare sui lungosenna, e comprare qualche volume antico dai bouquinistes. Per vivere! Per operare, penso sempre che il luogo migliore sia Milano, zona Brera. La mia immaginazione vola alto. Ma il contrasto non è sanabile. La nebbia non fa parte del mio dna.