Caselle in Pittari, la cultura del pane

13 dicembre 2022 | 15:33

Le spighe di grano oscillano al vento; nel campo c’è un grande vociare,  scrive Antonio Oleari sul  Messaggero di Sant”Antonio; al segnale convenuto, i giovani e meno giovani iniziano a mietere; Caselle in Pittari, borgo dell’entroterra cilentano, ogni anno a luglio, si tiene il Palio del grano; una grande festa di popolo; qui la “cultura del cibo, e in particolare del pane” è rinata grazie ad un gruppo di giovani che ha scelto di fare della propria terra una fonte di sostentamento.

“Nel 2004, seminammo per la prima volta il campo del Palio, non sapevo nulla;  nel 2008 fondammo la prima biblioteca dei grani locali, affidando ai contadini le varietà di grano che eravamo riusciti a recuperare; ma il loro modo di coltivare, era molto condizionato da metodi che per noi erano considerati dannosi, come l’uso di nitrati”, spiega Antonio Pellegrino, classe 77, uno dei soci fondatori  della Cooperativa sociale nel Cilento , in provincia di Salerno, in Campania.

Un tempo, al tempo del Regno delle Due Sicilie, esistevano i Monti Frumentari; confraternite laiche per garantire che ogni anno ci fosse il grano da seminare,  ” in anni difficili, le famiglie già a marzo avevano finito le riserve e non ne avevano da seminare per il nuovo raccolto- spiega ancora Antonio – allora si rivolgevano al Monte Frumentario che dava a ciascuna famiglia un tomolo, circa 40 kg, chiedendo però che dopo la raccolta, venisse restituito colmo, con il 5 per cento in più”.

Giovanni Farzati