Il calcio ha perso il suo mito.
È morto Pelè. Anche se da tempo girava la notizia che le condizioni fossero gravissime, risulta così strano non solo dirlo ma anche scriverlo. Pelè – scomparso a 82 anni dopo una lunga malattia è un mito da tempo immemorabile. Pelè esiste perfino per i millennial che giocano su Tik Tok,, ed èsempre esistito. Come Garibaldi, Michelangelo, Carlo Magno, Leonardo da Vinci, Giulio Cesare, Mozart, Tolstoji e pochi altri magnifici della storia. Un Dio omerico, un pezzo pregiato di umanità, il riscatto dei poveri, il talento che non ha prezzo ma solo valore.
E’ da sempre che sentiamo dire che nessuno è bravo come Pelè, forte come Pelè, grande come Pelè.
Neppure Maradona, sempre a lui paragonato, regge il confronto. Perché Diego, oltre che nello splendore, l’abbiamo visto precipitare nel gorgo più buio della droga e della solitudine. Pelè mai. Anche in vecchiaia, anche malato, Pelè è sempre stato Pelè, il bisillabo più famoso del calcio e dello sport. E lo sarà anche dopo. A esequie e lacrime esaurite. Quando finiremo tutti di celebrarlo e di rimpiangerlo perché un cancro a 82 anni se l’è portato via fregandosene che lui fosse O Rei.
Non importa. Pelè resterà sempre Pelè, il Migliore di sempre e per sempre.
Fonte: Il Sole 24ore