Ischia, allerta meteo arancione per 24 ore. Chiusi di nuovo la ex SS270 ed il porto di Casamicciola Terme
Dopo la tragedia e le morti, dopo la sciagura, le istituzioni hanno paura. Si susseguono cosi a ritmo incalzante e frenetico le disposizioni commissariali e quelle di protezione civile. Inseguono le allerte meteo. A meno di 72 ore dalla riapertura della Statale i commissari che governano l’emergenza alluvionale di Casamicciola Terme e Lacco Ameno hanno disposto nuovi sgomberi (temporanei) e nuovi provvedimenti di interdizione delle principali infrastrutture cittadine. Intanto i lavori di rimozione dei detriti, del fanghi alluvionali e la messa in sicurezza delle strade è ferma. Mancano i sito di stoccaggio, ma la frana sarà monitorata dal radar che monitorava anche la Sciara di Stromboli. Ischitani, dormite sonni tranquilli (sic!).Sono previsti forti temporali, si teme una nuova colata di fango. Per la Protezione Civile massima attenzione anche su altre aree della Campania.
Chiuso il Porto e la Ex SS270
Allerta meteo arancione, dalla mezzanotte di oggi, venerdì 9 dicembre e per 24 ore, su Ischia.Per motivi di sicurezza saranno emanate nuove disposizioni di interdizione al transito e la chiusura sia della ex SS270, l’anello di collegamento che unisce tutta l’isola d’Ischia e porta alle principali infrastrutture isolane, compreso l’unico ospedale. Inoltre sarà chiuso il porto cittadino dove giungono le merci e gli approvvigionamenti. L’allerta è massima. Il paese colpito torna ad essere isolato.A rischio anche il transito per partecipare ai funerali delle 6 vittime (la famiglia Monti e Nina) le cui esequie non sono state ancora officiate e previsto ad Ischia alle 11 di domani, presso la chiesa del Buon Pastore,cosi come le esequie di Mariateresa Arcamone che si terranno alle ore 16,00 a Santa Restituta in Lacco Ameno.
Allerta massima sul rischio della zona rosso frana
E, naturalmente, l’attenzione è diretta tutta all’area di colpita, la zona rossa di Casamicciola , dove la frana del 26 novembre ha portato devastazione e morte, ha causato 12 vittime e distrutto numerose case. Attenzione anche nei territori isolani, come a Lacco Ameno, dove il rischio idrogeologico incombe sull’abitato, come il monte Epomeo che la sovrasta. Sono previsti forti temporali che potrebbero causare una nuova colata di fango. Nella zona rossa, le abitazioni sono già sfollate, senza prospettive di rientro, dunque i timori sono per le zone da evacuarsi temporaneamente. Ma c’è il radar con il suo segnale di movimento, installato il 5 novembre, a monitorare costantemente le condizioni della frana fornendo notizie in tempo reale sul rischio di un nuovo cedimento.
Ferme le attività di rimozione detriti e fanghi
Intanto è tutto fermo il lavoro dei Vigili del Fuoco e degli operai intervenuti sul territorio. Non si muove un metro di fango da strade e canali ostruiti. Mentre a Casamicciola si discute sulla nuova chiusura del porto e delle strade che di fatto fermeranno ancora i collegamenti con Pozzuoli e Napoli effettuati, sia dalle navi che degli aliscafi, il tema dei temi resta lo smaltimento e le opere a farsi per liberare il paese dai residui del disastro di novembre. Siamo quasi a due settimane e questa rappresenta la vera emergenza, mentre ancora di celebrano i funerali delle vittime.Una gestione caotica ed assurda dell’emergenza. Il commissario per la protezione civile e l’emergenza di Ischia, Giovanni Legnini, prova a gettare acqua sul fuoco: “sul tema urgente della raccolta e dello smaltimento dei fanghi e dei detriti, in corso dal primo giorno e già per una parte realizzato, abbiamo fatto grandi passi avanti. Grazie all’Arpac e ai Comuni stiamo individuando i siti di stoccaggio dove potere essere operativi”.
Le altre aree di rischio
Ma l’attenzione, per questa allerta meteo, non è rivolta soltanto a monte ma anche a Valle. La Protezione Civile ha individuato anche altre possibili aree di rischio con i crolli del 26 novembre e per questa giornata di maltempo. A Casamicciola Terme evacuate due famiglie in zona Mortito. L’area tristemente nota per la frana del 2009 ed a ridosso del popoloso quartiere di Perrone in Zona Limoni. Qui le opere di contenimento del versante, non hanno retto. La collina del Mortito è a Rischio. C’è un processo faranno sin atto. Criticità idrogeologica di colore arancione che a Lacco Ameno hanno portato ala evacuazione di diverse famiglie in zona Crateca a confine con la Cava del Monaco. Anche questa zona è tristemente nota per i dissesti, le frane e le alluvioni. Le istituzioni insegnino, dopo i morti, la sicurezza prima di tutto: Agli sfollati, che vorrebbero rientrare quanto prima nelle loro abitazioni, Curcio ha invece rivolto “un appello alla sensibilità, comprendiamo le loro problematiche”.Alla luce dell’allerta meteo arancione diramata dalla protezione civile sono state assunte nuove decisioni nell’ambito del ccs di oggi che per tale motivo è stato anticipato. Per dare tutti i dettagli faremo al coc una conferenza stampa alle ore 16.