Ischia.E’ emergenza detriti.12 mila container da smaltire. Un affare da 10 milioni di euro
I primi fondi stanziati dal Governo Meloni e dal Governatore De Luca da soli non basterebbero per traghettarli, via mare, lontano dall’isola. Ferme le attività di rimozione dei fanghi alluvionali. Legnini: “riutilizzare i massi e le terre buone ”. Ipotesi smaltimento virtuoso dei depositi alluvionali: ripascimento costiero e ricostruzione
Mentre a Casamicciola si discute sulla nuova chiusura del porto e delle strade, che di fatto fermeranno ancora i collegamenti marittimi da, tra e per Casamicciola con Pozzuoli e Napoli effettuati sia dalle navi che degli aliscafi, il tema dei temi resta lo smaltimento e le opere a farsi per liberare il paese dai residui del disastro del 26 novembre scorso. Siamo quasi a due settimane e questa rappresenta la vera emergenza, mentre ancora di celebrano i funerali delle vittime.Una gestione caotica ed assurda dell’emergenza che non fa che aumentare le incertezze ed addensare nubi sul futuro delle comunità colpite. Da giorni è tutto fermo. Il lavoro dei Vigili del Fuoco e degli operai della protezione civile e volontari intervenuti sul territorio non va avanti. Non si muove un metro di fango da strade e canali ostruiti.Si attendono ordini “dall’alto” per fare, per portare a deposito l’indefinita quantità di fango e detriti. I primi fondi stanziati dal Governo di Giorgia Meloni e dal Governatore Vincenzo De Luca circa, i 6 milioni di euro della prima ora, da soli non basterebbero per traghettarli, via mare, lontano dall’isola.
Costi di traghettaggio detriti tra i 5 ed i 10 milioni di euro.Il Commissario Legnini: “Ipotesi smaltimento virtuoso dei fanghi e dei detriti. Stimati 12mila container”
Il commissario per la protezione civile e l’emergenza di Ischia, Giovanni Legnini, ha provato a gettare acqua sul fuoco: “sul tema urgente della raccolta e dello smaltimento dei fanghi e dei detriti, in corso dal primo giorno e già per una parte realizzato, abbiamo fatto grandi passi avanti. Grazie all’Arpac e ai Comuni stiamo individuando i siti di stoccaggio dove potere essere operativi”. Sul pesante nodo dello smaltimento dei detriti ha posto particolare attenzione il commissario Giovanni Legnini: “ Stiamo studiando e valutando insieme alle agenzie competenti operazioni virtuose per lo smaltimento ed il riutilizzo dei detriti. Parliamo di migliaia e migliaia di viaggi. Si stimano 12.000 container(4 milioni ed 800 mila euro solo di trasporto via mare con viaggi ordinari, il doppio, ovvero 9milioni e 600mila euro con trasporto battente bandiera rossa. Solo andata, senza considerare l’eventuale ritorno su Ischia NDR).La cosa più semplice ma più dannosa per l’ambiente– ha spiegato Legnini- sarebbe quella di traghettarli lontano dall’isola. Abbiamo individuato tre nuovi siti di stoccaggio. Si attendono le autorizzazioni alle ordinanze dei sindaci, nel mentre continuano le operazioni dei Vigili del Fuoco. Sono 2/3 giorni di attività da fare”. Insomma una affare a cifre blu, la cui trattazione richiede cautela e metodo.
Legnini: Rocce e terra buona da riutilizzare in sito a km0 e sui tempi si attendono gli esiti delle consultazioni con gli enti attuatori
L’avvocato a capo della Protezione civile di Casamicciola, accennando al ripascimento costiero con l’uso dei prodotti alluvionali, parla di riutilizzo a km0: “Stiamo negoziando con Arpa e diverse agenzi, la direzione ambiente della regione Campania per il riuso dei materiali. Le rocce per il riutilizzo in sito. Ad esempio per i muri a secco ed altre attività da farsi.La terra buona per operazioni virtuose, ivi compreso il ripascimento dei tratti di costa. Queste le direzioni più importanti per la rimozione dei detriti”.Sui tempi il commissario Legnini attende gli esiti delle consultazioni con gli enti attuatori “Entro domani mattina attendiamo le ordinanze dei sindaci di Lacco Ameno e di Forio e del commissario di Casamicciola sui siti e, con qualche interrogativo anche del sindaco di Barano. Stiamo ridefinendo l’impegno attuativo dell’Amca– l’azienda partecipata di Casamicciola quale soggetto attuatore sullo smaltimento dei detriti ha alzato le mani chiedendo aiuti spiega Legnini-abbiamo avanzato la richiesta anche di qualche altro soggetto attuatore pubblico (che non sto a dire nel caso non accettasse) per far si che si occupi della parte del ciclo non fatto da Amca. I tempi tecnici sono legati alle ordinanze e sull’impegno dei siti, ma anche al reperimento dei materiali per attrezzare detti siti. Ovvero Teloni, New Jersey. Questo lo sta vedendo Amca… voglio ribadire che le attività vanno avanti”.
Infrastrutture. Giulivo sul porto di Casamicciola: non abbiamo ricevuto segnalazioni sulla mancata officiosità dello scalo
Sulle infrastrutture isolane ed in particolare il secondo scalo ha parlato il capo della protezione civile campana Italo Giulivo: “ Il Porto di Casamicciola non ha rivelato particolari problematiche per il transito. In ordine alla batimetria non sono state comunicate- rende noto il Capo della Protezione Civile regionale- Non ci sono state rappresentate criticità sulla officiosità del porto. Se emergessero sarebbero comunicate”. In ogni caso lo scalo resta impraticabile sino al termine dell’allerta. C’è l’ avviso ai naviganti.
Infrastrutture. Ex SS 270 a rischio. Installati sensori sul fronte di frana. Parla il commissario straordinario Calcaterra
Il costone della litoranea è un fronte di frana in atto. Saranno installati sensori e centraline di rilevamento sul costone stesso, soprattutto nell’area della Casa Cantoniera. Ci sono stati sopralluoghi della Città Metropolitana, del commissariato e dei privati. A breve sarà installato un sistema di monitoraggio anche li. Intanto, in vista dell’allerta meteo arancione, prevista per l’intera giornata di sabato, è prevista la chiusura della strada statale all’altezza di Casamicciola nuovamente dalla mezzanotte di ieri. Lo ha confermato il commissario straordinario Simonetta Calcaterra nel corso della conferenza stampa del pomeriggio. La situazione del territorio, e non solo, è più che critica. Se non funzionano le infrastrutture, l’ingranaggio della poderosa, quanto inconcludente, macchina dell’emergenza (lo Stato che finanzia o Stato) è ferma, mentre il paese lentamente muore rinchiuso nei confini dell’ultima zona rossa.