Ischia. L’isola è nel caos. Fate presto!

14 dicembre 2022 | 13:49
Ischia. L’isola è nel caos. Fate presto!

Intanto si susseguono gli inutili summit istituzionali. Commissari in fase di stallo.Urge riaprire strutture ed infrastrutture, urge rimovere i detriti per programmare la messa in sicurezza. E sulla Ex SS270 serviranno due anni per la progettazione. Ipotesi opere provvisionali con gabbioni e pietrame di protezione. Il commissario Legnini prova a giocarsi la carta dell’ordine ad ottemperare entro 15 giorni. Ma è tempo perso.I proprietari privati a monte della frana sulla litoranea dicono no alla installazione del radar per monitorare il versante

L’isola d’Ischia è nel caos. Persa nella morsa del maltempo e di una gestione dello “Stato Emergenza alluvione” che di fatto è paralizzata . Inconcludente. La più grande delle isole del golfo di Napoli è isolata dal continente, è isolata persino a terra. Colpita dopo gli eventi catastrofici del 26 novembre scorso nelle sue infrastrutture e strutture principali. Un paese già gravato del terremoto, oggi è gestito da una pletora di commissari ed Enti che in questa fase, in cui servirebbe speditezza e concretezza di azione e di manovra, interventi speciali, sono fermi. L’Emergenza Alluvione di fatto è fissa da settimane  nella spartizione ordinaria di competenze e responsabilità. Null’altro. Oltre, i morti, oltre le centinai di sfollati, è tutto fermo. Il fango caduto resta ammassato sulle strade. Pompieri,  protezione civile e volontari sono fermi, come vi andiamo raccontato attraverso queste pagine da giorni. Non si sa come trattare i detriti caduti, non si sa come riaprire le strade chiuse dopo gli eventi motorici. Si susseguono inutili le riunioni. Solo le scuole sono state riparte in maniera raffazzonata e assurda, tra DAD per l’istituto tecnico isolano E.Mattei  e presenza per le altre strutture scolastiche  disseminate sull’isola d’Ischia. Strutture raggiungibili sono con grande fatica e rischio per la incolumità pubblica e privata. Se la compromissione degli interessi primari della popolazione è un fatto, va da se che ogni altro aspetto interconnesso, dalle imprese, al commercio, alla vita pubblica evolvono secondo una parabola in negativo.

ExSS270. Fate Presto

Il nodo dei nodi resta ripristinare le infrastrutture, strade e porti. In particolare la risoluzione dei Maxy frana regista si sulla EX SS270, l’anello di collegamento dell’intera isola e  che di fatto spezza in due l’isola e rende improbo  raggiungere il secondo porto isolano dove giungono merci ed approvvigionamenti e, soprattutto, l’unico ospedale Isolano. Senza la strada non c’è prospettiva di messa in sicurezza e ripresa per Ischia. Restiamo isolati. Al dramma e al pericolo reale si aggiunge la confusione in cui sono precipitati gli enti e i commissaria chiamati a gestire il territorio di Casamicciola Terme. Il commissario Straordinario Simonetta Calcaterra si è vista costretta ad ufficializzate  dei chiarimenti in merito alle Ordinanze Commissariali nn. 39/2022 e 41/2022. “A chiarimento delle Ordinanze Commissariali si comunica che dal 13 Dicembre restano aperti i seguenti plessi scolastici: – A. De Gasperi (c.so Luigi Manzi — via Cumana), – Istituto Comprensivo Statale Ibsen (presso immobile Casa della Vela-Le Zagare al corso V. Emanuele) – Scuola musicale (presso i locali del Convento Padri Passionisti in via S. Girardi) salvo diverse disposizioni seguenti plessi scolastici: – IT. “E. Mattei” sito alla via Principessa Margherita – Plesso G. Lembo/La Rita sito alla via Pendio Lacco restano chiusi dal giorno 12 al 22 (compreso) dicembre 2022, salvo ulteriori disposizioni conseguenti a successive verifiche”. Ha scritto la Calcaterra  precisando che  “In relazione all’allerta gialla o arancione non è prevista pertanto l’automatica chiusura dei plessi, né lariapertura a seguito di sopralluogo.Nell’ordinanza commissariale n. 39/2022 va ritenuto cancellato il refuso: «ORDINA ALTRESI Sin da ora, in caso di eventuali allerta meteo sia di colore GIALLO e/o ARANCIONE diramate dalla Regione Campania, la chiusura dei plessi scolastici: A. De Gasperi (c.so Luigi Manzi — via Cumana), Istituto Comprensivo Statale Ibsen (presso immobile Casa della Vela-Le Zagare c.so V. Emanuele) e locali del Convento Padri Passionisti adibiti a scuola musicale (via S. Girardi), e la riapertura dei plessi stessi sarà possibile una volta cessata l’allerta meteo solo ed esclusivamente di un ulteriore sopralluogo che dia esito positivo».Insomma, lo scritto commissariale rende quadro il chiaro delle difficoltà che gravano nella gestione in quella che è forse la catastrofe più grande degli ultimi decenni.

Nuovo Summit per EX SS 270 e Casa Cantoniera: due anni per la progettazione. Legnini si gioca la carta dell’ordine ad intervenire entro 15 giorni

Oggi si è tenuto, un nuovo summit sull’affare scottante della Ex SS270 e sulla EX Casa Cantoniera di pertinenza della Città Metropolitana. Tra rimpalli di competenze e difficoltà oggettive. Le responsabilità ed il retaggio di un passato di errori, mancanze ed omissioni pesano su questo disastro.Ciò che emerso è inquietante. Ci vorranno  due anni solo per la progettazione elle ore di messa in sicurezza. Il Commissario al Sisma e capo della protezione civile per l’alluvione, Giovanni Legnini avrebbe elementi tali da richiedere un intervento entro ad ottemperare, entrato 15 giorni a carico della Città Metropolitana di Gaetano Manfredi che, però, per ora, si affida alle competenze di ANAS. Che giro…Intanto ci si prepara ala installazione di opere provvisionali con gabbioni di fatto e reti metalliche contenenti pietrame. L’opera secondo gli esperti consentirebbe di riaprire parzialmente la strada isolana sfruttando opere provvisionali di messa in sicurezza che, i tecnici chiamati al capezzale del fronte franoso, ritengo di garanzia e tutela. Nel mentre si attende la progettazione (due anni) definitiva per la messa in sicurezza.

I proprietari privati a monte della frana sulla litoranea dicono no alla installazione del radar per monitorare il versante: Cosi vi diamo l’alibi per non intervenire

Tutta questa precarietà ed incertezza ha portato i proprietari degli immobili a monte e già sfollati ad opporsi alla installazione di un radar per monitorare il fronte franoso. Gli esperti seguendo il radar si proponevano di indicare, se e come, riaprire al viabilità sotto la statale. Questo ha indotto i proprietari a cacciarli letteralmente via. Pompieri, università ed enti, sono stati invitati ad allontanarsi dalle proprietà private. Il radar non è stato installato.  Per i privati questo metodo empirico e nessuna azione concreta sarebbe stato l’alibi per non intervenire nella messa in sicurezza definitiva.

Tre anni di scarica barile per giungere al disastro attuale. Le precedenti segnalazioni

Il dramma odierno è l’effetto di anni di non interventi e scarica barile. Proprio nella zona interessata dalla frana da almeno tre anni vi sono carteggi istituzionali e PEC in cui si segnalano crolli ed il distacco delle reti di contenimento installate negli anni duemila. Il distacco e la cattiva installazione di tali reti avrebbe provocato una sorta di effetto scotch che al primo grande evento ha provocato il crollo che oggi paralizza Ischia sul fronte mare. Da tre anni vi erano state segnalazioni alla Città Metropolitana competente che aveva scaricato su comuni ed altri enti la responsabilità di ordinare la messa in sicurezza dei versanti ai privati e di disporre lo sgombero degli immobili. Scarica barile e palleggi in utili che di fatto oggi si ripropongono  ancora e nonostante tutto.

Incontri

La restrizione alla viabilità non possono consentire neanche lo svolgimento delle attività scolastiche, pertanto sarà tra gli argomenti principali da trattare alle riunioni di oggi. Legnini e Calcaterra incontreranno dopo le autorità anche le delegazioni di cittadini. Gli argomenti principali sono sicurezza, scuole, viabilità, sfollati, esigenze attività produttive.