Krajewski a Ischia: “In questa tragedia mancano le lacrime, la fede, balsamo per il dolore delle famiglie”
Papa Francesco invia il suo Elemosiniere ad Ischia
“Siamo giunti qui per testimoniare la nostra presenza a queste famiglie che hanno perso tutto. Bisogna essere discreti. La nostra deve essere una vicinanza fatta di presenza, non di parole– ha detto il Cardinale Krajewski appena sbarcato a Casamicciola Terme- uniamoci alla Madonna che ha perso il figlio. Non aiuta, ma consola è ci aiuta a superare questo momento cosi difficile”.“
Compiere questa visita nella solennità dell’Immacolata Concezione ha un significato particolare. Nei volti di nonne, zie e donne ho rivisto il calvario di Maria che ha perso suo figlio, che lo ha accompagnato fino all’ultimo respiro. In questo giorno vedendo queste persone mancano le lacrime” ha spiegato il cardinale inviato dal Papa ad Ischia dopo la frana che ha spazzato via la vita di 12 persone, offre questo pensiero dopo la visita ad alcune famiglie colpite dal lutto. Nel giorno della Immacolata Concezione Papa Francesco ha inviato il suo messaggero ad Ischia. Il Suo Elemosiniere, appena rientrato in Italia dal fronte di guerra in Ucraina ha affrontato un altro fronte, quello di un territorio martoriato e funestato dagli eventi calamitosi. Konrad Krajewski è giunto ad Ischia per portare la mano di Francesco sui cuori di chi oggi ha perso tutto: figli, nipoti, amori ed affetti. Chino sulle bare delle vittime, nella Chiesa di Lacco Ameno che le custodisce mentre sono in corso le loro esequie. Casa per casa, per visitare i sopravvissuti e donare loro i rosari benedetti. Una testimonianza di fede e di speranza, dove, ora, speranza non c’è, dove la fede vacilla. Un tour che lo ha condotto in lungo ed in largo sull’isola, nel cuore della zona rossa, nelle case dei familiari delle vittime, al Santuario dell’Immacolata, per pregare, sulla collina della sentinella. Poi l’incontro in Episcopio ad Ischia Ponte, con il Vescovo Gennaro Pascarella. Infine un dono per gli anziani ed i bisognosi della Parrocchia di Santa Maria Maddalena di Casamicciola colpita dalle sciagura. A Don Gino ed i suoi volontari Krajewski ha donato un’auto per consentire spostamento anziani fedeli che hanno bisogno di fare le viste mediche e soprattutto per la consegna delle derrate e dei beni di prima necessità che la parrocchia casamicciolese distribuisce quotidianamente ai meno abbienti.“Tutti – ha spiegato il cardinale – hanno ricevuto la consolazione del Papa che ha fatto dono di una coroncina del Rosario, benedetta proprio da lui”.
Il momento più inteso sulla bara delle vittime e la preghiera sul feretro bianco del piccolo Giovan Giuseppe
L’Elemosiniere ha fatto visita alle famiglie colpite dalla tragedia del 26 novembre scorso. Nella frana 12 persone hanno perso la vita. Loro hanno pagato il prezzo più alto e lo hanno fatto per tutti. Il momento più toccante della giornata a è stata sicuramente la preghiera ai piedi dei 10 feretri. La “mano del Papa” sulla bara pian a del piccolo Giovan Giuseppe di appena 21 giorni. ““Il dolore non si può togliere ma si può sopportare insieme”. La sosta nella Chiesa dell’Annunziata, a Lacco Ameno è stata la più straziante. La benedizione ai corpi delle vittime che ancora attendono le esequie, la preghiera intima di Krajewski chino davanti sul corpo morto della più piccola vittima di questa catastrofe. Non aveva ancora compiuto un mese di vita Giovan Giuseppe ed era nato il 4 novembre scorso. La frana lo ha portato via insieme ai suoi genitori Maurizio Scotto e Giovanna Mazzella. Mercoledi si sono svolti i funerali dei fidanzati Eleonora Sirabella e Salvatore Impagliazzo. Si attendono le esequie di Maria Teresa Arcamone, la donna di 31 anni, ritrovata per ultima, e di Nikolinka Gancheva Blangova.“In molti mi chiedono cosa c’è dopo la morte – racconta l’Elemosiniere – se incontreranno i loro famigliari, io rispondo che non conosco i tempi ma bisogna credere nella Risurrezione. Qui tante persone credono, hanno fiducia in Dio, è una cosa bellissima e dal tesoro della fede, ne sono convinto, si può ripartire”.
Nel giorno dell’Immacolata il bacio sulle mani di tante “Marie”
Il suo tono è sommesso, sa di aver portato la consolazione di Francesco, di aver ascoltato il dolore di chi ha perso gli affetti più cari, soprattutto i nipotini. “Compiere questa visita nella solennità dell’Immacolata Concezione – afferma l’Elemosiniere – ha un significato particolare. Nei volti di nonne, zie e donne ho rivisto il calvario di Maria che ha perso suo figlio, che lo ha accompagnato fino all’ultimo respiro”.Krajewski per questo ha baciato le mani di queste donne, partecipando così a quella ferita, apertasi in modo improvviso il 26 novembre scorso quando dal Monte Epomeo è sceso un fiume di terra e fango. La prima famiglia a cui il cardinale ha fatto visita è stata quella dei parenti di Valentina Castagna e Gianluca Monti, genitori di Michele, Francesco e Maria Teresa di appena sei anni. Una preghiera, il rosario donato dal Papa, la benedizione del cardinale sono i momenti forti di questa visita discreta ma piena di vicinanza della Chiesa e di Francesco.
La preghiera al Santuario dell’Immacolata
Nel suo girare le terre martoriate, l’Elemosiniere di Francesco ha voluto fermarsi alla Sentinella. E’ entrato nel Santuario dell’Immacolata ancora inceronato dopo il terremoto del 2017 ed ha voluto pregare dal fondo della Chiesa. Poi ha salutato i fedeli, riprendendo la sua marcia.
Le parole di Don Gino Ballirano: La mano del Papa attraverso la mano del Cardinale
Cosi ha voluto raccontare una giornata intensa il parroco di Casamicciola Don Gino.Il suo tono è calmo, sa di aver portato al suo gregge la consolazione della Chiesa di Francesco, di fatto suo il dolore di chi ha perso il bene più grande, gli affetti più cari:
“Il Cardinale è giunto alle 9:30 e subito ha incominciato a visitare le famiglie in lutto, siamo stati alla nella chiesa dell’Annunziata alla camino dove lui si è fermato in preghiera. Ha benedetto le salme delle vittime che attendono le esequie– ha spiegato il prelato ischitano-Si è soffermato con loro e ci sono stati anche dei piccoli momenti di preghiera e ad alcuni è riuscito anche a fare una benedizione e poi ha donato dei rosari benedetti. Il Papa gli ha chiesto di andare da queste famiglie, nel giorno della Immacolata, perché dice che la Madonna, non è soltanto è Immacolata, ma in modo particolare e Addolorata e quindi la Madonna ai piedi della croce ha offerto il proprio figlio. Una cosa che mi ha colpita è stata la delicatezza dell’uomo, l’assenza di formalità. Ed una cosa che mi ha colpito tantissimo è stato quando lui entrato a baciato la mano della mamme– uno dei momenti più toccanti spiega Don Gino- ho chiesto dopo ma come mai baciato la mano così alle mamme. Mia ha detto che il Papa gli aveva chiesto di dare il bacio alle mamme che hanno perso il figlio. E’ come se vedesse Maria In queste due mamme che hanno perso il figlio come la madonna che hanno perso il figlio- un messaggio di vicinanza ed insieme di speranza – soprattutto ho visto anche in alcuni momenti il Cardinale visibilmente commosso. Questo anche quando si soffermato nella zona Sentinella ed ha visto che le persone entravano in chiesa. Lui si è messo dietro a tutto i banchi, del Santuario dell’Immacolata che comunque è stato danneggiato dal precedente terremoto e lui ha voluto fare una visita e si è fermato per salutare la Madonna. In questi giorni aveva chiesto ed aveva chiamato molte volte, da quando è successa la tragedia, chiedendoci cosa poteva fare per noi. Da qui è nata l’idea di di comprare questa auto che servirà per l’assistenza. Stiamo pensando al dopo, per creare una rete di amore con le persone. Con il vescovo Pascarella abbiamo avuto solo un breve momento di incontro. Poi è dovuto ripartire subito per Roma”.Al termine della intensa giornata, Don Gino Ballirano ha celebrato messa, una adorazione eucaristica con gli sfollati presso l’hotel Michelangelo di Lacco Ameno.