Lettere da Piano di Sorrento – Una finale da non dimenticare

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“UNA FINALE DA NON DIMENTICARE”

Oramai i Mondiali di calcio sono già un ricordo, ma per noi italiani, amanti di questo sport, l’argomento è sempre attuale. Diciamo la verità, la finale Argentina-Francia è stata combattuta con vero agonismo da ambo le parti. Probabilmente sarà ricordata un po’ come quella famosa Germania-Italia che terminò 4 a 3 a nostro favore. Questa finale che, come dicevo è stata combattuta, qualcuno l’ha definita come Messi/Mbappé. In ogni competizione sportiva, compresa quella del calcio, dovrebbe valere il principio del “vinca il migliore” e certamente l’Argentina ha nel complesso meritato la vittoria. Ciò non toglie che la Francia ne esca a testa alta tanto è vero che si è dovuto ricorrere alla lotteria dei calci di rigore per decidere la partita. Devo dire che la mia opinione è quella che una finale di un mondiale non dovrebbe avere come epilogo i calci di rigore.
È occorso che a molti sembra abbia fatto piacere la sconfitta della Francia, soprattutto il commento prevalente è che i giocatori provenivano da diverse etnie, dimostrazione il colore della loro pelle, destando poco interesse il fatto che siano nati in Francia. Come interpretare questa opinione che ha sapore di razzismo? Se il calcio, come ogni altra espressione sportiva, è finalizzato alla socializzazione dei popoli, alla fratellanza, dovrebbe valorizzarsi questo affiatamento fra i giocatori, tendendo appunto a non fare nessuna differenziazione per il colore della pelle, per il culto religioso etc. Senza offesa per nessuno, noi italiani dovremmo proprio stare zitti perché una vena di razzismo ce l’abbiamo. Potrei far riferimento, per quel che vale al nostro comportamento nei confronti di Balotelli.
Il razzismo va evitato nel calcio, come in ogni altra manifestazione sociale.

(avv. Augusto Maresca)

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