L’influenza australiana colpisce maggiormente i bambini: come curarla e quanto dura

L’influenza australiana colpisce maggiormente i bambini: come curarla e quanto dura. L’influenza australiana dilaga in Italia soprattutto tra i bambini, come testimonia il bollettino Influnet pubblicato e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. La circolazione del virus supera la soglia di intensità alta, simile a quella che si raggiunge nel momento del picco, generalmente tra gennaio e febbraio, con in media 16 casi per mille assistiti (13 nella settimana precedente), aumentando in tutte le fasce di età, anche se risulta maggiormente colpita quella pediatrica, in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è arrivata a 50,2 casi per mille assistiti (41,2 nella settimana precedente).

Come fronteggiare l’influenza? Vaccinare i bimbi contro l’influenza, come riportato da SkyTg24, è un’arma efficace e sicura, spiegano gli esperti, per proteggere i più piccoli nei confronti dei virus influenzali per i quali si prevede la maggiore circolazione.

Oltre alla vaccinazione si ricordano alcune semplici regole che possono aiutare a prevenire l’influenza: evitare luoghi affollati, lavare frequentemente le mani, evitare il contatto con persone ammalate, in caso di tosse o starnuti, coprire naso e bocca con l’incavo del gomito, ventilare gli ambienti di lavoro e casalinghi aprendo le finestre.

Si manifesta solitamente con febbre, brividi, cefalea, dolori muscolari, inappetenza e sintomi respiratori come tosse, mal di gola, congestione nasale. Nei lattanti si osservano invece vomito e diarrea. È importante, però, consultare il proprio Pediatra di fiducia in presenza di sintomi per escludere altre malattie che possono esordire con sintomi simili. Il periodo d’incubazione del virus è di solito di 1-5 giorni. La durata della malattia è variabile da bambino a bambino, ma generalmente è di 5-10 giorni con risoluzione spontanea nella maggior parte dei casi.

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