Luci nella notte per non dimenticare la Catastrofe di Casamicciola Terme

Ripartiamo dalle vittime. Che il loro sacrifico non sia stato vano. Mai più morti in questa terra
Un messaggio forte, di coraggio, di umanità arriva dalla mano anonima di una gruppo di ragazzi, sono giunti da tutta l’isola d’Ischia per celebrare sulle vie del disastro di Casamicciola Terme le sue vittime. 16 luci come 16 sono i morti nelle tragedie della martoriata cittadina nell’isola d’Ischia . Perché si riparta da loro, dalla loro morte, affinché il sacrifico delle loro vite non sia vano. Mai più morti in questa terra. Sia Ischia modello di sicurezza. Dal Piazzale Anna De Felice, passando per via d’Aloisio, e Serrato, fino a Piazza Majo e poi su per via Santa Barbara fino al Celario, con le luci, simbolo di queste anime uccise dagli eventi, per dire basta, ripercorrendo le vie della strage. Per dire mai più morti in questa terra bella e fragile, madre matrigna che riserva ancora lacrime e dolore.24 giorni dalla frana di novembre per far brillare forti nella notte le luci di Anna De Felice, Marilena Romani, Lina Balestrieri, Eleonora Sirabella, Salvatore Impagliazzo, suo padre Gioacchino Impagliazzo 13 esima vittima della sciagura di novembre, Maurizio Scotto di Minico, Giovanna Mazzella e il piccolo Giovangiuseppe di appena 22 giorni, la famiglia composta dai coniugi Gianluca Monti e Valentina Castagna e dai tre figli Michele, Francesco e Mariateresa. Con loro anche il feretro di Nikolina Ganceva Glacova, la 58enne di nazionalità bulgara, compagna di un casamicciolese ed infine Mariateresa Arcamone, l’ultima delle dodici vittime della frana recuperate dal fango. Nella notte di Casamicciola, tra il 20 ed il 21 dicembre quando entra l’inverno, nella notte più lunga dell’anno, per ricordare le vittime di alluvioni e terremoti che nell’ultimo ventennio ha colpito la cittadina e il suo territorio. Luci di candele e cellulari accesi alle finestre dai cittadini, che hanno risposto all’appello lanciato nei giorni scorsi da un gruppo di cittadini che vuole rimanere anonimo, si sono fuse con la luci di tante piccole e magiche candele. Un braciere unico e commemorativo acceso per ricordare che solo da queste orti può riprendere la vera vita. Cosi, questi valorosi, hanno saputo rendere omaggio (gli unici fin’ora in grado di rendere l’essenza della tragedia, sovrastando il vociare squallido e chiassoso di chi non ha saputo rappresentare e rispettare la ferita profonda di questa terra) alle vittime di Casamicciola. Per non dimenticare. Il messaggio è chiaro e parte dalle zone dell’isola lasciate al buio dopo il dramma. Questi luoghi martoriati di Casamicciola devono illuminare. La ripartenza proviene proprio da queste are, da queste famiglie, neonati, bambini, giovani, intere generazioni spazzate via dopo che aveva deciso di creare la loro vita, i loro affetti ed il proprio focolare in questa terra maledetta. Possano queste luci illuminare il cammino di Ischia.