Piano di Sorrento “Città che legge” senza la biblioteca? Carlo Pepe “Una medaglia di cartone”
Piano di Sorrento“Città che legge” senza la biblioteca? Carlo Pepe “Una medaglia di cartone” . Ci vuole un po’ di “Pepe” nella palude stagnante della politica carottese, a dire la verità l’ex funzionario della Casa Comunale di Piazza Cota , factotum della cultura civica carottese per un trentenni. Si devono a lui molte iniziative consolidate che continuano ancora oggi, come rassegne e cicli di conferenze, che caratterizzano in bene la cittadina della Penisola Sorrentina. Pepe non solo ci mette arguzia, ma anche coraggio, e non le manda a dire scegliendo la platea del settimanale carteaceo Agorà in vendita in edicola, acquistandolo potrete leggere il suo dettagliato e articolato intervento al proposito del riconoscimento che stride con la biblioteca chiusa in questo momento. In effetti non gli si può dare torto, è come se Positano, compilando debitamente dei modelli da inviare a un ente preposto, si desse il titolo di “Città del Cinema”, salvo che il cinema purtroppo non c’è. Non entriamo nei dettagli tecnici dei lavori della biblioteca comunale, iniziati nel lontano 2018 e ancora evidentemente “ictu oculi”, come si suol dire, incompleti. Ma da ex funzionario Carlo Pepe ha individuato un problema evidente che noi di Positanonews abbiamo rilevato già l’anno scorso anche a proposito del Museo “Vallet” di Villa Fondi, ci si sta organizzando per il personale? Il Museo Vallet, precisiamo visto che spesso ci contestano il punto e virgola o semplici ed evidenti errori lapalissiani, pretendendo da noi una rigorosità superiore ai media nazionali, che di errori ne fanno in continuazione e anche gravissimi , come quando i missili sulla polonia, che era una contraerea dell’Ucraina, furono attribuiti ad un attacco della Russia ( in quel caso , reduci da un corso di aggiornamento a Varese per Glocalnews, noi scrivemmo subito che ritenevamo irrealistica la cosa e che i media stanno distorcendo la verità, come succede spesso in campo di guerra, ora infatti , mentre continua la guerra, si parla dei reali inglesi e di Megan..). Lasciando le divagazioni dobbiamo dire che la biblioteca comunale di Piano, con i corsi dell’UNITRE, con decine e decine di ragazzi che ci studiavano, è stata una delle cose più belle di Piano che ho vissuto tutti i giorni, in un contesto che amavo, come Via delle Rose (per me la strada più bella della Penisola), e mi rattrista passare e vedere spesso tutto fermo. Ma l’ignavia regna sovrana, penso a quante volte ho pubblicato del graffito volgare di una donna nuda nel parchetto di Via delle Rose, alle spalle della Chiesa di San Michele, e nessuno se ne frega, sta sempre lì. Il problema è che la politica deve avere “visione” e “passione”, per avere una visione bisogna anche conoscere tutti gli aspetti, mentre quello dei lavori pubblici sono un terno al lotto a questo punto, ma penso finiranno fra qualche mese, la “gestione” della cosa pubblica è più complicata, quelle risorse umane che c’erano in biblioteca comunale, persone straordinarie alle quali darei una medaglia, e ringrazio ancora ora per l’accoglienza, mi facevano sentire come in famiglia, sono difficili da sostituire, ma ci si deve pensare, anzi ci si doveva pensare visto che la biblioteca dovrebbe essere pronta fra mesi, il personale dovrebbe essere trovato prima ed avere una “pianificazione” anche nella vita culturale della città. Ha ragione Pepe si poteva fare a meno degli sforzi per questa “medaglia di cartone” e organizzarsi meglio per la biblioteca, Villa Fondi, fare strategie e intese con la Soprintendenza di Napoli, Regione Campania e il Ministero ( ieri si poteva contattare il Sottosegretario Sgarbi a Sorrento, ma non ho visto nessuno, ndr ), poi dopo grandi feste e riconoscimenti. Anche perché, bisogna aggiungerlo, c’è stato un lavoro dettagliato e meritevole per aver seguito tutta la procedura necessaria e il riconoscimento porta dei benefici alla città e agli operatori culturali, come le librerie, quindi ben venga, ma la contraddizione messa in luce da Pepe c’è tutta. Speriamo bene, saremo i primi a plaudire per la riapertura della nostra biblioteca, nostra visto che la ho frequentata quasi tutti i giorni per un ventennio e per me era davvero un luogo dove si respirava ossigeno culturale per la mente e i tanti giovani presenti ci riempivano di gioia e di speranza per il futuro.