Praiano, dolore ai funerali di Massimo. La sindaca Caso “Stop alle scorribande di centauri in Costiera”
Questa prima domenica di dicembre è stata segnata dalla tragica notizia dell’incidente mortale verificatosi a Praiano. A perdere la vita in uno scontro frontale un giovane praianese che percorreva la S.S. 163 alla guida di un motoveicolo.
Una notizia che ha provocato sgomento e dolore non solo nella città di Praiano ma anche nella vicina Positano e in tutta la Costiera amalfitana. Una morte assurda ed inaccettabile che riporta inevitabilmente alla mente i tanti decessi avvenuti sulla Statale Amalfitana a causa di incidenti stradali.
Oggi su Il Mattino anche il collega Mario Amodio sulle pagine di Salerno da storico cronista riporta la vicenda : “Scorre da Vietri sul Mare fino ai Colli di Fontanelle tra pareti rocciose e viste mozzafiato il nastro d’asfalto che collega Salerno alla Costiera Amalfitana e alla Penisola Sorrentina, teatro, troppo spesso, di incidenti stradali tragici. Come quello di domenica tra Praiano e Positano in seguito al quale ha perso la vita un giovane padre di famiglia. Ai funerali di Massimo De Rosa, ieri pomeriggio a Praiano, c’era l’intera comunità stretta ai familiari della vittima. Il giorno dopo l’ennesimo dramma, consumatosi in seguito a un grave scontro tra una moto di grossa cilindrata e uno scooter a bordo del quale viaggiavano lo sfortunato 35enne e suo fratello, si apre una riflessione sulla pericolosità della statale 163 e sui deterrenti da attuare in materia di sicurezza.
L’APPELLO
A puntare l’indice contro quelle che senza mezzi termini definisce «scorribande di centauri» è il sindaco di Praiano, Anna Maria Caso, che ha scritto una lettera al prefetto di Salerno per richiedere la convocazione urgente di un tavolo tecnico per l’ordine e la sicurezza pubblica «La tragedia di domenica è un’altra terribile ferita – esordisce Caso – Auspico che ci sia presto un tavolo tecnico perché il problema va risolto. Praiano ha il suo centro abitato concentrato in 700 metri. Qui siamo i più penalizzati della Costa d’Amalfi e non solo perché la mia cittadina è spesso anche luogo di raduno delle moto. Quella di domenica è una tragedia annunciata. Al di là della pericolosità della curva che è spesso teatro di incidenti più o meno gravi. Lì, quattro anni fa una persona ha perso l’uso delle gambe. Il nostro centro urbano è in strada e il poco personale di polizia municipale a disposizione non riesce a garantire i controlli necessari sulla statale. Siamo ostaggio di quelli che salgono sulle moto e perdono il controllo di tutto». Per questo, ieri, ha preso carta e penna ed ha scritto al prefetto, all’Anas ed a tutti i colleghi sindaci della Costiera.
«Con sempre maggior frequenza assistiamo ad incidenti dovuti all’alta velocità di motociclette di grossa cilindrata che, soprattutto nei fine settimana, percorrono la statale 163 scambiandola per l’autodromo di Monza – ha scritto Caso – L’ennesima tragedia verificatasi a Praiano, e che ha strappato alla vita un giovane padre, segna un punto di non ritorno. Praiano vive questo problema in modo drammatico poiché il centro del paese è compreso in circa 700 metri. Qui si realizza gran parte della vita sociale: dalla chiesa alla scuola elementare. E poi la farmacia, le poste oltre a varie attività commerciali e importanti strutture ricettive. E le scorribande dei centauri sono un pericolo per tutti. Che si aggiunge all’atavico problema della viabilità». La sindaca, secondo la quale «un appropriato livello di sicurezza rappresenta, quindi, un elemento decisivo per lo sviluppo sociale ed economico del territorio», invoca la convocazione urgente di un tavolo tecnico «in modo da fronteggiare, congiuntamente ed in modo appropriato e concreto, la problematica, per una efficace risposta alla crescente richiesta di sicurezza dei cittadini». Intanto a farsi largo in queste ore sui social è la proposta di vietare nei week end, nei prefestivi e nei festivi il transito delle moto di grossa cilindrata dei non residenti. «In tali giorni la Costiera diventa meta di raid organizzati e, tra tanti motociclisti corretti, purtroppo ci sono gli incoscienti che scambiano la strada per il circuito del Mugello» dicono alcuni residenti che invocano provvedimenti drastici.”
I cittadini chiedono maggiore sicurezza, Positanonews lo sta scrivendo da anni, prevedendo, tra l’altro, l’installazione di dissuasori di velocità e telecamere. In molti asseriscono che interventi del genere non possano essere fatti trattandosi di una Strada Statale ma, a questo punto, ci chiediamo perché non si possa intervenire – anche eventualmente in deroga a regolamenti esistenti – se lo scopo è quello di salvare delle vite umane. Quanti morti bisognerà ancora contare e quante famiglie dovranno ancora versare lacrime di dolore prima che venga fatto qualcosa?
La Statale Amalfitana 163 è senza ombra di dubbio una delle strade panoramiche più belle al mondo che regala scorci unici e da cartolina. Da Piano di Sorrento verso Positano, Praiano, Amalfi, Ravello un susseguirsi di curve e panorami mozzafiato della Costiera amalfitana patrimonio Unesco. Ma, al contempo, è anche una delle strade più pericolose a causa dei numerosi tornanti che, in alcuni punti, riducono la visibilità. E’, quindi, indispensabile percorrerla con attenzione e nel rispetto di tutte le norme del Codice della Strada, in particolare non superando i limiti di velocità consentiti e non effettuando sorpassi.
Purtroppo sono tanti gli incidenti stradali che si verificano sulla Statale e molti di questi sono causati proprio dalla velocità eccessiva e dalle incaute manovre di sorpasso. Percorrendo la S.S. 163, infatti, non è difficile vedere autoveicoli e motoveicoli che, incuranti della striscia bianca continua, si lanciano nel sorpasso di altri mezzi invadendo l’opposta corsia di marcia con il rischio di trovarsi di fronte un veicolo proveniente dal senso opposto.
In questa giornata segnata dal dolore ci auguriamo che al più presto vengano presi dei provvedimenti perché non si aggiungano nuovi nomi alla già lunga lista delle persone decedute in incidenti stradali.