“Rischio Ischia”. Installati radar e scanner hi-tech che monitoreranno il Monte Epomeo
L’università di Firenze con il professore Nicola Casagli sta monitorando il Monte Epomeo ed in particolare il fronte della frana di Casamicciola Terme che ha portato morte e distruzione ad Ischia. Casagli, ordinario di Geologia applicata dell’ateneo fiorentino, sta verificando lo stato idrogeologico complessivo di Ischia, e in particolare grazie a un radar interferometrico si potrà monitorare ogni minuto i movimenti e le deformazioni del suolo.
Installazione, rilievi e programmazione di un pian speditivo
Casagli, con il suo gruppo di lavoro ha già operato su scenari come la valanga di Rigopiano o la frana della Marmolada. Cosi ha spiegato le funzioni del dispositivo posto a metà di Via Santa Barbara ai piedi del Celario, teatro della sciagura.“Abbiamo installato ed eseguendo misure in questo momento o nella parte alta della frana principale con due strumenti un radar di interferometrico che costituisce il sistema di monitoraggio che fa delle mappe di movimenti del terreno stiamo facendo anche delle acquisizioni con un laser scanner che permette di realizzare un modello digitale del terreno cioè un modello tridimensionale della forma del terreno che serve per poter interpretare meglio le immagini del radar– spiega il professore dell’Università di Firenze- perché il radar fornisce delle immagini che non sono molto intuitive hanno bisogno di un operatore esperto per essere interpretate spalmando le immagini del radar su un modello digitale del terreno diventano invece comprensibili anche per operatori non esperti. Le immagini acquisite da questo strumento da questo radar interferometrico vengono trasmesse in tempo reale possono essere visualizzate su qualsiasi computer- infine Casagli conclude- Fondamentalmente è composto da tre parti una parte per l’elaborazione dei dati in campo una parte a radiofrequenza che emette e riceve le onde elettromagnetiche e un binario sulla quale scorre la testa di misura ogni volta che la testa di misura percorre dall’inizio alla fine un binario e colleziona i dati per creare una singola immagine. Il sistema restituisce un’immagine molto risoluta. Dopo aver installato lo strumento lavoreremo a un piano speditivo di emergenza insieme alla protezione civile allo staff del commissario e ai vigili del fuoco e gli altri forze operative piano speditivo di protezione civile in cui verranno identificate delle soglie legate ai movimenti del terreno misurate da questo strumento. Ma è importantissimo anche misurare le intensità di pioggia quindi esiste già una rete di pluviometria Ischia vedremo se potenziarla perché devono essere monitorati non solo gli effetti cioè i movimenti del terreno ma anche le cause della pioggia“.Per Casagli si tratta di un ritorno: intervenne ad Ischia anche dopo la frana di Monte Vezzi di 16 anni fa. “La frana del 26 novembre è stato un evento grande e severo, di proporzioni superiori a quelle del 2006 e 2009 ma quella dell’isola è una situazione uguale a quella del resto d’Italia. Ischia non fa eccezione. Dove sono stati cancellati i canali naturali di deflusso delle acque piovane si sono verificati eventi simili. Purtroppo nella rete idrografica si sono inserite strutture ed infrastrutture. La natura si è ripresa la sua strada.
Installazione completata il 5 dicembre
Nel pomeriggio di martedì 5 dicembre, il team di geologi incaricato ha eseguito l’installazione del radar interferometrico per la misurazione e un laser scanner per interpretare le immagini del radar. L’area monitorata è quella della parte alta del Monte Epomeo da cui, nelal zona del Bianchetto si è staccato il movimento franoso e la zona di accumulo maggiore di materiale fangoso e detritico in zona Celario, Gradone e Santa Barbara. Le operazioni sono state descritte dal geologo Nicola Casagli, professore dell’Università di Firenze, e da Davide Leva, ingegnere aerospaziale già esponente del Centro di Ricerca per la Commissione Europea di Ispra (Varese) proprio alla messa a punto del radar.