Sorrento, l’Istituto di Cultura Torquato Tasso, ricorda Lelio Cappiello (il Sindaco che seppe dire no al duce e alla perdita del Vallone dei Mulini)

21 dicembre 2022 | 23:01
Share0
Sorrento, l’Istituto di Cultura Torquato Tasso, ricorda Lelio Cappiello (il Sindaco che seppe dire no al duce e alla perdita del Vallone dei Mulini)

Oltre a non volere incontrare Mussolini in una sua visita a Sorrento nel 1924, il sindaco Cappiello, va ricordato perché si oppose alla colmata dell’intero Vallone dopo la realizzazione di Piazza Tasso. L’evento, a cura di Gennaro Galano, domani alla Biblioteca San Francesco.

Sorrento – Ancora un evento di assoluto interesse quello che si terrà domani dalle 16,30 alle 17,30 alla Biblioteca San Francesco, presso l’omonimo chiostro, dove l’Istituto di Cultura  Torquato Tasso presieduto da Luciano Russo ricorda la figura di Lelio Cappiello in “una vita per la libertà Sindaco di Sorrento e Antifascista”. Il celebre sindaco di Sorrento sarà rievocato da Gennaro Galano.

Generico dicembre 2022

L’evento, moderato da Aniello Clemente sarà inoltre  arricchito dall’intervento di Donato Sarno. Lelio Cappiello, Sindaco di Sorrento dal 1914 al 1917 e poi dal 1920 al 1925 viene ricordato  per la tenacia e la forte personalità.  Avvocato, socialista di alto spessore e antifascista convinto, Cappiello nel 1924 durante la visita di Benito Mussolini a Sorrento fece sapere al Duce che era impossibilitato a riceverlo in quanto impegnato. Un gesto di forte coraggio, ricorda Galano, che si sommò al telegramma , inviato a nome dell’intero Consiglio Comunale  alla vedova Matteotti, appena dopo il tragico ritrovamento del cadavere del Segretario del Partito Socialista Unitario. Lelio Cappiello, evidenzia ancora Gennaro Galano, fu una figura di grande spessore umano e culturale , ben al di là della fama e della stima  che seppe guadagnarsi  nell’agone politico.Debuttò in politica nel primo decennio del ‘900 attraversò un lungo tratto della storia italiana, forse quello più tragico e allo stesso tempo carico di tensioni. Durante il quale non barattò mai i suoi ideali, né il suo credo, facendo della politica una vera e propria missione, sempre al servizio dei più deboli e degli ultimi. Sempre con lo stesso entusiasmo sedette negli scranni del Consiglio Comunale fino al 1964, due anni prima della sua scomparsa. Oltre alla figura storica politico Lelio Cappiello va ricordato anche come buon amministratore  di una città che iniziava ad affacciarsi all’era moderna  e pertanto a stravolgere e abbandonare luoghi dalla bellezza unica come il Vallone dei Mulini. Fu infatti nei primi decenni del secolo scorso , quando il bisogno di ammodernare la città spinse infatti l’allora amministrazione ad abbattere una parte delle antiche mura ed a chiudere e colmare una parte del vallone, senza valutare il valore che quel luogo aveva avuto per l’intera cultura europea.

Vallone

Nel 1899, e successivamente nel 1912, la Giunta del Comune di Sorrento propone di utilizzare il Vallone per scaricare i detriti prodotti dai numerosi lavori edilizi. Con la copertura della piazza Tasso il Vallone di Sorrento divenne praticamente inaccessibile. Nel 1913, le operazioni di scarico furono così massicce e violente che il Consiglio Comunale di Sorrento decise di fermare le operazioni di riempimento del Vallone, anche perché «visitato da numerosi forestieri».

Nel 1924, il Comune acquistò dagli eredi dell’ingegnere Falcon due zone di terreno nel Vallone, nel tratto di Parsano, «per uso di uso di pubblico scaricatoio». L’anno dopo, nel 1925, il sindaco di Sorrento, Lelio Cappiello, evitò la perdita del Vallone, opponendosi a una colmata ancora più vasta, che avrebbe – a suo dire – guastato «il punto panoramico più bello di Sorrento» (seduta del Consiglio Comunale del 13 agosto 1925, n.80) – [DI LEVA 1987, pp. 61-63].

Sorrento antica

Grazie a tale intervento, nel 1927 il Ministero della pubblica istruzione riconobbe il valore paesaggistico del Vallone dei Mulini, ai sensi della legge voluta dal ministro Benedetto Croce nel 1922 a tutela del paesaggio nazionale. L’atto fu firmato da Luigi Parpagliolo, un avvocato naturalista, che diede contributi fondamentali alla tutela del paesaggio italiano lungo tutta la prima metà del Novecento. Con la dura presa di posizione del sindaco Lelio Cappiello a favore del paesaggio sorrentino,  si concluse soltanto il primo atto di una vicenda , che ad un secolo di distanza continua ancora  e che tuttora vede alcuni tenaci cittadini battersi per la salvaguardia e la tutela di un luogo dalla bellezza unica. – 21 dicembre 2021 – salvatorecaccaviello.