Sorrento – Simona Simone protagonista del quarto appuntamento dedicato al progetto “Un fumetto per l’ambiente”.




L’artista Simona Simone è stata la protagonista del quarto appuntamento dedicato al progetto “Un fumetto per l’ambiente”.
Sorrento – Nell’aula del centro stampa dell’Istituto Superiore “Francesco Grandi” di Sorrento per il quarto workshop del progetto “Un fumetto per l’ambiente” la docente invitata dal Presidente del Cmea (Centro Meridionale di Educazione Ambientale), l’avv. Luca Raiola, è stata la conterranea Simona Simone, come ama dire lei stessa “nata disegnando”, visto che ha ereditato dal padre, lo scultore e pittore, Umberto Simone, talento e amore per le arti figurative. Simona è pittrice, scultrice ed è docente di Lettere e Storia dell’Arte, ma la sua predilezione quasi naturale, come sottolineavo prima, l’ha portata a dedicarsi anima e corpo al mondo del fumetto. Ha pubblicato per Absoluteblack, EF, Cyrano Comix e per il webcomic DAVVERO di Paola Barbato. Nel 2015 diventa fumettista per le EDIZIONI INKIOSTRO di Rossano Piccioni, per le quali firma l’albo n.12, “Nel dolore di ogni lacrima”, della serie cult THE CANNIBAL FAMILY, creata da Stefano Fantelli e Rossano Piccioni. Parallelamente alla realizzazione di altri progetti per Edizioni Inkiostro, ha lavorato su un breve episodio di Agenzia Incantesimi di Federico Memola e sulla storia autoconclusiva “Revenge” per il progetto musicale Sirius, entrambe su sceneggiatura di Andrea Gallo Lassere; è inoltre disegnatrice ufficiale per il pilot di BLACK DEATH, serie horror creata da Andrea Gallo Lassere che, dalle pagine a fumetti, è diventata una serie tv diretta da Luca Canale Brucculeri e sceneggiata da Paola Barbato per Filmika, con Fabio Fulco, Lorenzo Branchetti, Barbara Cinquatti, Gaëlle Verthuy, Michela Di Martino, prodotta da Marco Milone e curata nelle grafiche ufficiali da Carmela Sorrentino. Nel 2017 entra a far parte della grande famiglia dell’Aurea Editoriale e Underground, etichetta di Soletti Editore, e dal 2018 per Rustblade Records. Alla scultrice e illustratrice sorrentina l’avv. Raiola ha affidato il quarto e ultimo elemento naturale l’aria, che è l’elemento più leggero e inafferrabile, quello che meno dipende da tutti gli altri elementi. Cambia costantemente, ma al tempo stesso è sempre uguale. È imprevedibile e può passare, rapidamente e senza preavviso, da momenti di grande agitazione a stati di totale quiete, simboleggia più degli altri elementi la libertà. Simona Simone sceglie però per il suo workshop di partire dal disegno e dalla figura umana, invita gli studenti a cimentarsi nella figura anatomica, scegliendo la testa, propone ai ragazzi di creare il personaggio che diventerà il protagonista delle tavole sull’aria, illustra ai suoi giovani allievi le basi di un buon disegno anatomico, quelle che chi almeno una volta nella vita ha provato a disegnare ha studiato leggendo i libri di uno dei maestri in questo campo, l’americano Andrew Loomis, ne esce fuori una lezione vivace e accattivante dove ogni studente prova a esprimersi seguendo i consigli tecnici della prof senza rinunciare a seguire il proprio istinto a dare la stura alla propria creatività. Questa che segue è l’intervista che Simona Simone mi ha concesso a fine lezione.
Comincio quest’intervista come fatto con le tue precedenti colleghe, visto che stiamo in ambito Cmea, chiedendoti del tuo rapporto con l’ambiente.
Il mio rapporto con l’ambiente è sempre stato fondamentalmente di rispetto, ed è dovuto al tipo di educazione ricevuta dai miei genitori, quindi un comportamento all’insegna del massimo rispetto non sprecare le cose, non buttare carte o altro a terra, lasciare sempre tutto pulito. L’ambiente sia quello vissuto quotidianamente che quello en plein air merita la nostra massima cura. L’aria, l’elemento che mi è stato affidato come tema da sviluppare in questi workshop mi ha da sempre affascinata, così come l’acqua perché sono quelli più vicini al concetto di infinito che mi piace molto. Da bambina posso confessarti che sognavo di fare l’astronauta, perché per me l’aria era appunto l’elemento che mi permetteva di vivere l’esperienza della libertà ma anche occasione per esplorare ciò che è sconosciuto. Il mio rapporto con l’aria è soprattutto il mio rapporto con il cielo e in particolare quello notturno.
Ti va di parlarmi di tuo padre Umberto Simone, credo che sia stata una figura centrale anche per la tua formazione.
Sì, mio padre era scultore e pittore ed è stato vicepreside proprio di quest’Istituto Superiore (F. Grandi di Sorrento N.d.A) . Ha cominciato ad insegnare giovanissimo, aveva 18 anni, talvolta gli capitava di avere alunni più grandi di lui. Era Maestro scultore aveva frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, ma insegnava Discipline Geometriche ed Architettoniche e dipingeva tantissimo. Si è sempre diviso tra scultura, pittura e incisioni. Ricordo che lavorava spesso proprio in questa sala (Aula di stampa N.d.A) ed io piccina ero con lui. Realizzava un tipo di scultura plastica con un occhio di riguardo all’Arte moderna.
Ricordo una statua della Madonna all’interno della chiesa della Madonna di Galatea a Mortora, a Piano di Sorrento.
Sì, in quel caso lui si occupò della Madonna io di Gesù bambino. Ma sono tantissime le sue opere che potresti vedere qui in penisola sorrentina. Non so se sei mai stato nel cimitero di Sorrento, i medaglioni che sono nella cappella centrale sono opera sua, raffigurano la Via Crucis. In Accademia ha avuto come professori Emilio Greco e Augusto Perez, due grandi scultori, Perez è stato tra i primi cinque artisti italiani più noti con Burri, Guccione, Schifano e Vedova. Nella pittura invece sia nei ritratti che nel paesaggio fu attratto dall’iperrealismo.
Credo che ci sia una vera e propria scuola iperrealista sorrentina, penso a tuo padre a Enzo Prestileo…
Sì, credo tu abbia ragione, Prestileo, inoltre, se ricordo bene, è stato uno dei suoi alunni e poi ci sono stati altri sorrentini che si sono cimentati con successo nell’iperrealismo.
Quando nasce la tua passione per il fumetto?
Da sempre, io ho come primi ricordi infantili quelli della mia manina che con una biro disegna su di un foglio. Poi le letture, Topolino, Gatto Felix, Braccio di Ferro. Mi sono quindi innamorata a prima vista di questo modo di raccontare le cose, sviluppando dei disegni su delle tavole. Fin da bambina ho sempre pensato che avrei creato fumetti.
Hai frequentato anche tu l’Accademia?
No, io sono laureata in Conservazione dei Beni culturali. Ricordo che un giorno papà mi portò un dépliant della Scuola Italiana di Comix, che era stata inaugurata a Napoli. Lui mi disse: credo che questa ti potrebbe interessare, dopo la laurea puoi iscriverti. E io invece gli dissi, che non avrei aspettato la laurea e andai subito a tentare i provini e mi presero subito iscrivendomi al quinto anno. Ricordo che all’epoca i provini li faceva Luigi Siniscalchi, ma siccome io non sapevo come si costruisce una tavola chiesi di frequentare anche quarto di anno, quindi mi diplomai. Ho frequentato il primo anno con Alessandro Nespolino che poi disegnò per la Bonelli, e il secondo anno con Daniele Bigliardo e l’esame con Bruno Brindisi. Ricordo inoltre con commozione Ade Capone (1958 – 2015) che tenne una bellissima lezione di sceneggiatura. In seguito mi sono laureata e devo aggiungere che ho sempre scolpito, dipinto anche con mio padre e suonato in varie band.
Quali sono gli scultori, pittori e illustratori che ami di più?
Per la scultura Michelangelo, per la pittura Caravaggio, Klimt, Magritte, Dalì e infine papà che è il mio faro. Per il fumetto Corrado Roi, Alessio Fortunato e Davide Furno’, ma sono solo i primi che mi vengono in mente perché ce ne sono in realtà tantissimi che incontrano il mio gusto.
Se ti cito Zerocalcare?
Beh, in lui riconosco talento, stile grandi capacità. È un cavallo di razza, passami il termine. In altri fenomeni editoriali invece non riconosco tutto questo, soprattutto non amo quelli pubblicati in base a numero di visualizzazione e like che poi lasciano il tempo che trovano.
Prova a descriverti come fumettista
Faccio una premessa. Non sono mai soddisfatta di quello che disegno, ma questo per me è uno stimolo a pretendere sempre di più da me stessa. Mi dicono, che ogni lavoro che realizzo è migliore del precedente, questa è per me la riprova che la mia eterna insoddisfazione dà i suoi frutti. Tecnicamente direi che ho un disegno realistico, uno stile italiano con echi francesi, un segno morbido ma allo stesso tempo un tratto robusto che ben si confà con i soggetti che prediligo, horror, splatter ed erotici.
Un’ultima domanda sui tuoi ultimi progetti
Posso citarti “Rider” che è un fumetto al quale ho lavorato nel 2021, una serie che fonde gli elementi tipici del thriller e dell’azione, dell’horror e della fantascienza, del mistero e dello spionaggio. Un viaggio tra religione e fantasia. È stato scritto da J. Rapier ed ha esordito sul n. 2400 dello storico settimanale a fumetti Lancio story (Editoriale Aurea). Ultimamente sono impegnata con “Zora la Vampira”, una serie di fumetti degli anni settanta edita da Renzo Barbieri (1930 – 2003) e scritta da Giuseppe Pederiali (1937 – 2013), Luca Laca Montagliani ha acquisito i diritti di alcuni soggetti e con il copertinista di allora Emanuele Taglietti ha creato una nuova collana con storie inedite con la sceneggiatura di Stefano Santelli, io esordirò con il n.3 tre di questo ciclo dedicato appunto a Zora la Vampira. Poi parallelamente al lavoro con Aurea Editoriale sono impegnata in singole opere per la Rustblade Records, che è la casa discografica di tantissimi artisti, tra questi il Maestro Claudio Gonippo Luigi Simonetti, – ricordi “Profondo Rosso”, “Opera” o “Phenomena”? -. Con il discografico Stefano Rossello e lo sceneggiatore Andrea Gallo Lassere abbiamo realizzato storie inedite a fumetti legate a determinati successi discografici e cinematografici, abbiamo cominciato con Zombi (Dawn of the Dead) di George A. Romero, poi proseguito con “Demoni”. Infine personalmente ho curato anche la copertina e i disegni interni di “Suspiria” progetto musicale che Claudio Simonetti con i Goblin sta proponendo nella sua turné mondiale.
Grazie a Simona Simone
Simona Simone, scultrice, pittrice, illustratrice e musicista
Il Maestro Claudio Simonetti con “Suspiria” copertina e disegni di Simona Simone