Un omaggio a Mechthild Andres ed Essad Bey nel cimitero di Positano

12 dicembre 2022 | 20:49
Un omaggio a Mechthild Andres ed Essad Bey nel cimitero di Positano

Un omaggio a Mechthild Andres ed Essad Bey nel cimitero di Positano.

Stefan Andres, noto scrittore tedesco, soprattutto per “Terrazze di Luce”, su di lui c’è una pregevole tesi di laurea della giornalista Maria Rosaria Sannino, e’ vissuto proprio nei pressi del cimitero, ed infatti la parte terminale della strada di accesso nel quartiere di Liparlati è intitolata proprio a lui. Qui è sepolta la figlia Mechthild, morta nel 1942 a nove anni. Ieri c’è stato un momento riservato e privato di ricordo per lei ed Essad Bey.

Anche lo scrittore Essad Bey riposa nel cimitero di Positano. La sua tomba, composta da una lastra di marmo coperta da un’iscrizione in caratteri arabi, sormontata da una stele e da un turbante di pietra, ogni anno viene visitata con interesse da molte persone, rappresentando un importante pezzo di storia.
E ieri c’è stato un momento di grande intensità ed emozione grazie ad una visita al cimitero cittadino organizzata dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana . Sulla tomba dei Essad Bey è stata depositata una corona e degli omaggi floreali con un rito officiato dal parroco Don Danilo Mansi.
Tra i presenti Michail Talalay (curatore del volume su Essad Bey), Sieglinde Hartmann (docente di Germanistica e Slavistica all’Università di Baku dell’Azerbaijan), Marco Merlini (dell’Institute of Archaeomythology) e Hans-Jürgen Maurer (dell’omonima casa editrice di Francoforte), la scrittrice e traduttrice Olimpia Gargano e il consigliere comunale delegato alla cultura Giuseppe Vespoli.
Essad Bey era nato a Baku il 21 ottobre 1905 e si era trasferito da Berlino a Positano alla fine del 1939, poco dopo l’invasione tedesca della Polonia. Era affetto dal morbo di Raynaud, un male che provocava la progressiva necrosi dei piedi. Perciò avevano dovuto amputargli le dita del piede sinistro. Le sofferenze erano insopportabili, lenibili soltanto con massicce dosi di oppiacei. Il medico condotto di Positano gli prescriveva la morfina, ma Essad Bey non poteva acquistarla. Era povero a tal punto da non riuscire a sfamarsi. Come ha scritto lo storico positanese professor Romolo Ercolino, un cui avo pure ha aiutato Essad Bay, sopravviveva grazie al piatto di minestra che Maria Rispoli, proprietaria della «Buca di Bacco», pietosamente gli portava due volte al giorno avvolto in un tovagliolo.
Il suo nome resterà per sempre legato a quello di Positano dove i suoi resti riposeranno per sempre.

Con Positanonews ogni anno facciamo ricordi e approfondimenti sui personaggi che sono vissuti a Positano, con il commissario dell’azienda di Soggiorno e Turismo Franco D’Angelo per il 2 novembre organizzavamo anche una cerimonia per tutti, da riprendere, Positano era “Città Rifugio” sono tante le presenze di artisti e scrittori in fuga dalla Storia, da Stalinismo al Nazismo, da fare invidia, dobbiamo farne tesoro