Venti tonnellate di cocaina su un container Msc: il colosso di Aponte rischia una multa da 700 milioni
Il carico scoperto al porto di Filadelfia dalla dogana Usa. La droga sarebbe stata caricata in sacchi di iuta da marinai montenegrini, per 50mila dollari e sotto il ricatto di vedersi colpite le famiglie
LUGANO – Le grosse navi portacontainer che solcano gli oceani vengono utilizzate, dalla mafia balcanica, anche per il trasporto di droga. Protagonista di una spiacevole vicenda del genere è stata la MSC, che ha sede a Ginevra, ed è di proprietà della famiglia Aponte, di origine napoletana, e che è il maggiore vettore di container marittimi del pianeta.
Il traffico di 20 tonnellate di cocaina
La vicenda con al centro un traffico di 20 tonnellate di cocaina, per un valore di 1,3 miliardi di dollari, è stata rivelata da Bloomberg Businessweek. Una vicenda che risale al giugno del 2019, quando nel porto di Filadelfia la dogana statunitense, ispezionando la portacontainer MSC Gayane, un gigante dei mari lungo 314 metri e largo 48, in viaggio dal Sudamerica verso l’Europa, scoprì e sequestrò, a bordo, il grosso quantitativo di cocaina. La droga era nascosta in sacchi di iuta, contenenti anche della frutta. Ora la MSC rischia di pagare una multa di 700 milioni di dollari.
Da quanto hanno accertato gli inquirenti americani a portare la cocaina a bordo della MSC Gayane sarebbero stati dei marinai montenegrini, dietro un compenso di 50 mila dollari. Una brutta grana per l’82 enne Gianluigi Aponte, leader indiscusso del gruppo MSC, che con una fortuna stimata dal mensile economico svizzero Bilanz in 20 miliardi di franchi, circa l’equivalente in euro, è uno degli uomini più ricchi della Svizzera. L’anno scorso avrebbe incrementato la sua fortuna di ben 8 miliardi.
Il precedente di Rotterdam e i ricatti ai marinai
Eppure la sua flotta, composta anche da navi da crociera e che impiega 150 mila persone, non è la prima volta, forse per le dimensioni, che finisce nel mirino dell’antidroga. Tre anni prima del sequestro a Filadelfia della Gayane, MSC ricevette una messa in guardia dalla polizia portuale di Rotterdam. “Gli abbiamo detto- scrive il quotidiano elvetico Handelszeitung, citando Jan Janse, responsabile della polizia portuale di Rotterdam -che avevamo sorpreso dei marinai scaricare droga dalle sue navi, per caricarle su barche più piccole e portarle a riva”.
A quanto appreso dalle autorità di Filadelfia, i marinai montenegrini della MSC agirebbero sotto ricatto. È vero che ricevono 50 mila dollari per trasportare la cocaina, ma è anche vero che, se si rifiutassero, ci sarebbero delle pesanti conseguenze da parte dei gestori del narcotraffico, sui loro famigliari.
Gli Aponte e la loro MSC, che dispongono di grande liquidità, fino a poco tempo fa erano tra i competitor nella corsa a ITA Airways, ma in novembre hanno rinunciato. Abbandonato il progetto di inserirsi nel trasporto aereo, rimane quello per il trasporto ferroviario. Gianluigi Aponte avrebbe, infatti, messo gli occhi sui treni ad alta velocità Italo, di cui sarebbe disposto a rilevare il 50% dagli attuali proprietari.