Addio a Joseph Ratzinger, il Papa che amava i gatti foto

Joseph Ratzinger è stato l’ottavo papa tedesco nella storia della Chiesa ed il secondo non italiano dopo Karol Wojtyla, in quasi cinquecento anni.

A queste particolarità se ne aggiunge una meno nota ma non meno inedita: Ratzinger, Papa Benedetto XVI, seppur tanto rigido nelle questioni attinenti alla teologia, aveva un cuore tenero e molto animalista.

In particolare per i gatti il Papa Emerito provava un sentimento molto speciale, e sono molte le testimonianze del suo stretto rapporto con i felini della Capitale.

In particolare con quelli dei Giardini Vaticani, dove non a caso è presente una colonia felina, della quale Papa Ratzinger si è curato personalmente durante il suo pontificato ed anche successivamente.

Segretari e collaboratori testimoniano come ogni giorno si recasse a dargli da mangiare e a parlare con loro nel dialetto natìo, e quando lo faceva molti ricordano come i gatti lo seguissero fiduciosi, quasi attirati da quella complicata lingua straniera.

Ratzinger aveva insistito per occuparsene personalmente, ed aveva dato loro persino dei nomi.

Il felino più famoso della vita di Papa Ratzinger è sicuramente il gatto Chico: un micione rossiccio vissuto nella villetta dei vicini di casa a Pentiling, nei suoi anni d’insegnamento universitario a Ratisbona, dove trascorreva le vacanze anche dopo il trasferimento a Roma.

Tutte le volte che riusciva a tornare in Baviera, Ratzinger riceveva lunghe visite di Chico, che si installava per tutto il tempo in casa sua.

Il futuro pontefice non riusciva quasi mai arimandarlo a farlo rincasare, spessi nemmeno a fargli prendere aria, e si narra che una volta, nel tentativo di farlo, Chico osò persino dargli un graffio!

Ovviamente fu “perdonato”, come ha raccontato il fratello del papa emerito, pure lui grande gattofilo. Nel suo libro “Mio fratello il Papa”, a proposito dei comportamenti del gattone dal pelo rosso scrive: “Chico può essere piuttosto feroce”, aggiungendo che era un animale difficile con “due anime nel petto”.

Sono svariate le storie di Chico, “il gatto del papa” raccontate dai media di tutto il mondo ai tempi dell’elezione di Ratzinger al soglio pontificio: tra le più curiose c’è quella che amava passeggiare sulla tastiera del pianoforte quando il cardinale suonava Mozart.

Quando Benedetto XVI, per lettera fu informato della scomparsa di Chico, la notizia lo rattristò molto.

Chico fu seppellito nel giardino, ed una croce lo ricorda come il “gatto dell’anno” 2008.

Tra i gatti che gli vennero attribuiti come “suoi” durante gli anni di vita nel palazzo apostolico, ce ne sono due che apparivano dietro la finestra del suo studio di Piazza San Pietro, Contessa e Zorro.

Due fortunati pelosi, che gli hanno fatto compagnia donandogli momenti di grande serenità negli ultimi anni di vita nel monastero Mater Ecclesiae.

Ora Benedetto XVI è “tornato a casa”; un giorno triste non solo per il mondo cattolico ma anche per i gatti di Roma.

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