All’età di 59 anni si è spento il missionario laico Biagio Conte, una vita spesa per i poveri e gli ultimi

Questa mattina, all’età di 59 anni, si è spento a Palermo il missionario laico Biagio Conte. La sua è stata una vita spesa in favore dei poveri, degli emarginati e degli ultimi di Palermo.
Era nato il 16 settembre 1963 in una ricca famiglia di costruttori edili ed all’età di 16 anni lascia la scuola per lavorare nell’impresa edile familiare. Nel 1983, a causa di una profonda crisi spirituale, si allontana dalla famiglia per andare a vivere a Firenze.
Nel maggio 1990 comincia la sua esperienza da eremita nelle montagne dell’entroterra siciliano per poi decidere di raggiungere a piedi la città di Assisi.
Nella sua mente si fa strada l’idea di intraprendere la vita missionaria in Africa ma, nel momento in cui torna nella sua Palermo per salutare i familiari, scopre lo stato di grande miseria della città che lo porta nel 1991 a fare ritorno nella città siciliana ed indossare saio e bastone che non abbandonerà fino alla sua morte.
Nel 1993 fonda a Palermo la Missione Speranza e Carità con l’intenzione di dare conforto e futuro agli emarginati della città. Un progetto che è passato attraverso l’ambiziosa costruzione delle tre “Città della gioia”: oltre alla “Missione di Speranza e Carità” di via Archirafi, negli anni nascono anche “La Cittadella del povero e della speranza” nell’ex caserma di via Decollati e “La Casa di Accoglienza femminile” in via Garibaldi nei pressi della Magione, dedicata a donne e mamme con bambini.
Nelle sedi, che attualmente possono arrivare ad accogliere oltre mille persone, vengono serviti tre pasti caldi, c’è assistenza medica e vestiti per i poveri che a decine, giorno dopo giorno, bussano alla porta in cerca di aiuto.
Fratel Biagio negli anni ha praticato scioperi della fame e lunghe proteste per far sentire la sua voce alle istituzioni ed ottenere aiuti per la propria missione di carità.
Nell’agosto del 2021 aveva lanciato un messaggio durissimo e limpido: «Siamo diventati responsabili e fautori nel produrre nuove povertà, nuove emarginazioni, disagi mentali, depressioni, suicidi e nuovi senza tetto e profughi lasciati alla deriva. È chiaro che chi parla con questi toni non sempre è gradito, per questo toglierò il disturbo, cercando di non essere più assillante e invadente, come pensa una parte di questa malata società; ma un giorno la verità verrà a galla. E così ho sentito di ritirarmi in montagna e nel silenzio (dal giorno 9 luglio, sono ad oggi 40 giorni), finendo e portando a termine gli ultimi giorni che il buon Dio mi ha concesso in questa travagliata vita terrena».
Negli ultimi mesi fratel Biagio ha scoperto di essere affetto da un tumore al colon contro il quale ha combattuto con la chemioterapia senza mai mettere da parte il suo aiuto per i bisognosi.
Alla fine non è riuscito a sconfiggere il male che lo ha portato a volare in cielo tra il dolore e le preghiere dei palermitani e delle tante persone alle quali era vicino.
I suoi insegnamenti, la sua vicinanza agli indigenti e agli ultimi della società, restano fortemente impressi nella memoria collettiva di Palermo e le attività di volontariato e accoglienza nei confronti di poveri ed emarginati proseguiranno nel suo ricordo.
Tanti i messaggi di cordoglio. Tra questi le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Ho appreso con profondo dolore la triste notizia della morte di Fratel Biagio  punto di riferimento, non soltanto a Palermo, per chi crede nei valori della solidarietà e della dignità della persona, che ha testimoniato concretamente, in maniera coinvolgente ed eroica. Il rimpianto e la riconoscenza nei confronti di Biagio Conte vanno espressi consolidando e sviluppando anche in futuro le sue iniziative affinché il ricordo della sua figura sia concreto e reale, così come è stato il suo esempio».
Parole di profondo cordoglio anche da parte del sindaco di Palermo Roberto Lagalla: «La scomparsa di Biagio Conte lascia un vuoto incolmabile a Palermo. Anche nelle ultime ore più drammatiche tutta la città si è stretta attorno a fratel Biagio, a testimonianza del valore dell’eredità umana che oggi ci lascia e che non dobbiamo  disperdere. Resterà per me indimenticabile l’ultimo incontro di pochi giorni fa con Biagio Conte, durante il quale mi ha raccomandato di non dimenticare mai i poveri. Di fatto, un’eredità lasciata alla città da custodire con senso di responsabilità».
I funerali saranno celebrati nella Cattedrale di Palermo martedì prossimo, alle 10.30, da monsignor Lorefice. La camera ardente è aperta dal pomeriggio proprio nei locali della Cittadella dei poveri in via Decollati. Il sindaco Roberto Lagalla ha proclamato il lutto cittadino da oggi sino al giorno dei funerali. Bandiere a mezz’asta nelle sedi istituzionali e nelle scuole di ogni ordine e grado.

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