Castellammare, San Catello torna a sfilare e arriva alla Fincantieri. Il vescovo Alfano “Da qui parte la rinascita”

Castellammare di Stabia ( Napoli ) “Da qui Castellammare deve rialzarsi. Ogni cittadino deve fare la sua parte per la rinascita”. Si rivolge a tutti il vescovo Alfano quando parla dinanzi allo stabilimento della Fincantieri nel giorno in cui San Catello è tornato a sfilare. Tanta l’attesa quando la statua del Santo fa la sosta dinanzi alla fabbrica come vuole la tradizione. “Qui ricomincia il cammino, siamo in un luogo simbolo. Qui pulsa il cuore della città e può ricominciare il cammino per ritrovare la dignità di esseri umani, cittadini, fratelli, uomini e donne che costruiscono insieme il loro futuro”.

Uno sprazzo di sole accompagna la processione che sfila secondo il percorso previsto dal calendario invernale. Il vescovo non si riferisce esplicitamente allo scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni camorristiche ma si appella a tutti gli stabiesi: “Basta lamentarsi soltanto, serve un cambio di mentalità”. Forte anche il passaggio dedicato ai diritti dei lavoratori: “Ci auguriamo ci sia un lavoro che garantisca il rispetto dei diritti e dellla dignità di tutti”.

Poi il passaggio sulla fabbrica in cui domani avverrà il varo della nave da crociera Explora II: “Fincantieri rappresenta il vanto e la gloria della nostra comunità, ma da qui noi dobbiamo guardare avanti e non più sognare in modo astratto, immaginando che qualcosa succeda e sapendo che non accadrà mai”. La folla ha seguito fino all’ultimo l’intervento dal palco durato non più di cinque minuti: “Qui ci impegniamo a dire di no al male in tutte le sue forme, a rinunciare ai privilegi che mettano da parte le esigenze di chi da solo non ce la fa. E diciamo il nostro sì alla giustizia e alla verità”. E in conclusione arriva il suo messaggio più forte: “Cambiamo la nostra mentalità, basta con i lamenti e con l’accettazione silenziosa di modi di vita che non aiutano la città. Castellammare può rinascere come indica il motto ‘post Fata resurgo’ se facciamo tutti la nostra parte”.

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