Ischia, resta sola la paura nuova allerta meteo. Dopo la frana la parola d’ordine è :Evacuazione temporanea
Fino a venerdi 20 permane l’allerta degradata da colore arancione a giallo. Poco meno di 500 cittadini chiamati a trasferiti o restare in hotel. Solo in poco più di 90 hanno risposto alla chiamata lasciando casa a partire dal 16 gennaio con la diramazione del primo bollettino.Scuole, cimiteri e aree pubbliche riaprono. Resteranno lontani da casa anche oggi e domani i residenti nelle zone sensibili dei comune di Casamicciola ed Ischia a rischio idro-alluvionale. Chiusa ancora la SS270 nel tratto ex Casa Cantoniera. Riaprono le scuole rimaste chiuse per ben due giorni
Ida Trofa|Sono settimane che ad ischia le parole d’ordine sono due: Evacuazione è Temporaneità. Messe insieme danno il senso delle condizioni a cui è ridotta l’isola più grande del golfo di Napoli e del modo in cui è gestita ed amministrata: con evacuazioni temporanee ( 40 case distrutte o seriamente compromesse dalla frana, 60 solo danneggiate) che se aggiungono a quelle definitive. Ogni bollettino meteo è fonte di angosce per un isola che teme ad ogni bollettino il rischio di nuove frane, alluvioni, inondazioni che non mancano mai di procurare nuovi danni. Anche se i comuni colpiti fanno sapere che non si sono registrate criticità fino ad oggi a parte la soppressione dei collegamenti marittimi, a a causa della proroga dell’allerta meteo regionale degradata dal colore arancione a giallo, le restrizioni e le misure di protezione civile che di fatto paralizzano l’isola in ogni sua attività, sono state prorogate nei comuni e per le zone a rischio idro-alluvionale sino alle 9.00 di venerdi 20 gennaio.Riaprono le Scuole di ogni ordine e grado sul territorio isolano, i cimiteri e le aree pubbliche,. ma resta chiusa a Casamicciola Terme la ex SS 270 nel tratto ex Casa Cantoniera gravato dal fronte instabile. Dopo il prolungamento dell’allerta meteo comunicato nel pomeriggio di ieri dalla Protezione Civile la statale è interdetta al traffico, nel tratto di litoranea all’ingresso di Casamicciola su cui incombe il rischio di nuove frane, mentre a 500 metri di distanza, dalla parte opposta del paese a, la stessa statale resta percorribile a una sola corsia a causa dell’ampia voragine che si era aperta la settimana scorsa. A questi vanno ad aggiungersi i problemi registratisi causa maltempo a Barano, Serrara Fontana,Forio e Lacco Ameno. Poca cosa rispetto al dramma dei cittadini del Monte Vezzi ad Ischia e di tutta Casamicciola che dovranno aspettare il bel tempo nella speranza di rientrare a casa.In queste ore tra le circa 500 persone chiamate ad abbandonato temporaneamente le proprie abitazioni in relazioni ai pieni speditivi di protezione civile per il permanere del rischio residuo, sono stati circa 90 i soggetti aderenti con richiesta di alloggio in hotel, una decina quelli andati in autonoma sistemazioni. Dovranno restare fuori sino al 2 gennaio. Molti cittadini, dopo aver aderito, hanno preferito comunque non allontanarsi da casa. Mentre sull’isola si combatte per la sopravvivenza, sulla necessità di restare in casa o abbandonare le case e riparare altrove (amici, hotel) a Roma si è chiuso senza infamia e senza lode il dibattito alla Camera sul decreto su cui la politica italiana ha votato sul decreto Ischia. L’imperativo era trovare meccanismi utili ad aumentare gli stanziamenti statali per ricostruzione e messa in sicurezza del territori (fissati rispettivamente in 100 e 40 milioni). Cifre assolutamente insufficienti, a prescindere, quelle indicate dal governo per l’isola colpita dalle calamità naturali e per la quale l’unica certezza, ad oggi è che il Caos delle gestioni straordinarie post emergenze è stato trasformato nel caos dalle gestioni ordinarie di una pletora di organismi statali e para statali. Ieri il voto in aula non ha cambiato il quadro delle risorse finanziarie già approvate su indicazione del governo in Commissione Ambiente e Territorio, ma ha voluto rendere un segnale sulla possibilità di un incremento di quelle risorse finanziarie (85,4 milioni complessivi.Ai 17,4 inizialmente stanziati nel decreto, con le sospensioni tributarie, se ne aggiungono, altri 40,6 per la dotazione finanziaria e gli strumenti del Commissario per l’emergenza .20 milioni rimozione dei fanghi, 7,5 milioni attività dell’Autorità di bacino dell’Appennino meridionale. Agli 85,4 milioni si aggiungeranno poi 25 milioni di euro contenuti in un Odg dei partiti Cd) , giudicate ampiamente insufficienti a risolvere il caso Ischia che conta già una spesa complessiva preventivata di 500 milioni di euro solo nel piano degli interventi urgenti post alluvione. Considerando il terremoto gli stanziamenti recenti rappresentano le briciole. Della serie a prua si combatte e a poppa non si sa niente!