Limoni Costa d’Amalfi: il governo in campo per fermare il «mal secco»

Limoni Costa d’Amalfi: il governo in campo per fermare il «mal secco». Una produzione tipica del territorio, tanto da essere parte integrante delle cartoline spedite in tutto il mondo, ed aver ottenuto la certificazione di Indicazione geografica protetta (Igp) con il Limone Costa d’Amalfi ed il Limone di Sorrento. Ora, però, i limoni sono a rischio. Tanto che gli agricoltori della Costiera Amalfitana hanno lanciato l’allarme per la loro salute. Agrumi di riconosciuta qualità, elementi essenziali della dieta mediterranea, che sono sempre più a rischio a causa dell’aggressione del «mal secco». In circa 30 anni la superficie agricola coltivata a limone è diminuita del 45% e la produzione del 41%.

Il governo corre, quindi, ai ripari istituendo nella legge di Bilancio, approvata dal Parlamento lo scorso 29 dicembre, un apposito Fondo in difesa della salute degli agrumi. Un aiuto importante per le regioni dove sono presenti produzioni di agrumi certificati da marchio di qualità, che prevede una dotazione economica pari a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, per un totale di 9 milioni.

«Vogliamo rafforzare le filiere italiane e proteggere i nostri prodotti, che sono sinonimo di eccellenza e qualità -ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in occasione dell’approvazione della legge di Bilancio-. Abbiamo previsto tanti interventi utili, tra cui importanti fondi anche per contrastare le patologie che sempre più spesso aggrediscono le piante, in questo caso gli agrumi».

Il «mal secco» è ormai diffuso in tutte le regioni d’Italia e ha esteso la sua presenza ad altri Paesi del Mediterraneo. Gli agrumi italiani, ha sottolineato Lollobrigida, sono «tra le più preziose produzioni al mondo, un nostro prodotto di eccellenza che vogliamo continuare a produrre anche per non essere co stretti, una volta cancellate le nostre colture, a doverle comprare da nazioni che producono con meno qualità e spesso utilizzando forti concentrati di fitofarmaci, i cosiddetti pesticidi».

Attualmente sono 13 i consorzi agrumicoli che hanno voluto garantire le loro produzioni dotandole di marchio di qualità Dop o Igp tra le quali ci sono il Limone Costa d’Amalfi Igp ed il Limone di Sorrento Igp.

Non ci sono solo i limoni, però. Negli ultimi tempi una particolare attenzione viene riservata anche alle arance, altra produzione tipica della Campania. A Sorrento, in particolare, l’anno scorso è partita un’iniziativa per recuperare gli agrumi delle piante presenti lungo le strade e nei giardini pubblici. Gli operai di Penisolaverde le raccolgono per poi destinarle alla trasformazione. Nel 2021 sono state raccolte 8 tonnellate di arance diventate marmellata, succhi ed olio essenziale. Quest’anno, grazie alla partnership con Federalberghi e l’istituto San Paolo, verranno utilizzate anche per elaborare ricette per la prima colazione degli ospiti degli hotel.

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